11. Una giornata come le altre

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Il soffitto di camera mia sembrava molto più alto visto da quella posizione. Ero a letto che aspettavo che il mio migliore amico venisse a citofonarmi per andare a scuola. Come tutte le mattine insomma.

Ripensai alle parole di Des ed ai suoi singhiozzi soffocati di sabato.
Non immaginavo potesse accadere qualcosa del genere, Des non aveva mai parlato di Spina e non aveva mai accennato al fatto che le piacesse. Le sue parole mi vennero in mente nitide, mi disse che non le importava di lui. Allora perché stava piangendo? Non era per niente brava a dire bugie, i suoi occhi esprimevano solo una gran tristezza. Inoltre, perché non dovevo dirlo a George? Lui era il suo migliore amico e in più odia Spina quindi avrebbe avuto una motivazione ancora maggiore per non aver più niente a che fare con lui. Ma ovviamente se lei non voleva dirglielo non potevo far altro che assecondarla.

Mi alzai lentamente afferrando la tazza di thè con due mani. Appena sentii il campanello la posai in cucina e uscii salutando Chris.

Al termine delle lezioni eravamo morti. Quel mercoledì mattina il sole batteva sulle finestre e probabilmente tutti non vedevano l'ora di godersi quell'accenno di primavera invece di rimanere chiusi dentro un'aula.

-"Aspettate ragazzi, sedetevi" disse il professor Johnson al suono della campanella -"Prima di uscire ho un annuncio da farvi. Sappiate che fra due settimane partiremo per tre giorni in campeggio. Faremo un viaggio in estremo contatto con la natura e con tutto ciò che ha da offrirci. Tuttavia, non avendo abbastanza tende per tutti dato che oltre a voi partiranno tutte le altre classi del terzo e del quarto anno, alloggeremo in un hotel sulle montagne. Perciò incominciate a formare le coppie. Entro domani voglio un elenco completo mi raccomando. Ora potete andare".
Un boato seguì le parole del professore e tutti si lanciarono fuori dalla classe.
-"Beh Cuppy, noi due staremo insieme ovviamente" mi disse Chris raggiungendomi e posando un braccio sulla mia spalla.
Ovviamente.

Il rapporto fra me e Christopher sembrava di gran lunga migliorato rispetto al mese prima e ciò non poteva far altro che rendermi felice.
-"Forza un sorriso per la stampa!" urlò Betty Swan con una gigantesca macchina fotografica, il flash ci accecò in un attimo e usammo le mani per coprirci gli occhi.
-"Avanti ragazzi, non posso pubblicare una foto del genere per il giornalino, fate una foto degna"

Io la guardavo in cagnesco. Volevo solo uscire per godermi il sole.
Chris però prese in mano la situazione come al solito. Appoggiò una mano sulla spalla attirandomi a sé, mise una gamba sopra le mie bloccandomi e con la punta della lingua mi toccò l'orecchio, io disgustato lo spinsi via ma era troppo tardi. Il flash ci illuminò e la polaroid di Betty Sean stampò la foto.
Me la pagherà cara.
Quando ci fece vedere la foto scoppiò a ridere prendendomi in giro, avevo una faccia che dire disgustata era poco mentre lui era bello tranquillo che con le dita faceva pure il segno della pace.
-"Perfetta, questa foto è perfetta. Significa amicizia e rivalità, due componenti perfette per formare una squadra" disse Betty Swan aggiustandosi gli occhiali sul naso.
Rivalità?
-"Ora avrei bisogno che voi rispondiate ad alcune domande sulla partita, occuperò solo cinque minuti lo prometto"

Io alzai gli occhi al cielo e cominciai a camminare verso l'uscita.
Chris mi raggiunse subito dopo, posando una mano sulla mia spalla e l'altra sulla fotocamera della rompiscatole dicendo -"Betty basta, sloggia, chiedi a Tyler, lui sarà contento a farsi intervistare"
Lei non demorse seguendoci insieme alla sua troupe fino all'uscita. Così Chris mi prese per mano e corremmo fino al parco a fianco, mentre il flash della macchina illuminava le nostre mani unite.

Non ne avevo mai abbastanza di quei giorni con Chris. Noi due seduti all'ombra di un albero mentre osserviamo il cielo azzurro.
Lui ovviamente con la sua immancabile sigaretta alle labbra.
-"Quella è proprio una rompiscatole" dissi io passandogli un lampone che avevo in mano. Lui senza preoccuparsi di utilizzare le sue mani lo addentò direttamente dalla mia.
Vicino alla nostra scuola c'è un enorme cespuglio di more e lamponi. Di solito io e Chris passiamo di lì e facciamo piazza pulita di tutto, andiamo al parco e li mangiamo.
-"Mhmh" annuì lui.
Spense la sua sigaretta a terra, poi si girò per guardarmi. Ovviamente sentendomi osservato le mie guance si tinsero di rosso.
Santo cielo, smettila di guardarmi.
-"Un'altra" mi disse aprendo la bocca. Io lo guardai male ma presi una mora e gliela poggiai sulle labbra. Lui la accolse in modo estremamente sensuale, non staccando gli occhi dai miei, e muovendo la sua lingua sulle mie dita. Lo guardai scioccato mentre un sorriso ammiccante si dipinse sul suo viso.
Si stava prendendo gioco di me, ignaro del fatto che quelle labbra le sognavo ormai tutte le notti.
Alzai gli occhi al cielo distorcendo la bocca in segno di disgusto e lui rise.

