Capitolo 64

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  Il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. C'è sempre più mistero.

Anaïs Nin  


Quando riapro gli occhi, per fortuna è mattino.

Intravedo il sole far capolino attraverso una sottile fessura tra i pesanti tendaggi e per uno sciocco momento mi ritrovo a pensare di trovarmi ancora nel limbo.

Recupero lucidità, per poi afferrare la bacchetta e aprire le tende con un solo colpo.

Il sole invade la stanza, costringendomi a stringere le palpebre, ma ad ogni secondo che passa, non perdo mai di "vista" ciò che dovrò fare.

E' sabato: siamo finalmente arrivati a Febbraio.

Questa storia è durata fin troppo, ma adesso, sento che tutto sta per cambiare.

Mi rimetto seduta, fissando lo sguardo sulle mani e la bacchetta, mentre la mia mente lavora frenetica per riordinare le idee: per prima cosa andrò da Blaise per raccontargli le novità; dopodichè contatterò Antares per avere un permesso speciale e salire sul Big Ben.

Sono certa che troveremo qualcosa.

Mi preparo in pochissimo tempo, per poi scendere al piano inferiore e rimanere ferma per qualche secondo, indecisa su quale strada prendere.

Sarà meglio suonare al campanello, piuttosto che fare irruzione dal passaggio segreto.

Astoria potrebbe essere a casa sua e di certo non gradirà.

Sospiro amaramente, per i minuti preziosi che sono costretta a perdere, ma mi dirigo velocemente fuori dalla porta d'ingresso.

Mezzo giro ed eccomi davanti il cancelletto della casa di Blaise.

Entro di gran carriera, per poi suonare alla porta con delicatezza.

Il mio orologio segnava le nove fino a qualche istante fa, motivo per cui sarà meglio fare con calma.

Spero solo che lui sia sveglio.

Passa qualche minuto ed ecco che la porta viene aperta...

E devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non ridere.

Un Blaise con gli occhi gonfi dal sonno, la maglia al contrario e senza una ciabatta mi guarda come se fossi una qualche strana creatura.

Si porta una mano alla testa, stringendo gli occhi: -Credevo... C... Che...- Sbadiglia apertamente –Che coscia vuoi Gransger?-

Scoppio a ridere inevitabilmente e lui, recuperata la consapevolezza della realtà, mi fulmina con un solo sguardo.

-Posso entrare? Ci sono degli sviluppi- chiedo quindi, abbassando la voce.

Strabuzza gli occhi e subitosi fa da parte per farmi entrare.

Mi dirigo immediatamente verso la cucina, ma mi rendo conto di non essere seguita.

Mi giro per capire che fine abbia fatto e ciò che vedo per poco non mi fa ridere ancora: si è bloccato proprio accanto alla porta, tenendo con entrambe le mani la maglia che indossa e osservandola con sguardo corrucciato, per poi spostare lo sguardo sui propri piedi.

Dopodichè alza gli occhi al cielo sbuffando, ma prima che possa accorgersi di me, mi giro di nuovo ed entro in cucina.

-Arrivo subito- lo sento dire e sorrido.

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora