Capitolo 53

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  L'antidoto contro cinquanta nemici è un amico

Aristotele  



Ci siamo.

Mi rimetto in piedi mentre il Wizengamot fa il suo ingresso.

Osservo velocemente tutta la sala.

La sala del processo.

Un processo a porte chiuse: ci sono solo loro, noi Auror e Daphne.

Sono seduta nello stesso identico punto dell'altra volta.

Blaise invece è seduto accanto a me.

Abbasso lo sguardo verso il centro della stanza, incrociando quello di Daphne, in piedi in catene, davanti la sedia su cui vengono fatti sedere i prigionieri e gli imputati.

Mi fulmina immediatamente per poi spostare gli occhi su Blaise e cambiare espressione.

E ciò che vedo mi fa sentire in colpa: disperazione mista a fiducia.

Mi sento in colpa.

Terribilmente in colpa.

Ma so già cosa devo fare.

Non ho avuto modo di farlo prima perché il Ministro non ha potuto ricevermi.

Non ho avuto modo di farlo durante il processo perché data la sua confessione, secondo l'intero Wizengamot, non era necessario ascoltare testimoni.

Ma c'è una cosa che loro non sanno e cioè che io non ho sporto denuncia.

Che io, ufficialmente, non ricordo nulla ed è su questo che faccio affidamento: sulla mia nuova capacità di mentire, perché stavolta, lo farò per un valido motivo.

So già che non metterò Harry nei guai, perché lui si è limitato a fare il suo lavoro.

Già... Harry...

Sposto ancora lo sguardo ed eccolo lì, alle spalle di Daphne, accanto a Campbell.

Devo parlargli... Per quanto non voglia, è giusto che chiarisca con lui, che è sempre stato il mio migliore amico.

Del resto non posso prendermela per ciò che ha fatto: non sa tutta la verità. Non sa cosa sta realmente succedendo e sarei un'ipocrita nel continuare a non parlargli.

Perché se qui c'è qualcuno che dovrebbe essere arrabbiato, quello è proprio lui.

"Se solo sapesse la verità"

Già... Se solo sapesse.

Ma non posso dirgliela: non capirebbe. Sono sicura che non capirebbe.

Penserebbe immediatamente al legame degli Horcrux, cosa che peraltro ho sospettato anche io, ma che so essere impossibile.

E' qualcosa di diverso.

Qualcosa che, per il momento, devo e voglio proteggere.

Continuo a guardarlo, finchè, forse sentendosi osservato, lui gira la testa verso di me.

Ci guardiamo per qualche secondo, mentre percepisco Blaise al mio fianco guardarci a sua volta, ma Harry non cambia espressione, limitandosi ad assottigliare le labbra, teso e, forse con molta probabilità, leggermente arrabbiato.

Tocca a me fare il primo passo.

Glielo devo.

Inarco leggermente le labbra, in un piccolo sorriso.

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora