"Mi piace essere un Milkovich"

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Mi piaci
Mi piaci
Mi piaci
Sono queste le uniche parole che mi girano in testa dopo ieri sera.
Senza accorgermene mi spunta un sorriso da cogliona sul volto,mi alzo dal divano e vado direttamente in cucina.
Apro qualche dispensa e trovo vari ingredienti per preparare i pancake.
Iniziò a versare tutto dentro una ciotola,l'unica pulita,per poi accendere i fornelli e iniziare a cuocerli.
«Porca puttana,che odore buonissimo!»una voce,che senza dubbio e di mio fratello,si sente dal salotto.
Subito dopo entra in cucina,nella stesso momento in cui il primo pancake e pronto.Lo metto in un piatto posandoglielo sul tavolo.
Lui sorride ed io continuo a cucinare.
«Cazzo...quante ne hai fatte?»mi chiede Mickey,prendendone altre.
«Chi cazzo sta cucinando?»la voce di mio padre riecheggia in tutta la stanza.
Appena si accorge di me sgrana gli occhi.
«Vuoi un pancake....papà?»chiesi indicando con il mestolo la fila di quest'ultimi già pronti.
Lui annuì sedendosi nel tavolo,davanti a Mickey che ormai ha finito la sua porzione.
Gli passai il piatto con la colazione,per poi spegnere i fornelli.
«Sei tornata»sussurro lui,come se volesse parlare da solo.
«Già!»risposi,iniziando a mangiare la mia porzione.
Anche se questa casa è una merda.
Anche se questa famiglia non è la migliore.
Mi piace vivere qui.
Anche se ho un padre alcolizzato,un fratello che entra ed esce di prigione come se stesse andando al supermercato e una sorella...più o meno zoccola.......mi piace essere un Milkovich.
Nella mia testa adesso c'è confusione,non per il fatto "Famiglia Milkovich" ma per quello "Ian Gallagher".
Cosa provo per Ian?
Prima odio,quel coglione era proprio fastidioso alle medie,poi?
Simpatia....che cazzo ne so!
So solo che quando sto con lui....sono felice.
Basta Ariana....smettila di fare la ragazzina in fase ormonale.
Mi alzo e inizio a sistemare tutti i piati sporchi nel lavandino,gli laverò dopo.
Vado in camera mia e sospiro nel vedere tutte queste bottiglie di birra che dall'ultima volta, cioè ieri sera,si sono moltiplicate.
«Cristo santo»sussurro andando verso il mio armadio scansando qualche bottiglia mezza piena e prendendo una semplice maglietta grigia,con delle mani che fanno il dito di mezzo ed una gonna,nera a vita alta.
Che cazzo di ore sono?
Guardo l'orologio del telefono e segna le 10:00 sono in ritardo di un ora,devo andare all'Alibi!
Corro in cucina dove mio padre e mio fratello stanno discutendo e saluto tutti e due,continuo a correre ma questa volta verso il bar.


-Jolly

"Ammettilo"•Ian Gallagher•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora