Una altra ora che divenne un giorno, un giorno che si trasformò in una settimana e che presto si moltiplicarono superando un mese.
Ancora Chase mi riteneva un pericolo, la porta era chiusa a chiave, ma ora tutto era diverso. Stavo meglio, avevo trovato un amica in Jenna e una protezione in David, mentre con Ethan era tutto così complicato.
La porta si aprì e smisi di sorridere vedendo entrare Chase, la porta si richiuse lentamente alle sue spalle e mi rivolse uno sguardo.
«Collins, giusto?»
Annuì confusa al modo tetro con cui le sue labbra avevano pronunciato il mio cognome .
«Notiziari, giornali e cittadini non fanno che pronunciare questo nome come appartenesse a loro»
Raddrizzai la schiena fermando i miei occhi nei suoi e allungando le gambe fuori dal materasso.
«Vorrei che ti preparasti ad uscire, nel bagno troverai un cambio adeguato, informerò anche gli altri, ti aspetto nel soggiorno tra mezz'ora»
Allentò la presa sulla cravatta e si passò una mano sui capelli perfettamente laccati dandosi un occhiata allo specchio alla sua sinistra. Mi alzai in piedi e rimasi immobile.
«Sarà difficile, ma ti abituerai presto a tutto questo»
Mi rivolse un cenno con il capo e uscì dalla stanza lasciando la porta aperta, corrugai le sopracciglia e rimasi a guardare la porta confusa, ripensando alle sue parole e al suo tono autoritario.
Sbattei le palpebre più volte e camminai verso il corridoio raggiungendo il bagno ancora piena di pensieri. Bussai vedendo la porta chiusa e una voce femminile mi gridò un "Avanti" sommesso, abbassai la maniglia ed entrai chiudendomi la porta alle spalle,
«Che succede?»
Chiesi invidiando quanto le stava bene quel tubino nero che portava, i tacchi alti rossi quanto il rossetto che stava indossando mi fecero alzare un sopracciglio. Fece qualche smorfia allo specchio e si sistemò i ricci scuri con le mani prima di voltarsi verso di me.
«Stiamo andando in un posto, lavati il viso e indossa questo»
Rispose vaga porgendomi un abito nero, lo presi in mano e mi avvicinai al lavandino color avorio aprendo l'acqua fredda, mi lavai il viso, i denti e Jenna mi aiutò a truccarmi.
Un po' di eyeliner, di mascara e un tocco importante di un rossetto bordeaux trasformò completamente il mio viso. Mi specchiai e mi sfiorai la guancia sinistra ricordando il particolare che mi avrebbe sempre distinta, indipendentemente da tutto il trucco che avrei potuto usare.
«Wow...sono così...»
La ragazza mi portò indietro i capelli senza successo e sorrise.
«Diversa»
Finì lei per me alzandomi la zip del vestito e soffocandomi dentro quella stoffa nera.
«Era questo l'obbiettivo»
Sospirai ancora confusa e indossai le alte scarpe lucide color petrolio che mi porse.
«Okay»
Sussurrai infilandomi quel paio di scomodissimi tacchi, quando Jenna finì mi fece voltare verso lo specchio sistemandomi l'ampia gonna in raso, mi guardai in silenzio e non potei che farlo ancora, non riuscivo a riconoscere quel riflesso e questo mi procurò una sensazione strana lungo il corpo.
«Andiamo?»
Chiese lei prendendomi per il polso, non feci in tempo a risponderle che la porta alle mie spalle si chiuse, lasciando dietro di se il caos che avevano lasciato nel bagno.
Mi bloccai e un brivido mi percorse la schiena quando Ethan mi rivolse un sorriso, il suo corpo chiuso in quello smoking lasciava a desiderare, confondendo quello che era davvero. Sorrisi anch'io e mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio seguendo Jenna in camera sua.
Mi fermai sulla soglia sentendo ancora lo sguardo del ragazzo su di me, ma non mi voltai per seguire le mie sensazioni, guardai invece la mia amica frugare nel suo enorme armadio lilla.
«Eccolo!»
Esclamò chiudendo le ante e portandosi sul braccio uno splendido e lungo cappotto nero. Si avvicinò e me lo fece indossare, arrivava a metà coscia, la stessa lunghezza della gonna del semplice vestito con le spalline larghe che mi era stato prestato. Agganciai ogni bottone e sorrisi vedendo che a nessuno di essi mancava una decorazione in finto oro, Jenna mi alzò il largo cappuccio sulla testa e io mi sentì perfettamente nascosta da occhi indiscreti.
«Non toglierlo per nessun motivo Emma»
I suoi occhi blu carichi di trucco scuro mi rivolsero uno sguardo di sconfitta e io mi chiesi il perché in silenzio.
«Non lo toglierò»
Alzai un mignolo e lei lo afferrò con il suo rivolgendomi un sorriso.
«Andiamo, Chase ci starà aspettando»
Mi prese la mano e raggiungendo in fretta le scale ci trovammo presto sul portico, l'uomo era già in macchina con i ragazzi e io mi sedetti accanto a lui per suo ordine. Chiuse le portiere con uno scatto automatico, impedendo così a tutti di uscire, sussultai e mi allacciai la cintura rivolgendogli uno sguardo.
«Dove stiamo andando?»
Chiesi a voce alta dando voce ai miei pensieri, le ruote dell'elegante auto scricchiolarono lentamente sulla ghiaia e io corrugai le sopracciglia aspettando ancora qualche secondo.
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Forget about me SOSPESA
RomanceIl vero problema di Emma, non era trovarsi chiusa in quel baule, o l'assurdo motivo che l'aveva portata a ritrovarsi in quello stretto spazio. No affatto, il suo vero problema era sentirsi al sicuro, sapere che quel ragazzo che l'aveva trascinata c...