-"Oggi ho un altro appuntamento con Alex"
Sentii Chris irrigidirsi di fianco a me
-"A proposito di Alex..devo dirti una cosa.." rispose. Mi spazientii, sapevo cosa voleva dirmi. Sempre le solite scenate, ero stufo.
-"Lui non è come credi.." iniziò lui
-"Senti. Devi finirla ok? Alex mi piace veramente tanto: è dolce, comprensivo e gentile. Perciò non rovinare tutto." dissi tutto ad un fiato.
Sentii Chris sbuffare al mio fianco.
Perfetto, aveva rovinato una giornata magnifica, mi feci per alzare ma lui con uno strattone mi impose di sedermi. Poi mi prese il viso fra le sue mani obbligandomi a guardarlo negli occhi.
-"Lo vuoi capire Jam che per me sei importante? Non voglio perderti per niente al mondo, voglio solo che tu stia bene..".
Rimasi spiazzato da quelle parole, non sembrava essere mai stato così serio.

***

GEORGE'S POV

-"Vaffanculo Brown è solo un insetto"
-"No ti prego toglilo toglilo toglilo!" strillai io terrorizzato mentre quella cimice aveva probabilmente deciso di fare della mia maglietta la sua nuova casa.
-"Ok. Stai fermo cazzo." disse duro Spina.

Quel giorno approfittando della giornata di sole avevamo deciso di studiare sui tavoli posti nel giardino della biblioteca. Sì, alla fine lo avevo perdonato per quello che aveva procurato l'ultima volta. Ero costretto se volevo quei crediti. Ovviamente ai miei dissi che ero a studiare da Jamie.

L'unico problema che però avevo con i giardini e la natura in sé erano gli insetti, ogni tipo di insetto mi disgustava e ne ero terrorizzato. Mi agitavo come un'anguilla quando Derrick mi bloccò con la sua voce. Cercai di stare fermo il più possibile, ma la paura cresceva man mano che quell'essere si avvicinava al mio gomito.

Vidi Spina rovistare fra le sue tasche per poi -"Merda" sospirare non trovando quello che cercava.
-"Hai un fazzoletto?" mi chiese mentre io sudavo freddo e cercavo di spostare la cimice soffiandole sopra.
-"Si sono nella tasca dei jeans...sul retro"
Lui mi guardò male -"Se pensi che allungherò una mano verso il tuo fondoschiena per dei fazzoletti ti sbagli di grosso bamboccio"
Sbuffai. Dato che un braccio non potevo muoverlo provai con l'altro ad afferrare il pacchetto ma -"Cazzo vola vola!" gridai vedendo la cimice aver fatto un balzo e volare sulla mia spalla.
-"Okay, ho capito" disse contrariato Spina.

Mi guardò negli occhi con uno sguardo tanto intenso da mettermi paura. Poi mi fece girare e con uno scatto recuperò i fazzoletti dalla mia tasca. Lo osservai mentre apriva il pacchetto e con un estrema lentezza ne tirava fuori uno.
-"Puoi andare più veloce Baby Chuck? Io sono qui che sto morendo"
Lui mi rivolse un'occhiata truce e prese delicatamente l'insetto con il fazzoletto.

-"Che fai?! Uccidi quello schifo!"
Lui di tutta risposta appoggiò il fazzoletto sopra un ramo dell'albero a fianco a noi aspettando che la cimice volasse via. Era la cosa più strana che avessi mai visto. In quel momento Spina sembrava così dolce, totalmente un'altra persona.
Poi si girò e mi guardò dritto negli occhi -"Io non faccio del male agli animali, sono le uniche creature che non meritano dolore al contrario degli esseri umani" fece schioccare la lingua e con un sorriso sghembo mi disse -"Sei in debito con me adesso, frocetto" lanciandomi sul petto i miei fazzoletti.

Silenziosamente continuammo a studiare mentre io mi giravo e saltavo per ogni insetto che mi passava a fianco. Qualche minuto dopo ricevetti un SMS

Da Jamie:
Ehy G, ho una brutta notizia da darti. Riguardo alla gita..io sono in stanza con Chris perciò sentendo gli altri mi sa che l'unico con cui potrai fare coppia sia Rospo. Perdonami XD

Quello stronzo. Rospo era il peggio del peggio. Un ragazzino rosso, lentigginoso che si attaccava a tutti come una cozza, non a caso era il migliore amico di Betty Swan. Ed era anche mira perfetta di tutti i bulli della scuola, quindi per me non sarebbe stato facile. Maledetto Jamie.

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ANGOLO ME:
Salve a tutti bimbi!
Non ho nulla da dire, solo grazie per i voti e i commenti, li apprezzo molto!

Intanto godetevi questo capitolo e spero che vi piaccia ^^
Un bacione
Ariadne

2H -DAMN, I'm Straight [boyxboy] (Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora