Finalmente. Dopo due ore potevo scendere da quel putrido pullman che sapeva solo di adolescenti e sudore, e godermi qualche boccata d'aria di montagna.
Guardai di sottecchi Chris scendere dal pullman e stiracchiarsi. Era rimasto tutto il viaggio a dormire sulla spalla di una tizia a caso, senza curarsi di chiedermi se volevo sedermi con lui. Ma fa niente, alla fine era meglio così. Sono rimasto per tutto il tragitto a parlare di videogames con George e a dormire uno sopra l'altro.
Era bello il rapporto che si stava creando fra noi due, eravamo molto più uniti.Questo da quando Desirée aveva deciso di venire un giorno si e tre no a scuola, non era venuta neanche in gita e non capivo cosa gli prendeva.
Al mio ritorno sarei sicuramente andato da lei per delle spiegazioni.-"Forza ragazzi, recuperate le valigie e avvicinatevi."- disse in tono autoritario Mr Johnson -"Vi consegno le chiavi delle vostre stanze. Avete tempo un'ora e poi vi voglio subito nella home dell'hotel che incominciamo con le attività. Claro?".
Ci posizionammo in fila mentre cominciava a leggere l'elenco che gli avevamo assegnato, mentre altri professori dietro di lui annuivano a braccia conserte.Mi guardai intorno, il posto era meraviglioso. L'hotel era completamente isolato, posto vicino ad una funivia che portava in cima alla montagna e alla pista da scii più vicina la cui, essendo primavera, era chiusa. Il giardino era immenso e si poteva scorgere, poco più lontano, un orto magnifico mentre tutto il resto era circondato da alberi. Wow.
-"Jamie!"
Sentii una voce e qualcuno mi tirò per un braccio, mi girai vedendo che era Chris.
-"Ritorna sulla terra, ci hanno chiamato!"
Rimasi un po' offeso per le sue parole e dal tono di voce che aveva usato, così lo superai, presi le chiavi e gli rivolsi uno sguardo truce.
Inutile dire che la tattica del "tenergli il muso" durò meno di 10 secondi perché dovetti fare i conti con le scale immense dell'albergo, non essendoci l'ascensore, consapevole che eravamo al quarto piano.Presi il borsone, raccolsi tutta la mia forza e riuscii a trascinarlo per un'intera rampa di scale ma appena arrivati alla seconda il borsone mi cadde per terra con un tonfo.
Mi asciugai il sudore e ci riprovai, ma neanche cinque scalini e cadde di nuovo. Sconsolato mi girai verso Chris consapevole di farmi cadere la maschera di dosso per chiedergli aiuto.
Però lo trovai alquanto " impegnato"; stava parlando con una mora tutta curve e gli sorrideva offrendosi di portarle la borsa. Lei con già gli occhi a cuoricino annuiva freneticamente.
Sbuffai.
Patetici.Era la prima volta che mi sentivo tanto escluso da Chris, non era mai successo prima. Era da quando il padre di Spina era morto che il nostro rapporto si era quasi completamente distaccato. E ciò non poteva che farmi male.
Però era anche vero che stava avendo troppo effetto su di me quel ragazzo, incominciavo a provare cose che non andavano provate per un semplice migliore amico, etero per giunta.
Non so, forse questo distacco poteva farci solo bene.Ingoiai il boccone amaro e con fatica alzai il borsone. Accidenti a me ed ai miei 23 cappellini di lana che mi ero portato dietro.
-"Ehi, serve una mano?"
Mi girai per vedere chi aveva parlato. Era un ragazzo, alto, biondo con degli occhi chiarissimi.
-"Scusa, ci conosciamo?" gli chiesi
-"Oh, no perdonami" rise lui.
Mi accorsi che indossava un felpone di Pac-Man e solo per questo lo adoravo, in più all'orecchio portava un piccolo dilatatore e aveva un brillantino sul naso.
Era un bellissimo ragazzo.-"Mi chiamo Stefan, sono in questo albergo con la mia famiglia, tu?" mi sorrise cordiale lui. Notai che aveva uno strano accento.
-"Jamie, sono qui in gita scolastica, tu non sei inglese vero?"
Scosse la testa -"No, tedesco. Sono venuto qui in Inghilterra tre anni fa, ora stiamo facendo una piccola vacanza in famiglia. In realtà non siamo molto lontani da qui. Oddio adoro il tuo cappellino."
Disse tutto ad un fiato, risi, mi piaceva come parlava. Ed era il primo a cui piaceva il mio cappello.
-"Scusa a volte parlo troppo" si scusò posandosi una mano sulla testa "Quindi? Ti serve una mano?" ripeté lui.
Guardai la mia valigia, troppo pesante, e le sue spalle larghe.
-"Oh si per favore"
Lui scosse le spalle come per dire "non c'è problema" e fece per raccogliere il mio borsone.
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2H -DAMN, I'm Straight [boyxboy] (Italiano)
Genç Kurgu"Ti dico solo che mi ha fatto un pompino da paura, penso che lo dovrebbe fare di mestiere." Gli tirai uno schiaffo sulla gamba facendo finta di rimproverarlo, ma lui rise e io rimasi incantato dai suoi occhi. -"Siamo andati in camera sua, lei si è s...