Capitolo 35

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La realtà è una semplice illusione, sebbene molto persistente.

Albert Einstein


Sono seduta sul divano della Tana, le mani poggiate sulle ginocchia; la schiena rigida.

Per quanto cerchi di rilassarmi, il mio corpo rimane in uno stato di tensione perenne.

"Non cedere alle emozioni" continuo a ripetermi.

Devo rimanere lucida per ciò che sta per accadere.

Accanto a me, Ron parla tranquillamente con George del negozio; sposto lo sguardo e vedo Ginny armeggiare accanto alla cucina insieme a Molly.

"Un normale Natale in una famiglia normale..." penso amaramente.

Getto un'occhiata all'orologio che ho al polso: le otto meno cinque.

Harry è uscito qualche secondo fa. Dovrebbe tornare a momenti.

Sento il cuore accelerare, mentre osservo la lancetta dei secondi avanzare...

"Sbrigati Harry"

-HERMIONE!-

Tiro un sospiro di sollievo, mentre mi alzo di scatto, fingendomi preoccupata.

Tutti si fermano, girandosi verso la scala da cui Harry ha appena gridato.

-Hermione!- ripete lui, spuntando finalmente sui gradini e scendendo gli ultimi velocemente.

-Che c'è? Che succede?- chiedo, fingendomi allarmata.

Lui si ferma ai piedi dell'ultimo gradino e recupera fiato: -Il Ministro! Mi ha appena contattato! Vuole che andiamo immediatamente in ufficio!-

-Cosa?!- interviene il signor Weasley stranito.

-Adesso?!- chiede Ginny accigliandosi.

-Perché?!- chiede infine Ron.

-Non lo so! Ha detto semplicemente di andare subito! Credo si tratti del caso! Dobbiamo muoverci!- risponde Harry agitato.

-Ma... E' Natale!- protesta Ron.

-Sapete già cos'è successo oggi. Abbiamo preso la persona sbagliata. Probabilmente ci sono sviluppi! Hermione ti prego andiamo-

-Si... Andiamo- dico leggermente titubante. Mi giro verso Ron: -Stai tranquillo. Torneremo presto-

Harry nel frattempo si avvicina a Ginny e le dice qualcosa, per poi darle un bacio veloce e rivolgersi agli altri: -Scusateci, ma dobbiamo andare. Non posso mancare- inizia a dire guardando Molly.

Lei gli sorride: -Non preoccupatevi, andate! Sbrigatevi! Vi lasceremo un pezzo di torta-

Sorridiamo entrambi, mentre raggiungiamo l'uscita.

Ci chiudiamo la porta alle spalle, sospirando entrambi per il sollievo:

-E una è fatta- mi sorride colpevole lui.

-Harry dobbiamo nasconderci, non è prudente stare qui fuori- sussurro.

-Giusto, vieni seguimi. Quanto manca?-

Controllo l'orario: -Due minuti-

-Ok. Vieni. Sbrighiamoci-

Ci affrettiamo verso il bosco, senza però correre. Una volta coperti dai primi alberi, ricontrollo l'orologio: -Trenta secondi-

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora