Quegli occhi scavati, il volto ossuto e lungo, era così magra che mi chiedevo come riuscisse a rimanere in piedi. Le sue iridi color ghiaccio scrutavano le mie, con quale coraggio riusciva a guardarmi dopo tutto quello che aveva fatto a me e alla sua famiglia?
Vomito. Solo quello provavo in quel momento: schifo. Tutto un cazzo di schifo.
-"Vattene via" comandai stringendo i denti.
-"Ma come? E' così che parli a tua madre dopo tutto questo tempo?" disse facendo scivolare la sua mano sul suo petto, mentre un ironico broncio dipingeva il suo viso.
-"Tu. Non. Sei. Mia. Madre." scandii. Velocemente si avvicinò a me alzando una mano in aria pronta a colpirmi, ma l'abbassò un istante dopo.
-"Sei cresciuto così in fretta bambino mio.. sei così grande. Muscoloso. Proprio un bel ragazzo" disse allargando gli occhi e passandosi la lingua sui denti. -"Chissà quanti soldi avrei fatto se ti avessi venduto quando eri più piccolo". La guardai con odio e le ringhiai di andarsene. -"Su non litighiamo. Ho bisogno di qualche soldino, sì?" avvicinò la mano che aveva in aria alla mia guancia. La spostai bruscamente con un braccio e sputai con disprezzo ai suoi piedi.
-"Ho detto, esci da questa fottuta casa, puttana." Le urlai a meno di un metro di distanza. La sua espressione si fece più severa mentre si bagnava le labbra, la solita che aveva sempre prima di picchiarmi o peggio, abusarmi. Feci un respiro, ero più grosso di lei, avrei saputo affrontarla.
-"Bene, allora se sono solo una puttana" disse togliendosi il top rimanendo a petto scoperto. Tremai per un secondo notando diversi tagli e graffi sparsi per tutto il suo torace, alcuni dei quali inflitti da me quando cercava di legarmi. -"Cosa vuoi amore? Un servizio completo sono 50 euro. Con 70 invece ti lecco pure il culo se vuoi." disse toccandomi il petto e cercando di fare una voce seducente. La spinsi via schifato, così forte che colpì in pieno il tavolo dietro facendo cadere qualche piatto, cercai di non rimettere proprio in quel momento sforzandomi di guardarla negli occhi.
-"Ma ti senti quando parli, cazzo? Per quanto io lo rimpianga, sono tuo figlio! Non te ne fotte niente!?" urlai.
Una risata amara. Lei che si posava una mano davanti alla bocca mentre rideva di gusto. Cosa cazzo ha da ridere?
-"Mio figlio?? Pensavo sapessi tutto, invece quel coglione di tuo padre non ti ha detto nulla prima di suicidarsi." fece un grosso respiro e si sedette sul tavolo in legno che qualche secondo fa aveva quasi rovesciato, fece segno di sedermi di fianco a lei ma non mi mossi di un millimetro. Incrociai le braccia aspettando che si spiegasse.
-"Meglio così in effetti, che tu rimanga all'oscuro di tutto" disse ridendo e scuotendo la testa.
Un'ondata di rabbia mi travolse -"Dimmelo immediatamente, cos'è questa storia di mio padre, eh?!" urlai avvicinandomi a lei. Ma mia madre continuava a ridere portandosi una mano sulla bocca, doveva essere sotto l'effetto di qualche droga per comportarsi così.
-"Tu non sei mio figlio, sudicio mostro."- disse improvvisamente, spalancai gli occhi e mi allontanai di poco -"Non lo sei mai stato. Sei sempre stato un problema, una cicca masticata, spazzatura, niente." disse tutto ciò con un enorme sorriso stampato in faccia ed un cipiglio di disgusto. -"C'era questa donna, spazzatura come te e come me, lavorava come prostituta tra la Moorgate e la Morthen Road. Rimase incinta del nostro capo. Dopo aver partorito si ammazzò. Persino la tua vera madre ti odiava talmente tanto da lasciarti orfano." rise -"Così il mio capo, avendo pietà di te, ti diede a me ed in cambio di una bella somma mi costrinse ad accudirti. Un fottuto problema per me, il mio compagno e il mio piccolo Daniel, ecco cos'eri."
Vide la mia faccia confusa e sorridendo aggiunse: -"Già, Danny lo sapeva."
Non seppi descrivere come mi sentivo dopo quella rivelazione del cazzo, l'unica cosa che non mi spiegavo era come mio fratello, o almeno il mio fratello adottivo, aveva potuto tenermi nascosto tutto ciò.
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2H -DAMN, I'm Straight [boyxboy] (Italiano)
Roman pour Adolescents"Ti dico solo che mi ha fatto un pompino da paura, penso che lo dovrebbe fare di mestiere." Gli tirai uno schiaffo sulla gamba facendo finta di rimproverarlo, ma lui rise e io rimasi incantato dai suoi occhi. -"Siamo andati in camera sua, lei si è s...