32. Abbiamo un problema

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*Bzzz*

Presi il cellulare. Era un messaggio vocale da... Jessica? Sorpreso salii le scale per allontanarmi da mia madre e portai il cellulare all'orecchio.

-"Hey Jammy, ti va di uscire qualche volta o ti sei dimenticato di avere una fidanzata? EEeeeeeeeh???"

Risi nel sentire la sua voce gracile, poteva dire anche un semplice "ciao" e mia avrebbe trasmesso lo stesso allegria. Lei ovviamente sapeva che ormai non eravamo più fidanzati, le avevo spiegato tutto pochi giorni dopo essere tornato dalla gita. Siamo rimasti in buoni rapporti e credo pure abbia capito il mio orientamento sessuale dall'ultima volta che aveva provato a baciarmi e sono scappato a gambe levate.

Le scrissi e decidemmo di vederci in sala giochi tra qualche minuto. Mi sistemai il cappello, misi la giacca di jeans ed uscii.

-"Scusa per il ritardo, i miei cinque gatti non mi volevano proprio far uscire di casa oggi.. sai quando uno vuole le coccole poi le vogliono tutti e non puoi trascurarli" disse con leggerezza mentre mi abbracciava.

-"Hai cinque gatti?" chiesi stupito.

-"Sì, da quando mi ha lasciato il mio ultimo ragazzo mia madre ha deciso di adottarli, sono tutti fratelli, perché abbiamo fatto un accordo: o i gatti o i ragazzi. Ed io ho scelto i gatti, non ne voglio più vedere di esseri con l'apparato genitale maschile".

La guardai accigliato. -"Tranne te ovviamente" sorrise pizzicandomi una guancia, io risi di gusto scuotendo la testa.

-"Allora Jess, cosa facciamo per primo?"

Lei portò una mano tra i capelli platino pensierosa -"Se vuoi possiamo giocare a quelle macchinette che sparano hai presente? Mi piacciono un sacco"

Io annuii e la trascinai verso la Zombie-machine più vicina.

-"Scusate, ci stavo giocando io qui" ci interruppe una voce melliflua, un po' infantile. Ci girammo ed affacciato alla tendina che divideva noi dal resto del mondo trovammo una ragazzina. Anzi, un ragazzino ma con tratti estremamente femminili. Aveva i capelli mori, corti, gli occhi scuri come il carbone e delle lunghe ciglia. Non gli avrei dato più di 14 o 15 anni. Ci scambiammo uno sguardo.

-"Quindi?" disse seccato.

-"Noooo" esclamò Jessica facendomi venire un infarto. -"Ci hai appena fatto uccidere, sentiti in colpa" esordì continuando a premere tasti a caso sul mitra.

Io scossi la testa -"Senti, in realtà quando siamo arrivati non c'era nessuno. Comunque il posto te lo avremmo lasciato volentieri anche senza essere così prepotente"

Lui mi guardò del tutto indifferente -"Bene, ora posso giocare?"

Sospirai facendo segno di uscire alla mia amica che era ancora disperata per aver perso. Ero veramente scioccato per la maleducazione e l'arroganza di quel tipo, sembrava un piccolo Spina in miniatura. La giornata continuò e ci divertimmo un sacco nonostante alcune occhiatacce del ragazzo quando ci beccava a giocare vicino a lui. Ma non me ne importava molto, alla fine molto probabilmente aveva la stessa età di mio fratello Mikey. Magari gli avrei chiesto se lo conosceva.

Erano le sette quando tonai a casa e trovai già tutto apparecchiato. La cena! Me ne stavo scordando!

-"JJ sei tu? Veloce a lavarti le mani che sta arrivando l'amico di tua mamma" urlò zia Jenny dalla cucina mentre stava preparando sicuramente qualche sua solita zuppa. -"E vai a chiamare le piccole per favore!"

Urlai un "Sì" e salii al piano di sopra per chiamare le mie sorelline. -"Piccole M&Ms, veloci a lavarvi le mani che è pronto e tra poco arriva David" dissi entrando nella loro cameretta.

2H -DAMN, I'm Straight [boyxboy] (Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora