Non so quanto tempo rimasi li, ma mi allontanai appena in tempo prima che qualcuno potesse riconoscermi tornando indietro.
Strinsi quel fiore tra le dita, pungendomi la pelle e dimenticandomi cosa significasse sorridere, passai accanto a Chase e superai anche i ragazzi lasciando che l'eco dei miei tacchi riempisse il silenzio di quel cimitero. Mi strinsi nelle spalle mordendomi le guance cercando di scacciare dai miei pensieri l'espressione distrutta di mio padre, il freddo m'invase le gambe e senza accorgermene mi ritrovai davanti al modesto cancello che dava sul parcheggio, notai il Bmw scuro di Chase e continuai a camminare svoltando a sinistra, la testa mi scoppiava e avrei tanto voluto chiedere scusa a mio padre.
«Emma!»
Mi fermai sentendo la voce calda di Ethan e mi voltai fermandomi sui suoi occhi scuri, lui si bloccò, non mi raggiunse, non sorrise, rimase li, fermo immobile a guardarmi con la testa leggermente piegata verso sinistra, quasi a chiedermi il permesso di muoversi.
«Cosa dovrei fare adesso?»
Una delle sue mani sfiorò i suoi capelli, ma i suoi occhi non mollarono la presa sui miei neanche morti.
«Questo non posso dirtelo io, puoi levarti quelle scarpe e correre verso la tua vecchia vita, la pizza del venerdì sera con tuo padre, i libri letti sul tuo letto sempre disfatto e i noiosi test per recuperare i mesi persi durante il coma»
Alzò le spalle lasciando andare la presa sui suoi capelli.
«Sarà il nostro segreto, dirò a Chase di averti perso di vista e mi inventerò una scusa che regga, se deciderai di andartene lo rispetterò, ma se mai decidessi di restare, be... la tua vita cambierebbe completamente»
Mi asciugai quella lacrima e scossi la testa alzando una spalla.
«È difficile decidere tra tornare ad una routine che non ricordi più e restare bloccata dentro un passato che ti è stato completamente cancellato dalla mente»
Lui annuì rivolgendomi un sorriso comprensivo.
«Una volta una ragazza mi disse di seguire il mio cuore e facendo così presi la decisione più giusta della mia vita.
Che ne dici Emma, ricominciamo tutto da capo?»
Allungò un braccio verso di me e lasciai cadere sul marciapede la rosa di mio padre, feci un passo avanti, ma mi fermai ancora una volta.
Guardai attentamente quel ragazzo, memorizzando ogni particolare che mi fosse sfuggito nell'ultimo mese e mi voltai indietro guardando il nulla.
Segui il tuo cuore.
Ripeté la mia mente, tornai sul suo viso e sulla sua mano tesa verso di me, mi levai il cappuccio.
«Non ricordo assolutamente nulla di te, di mio padre o di chiunque altro, fino a tre mesi fa nemmeno il mio nome avevo saputo pronunciare, ma sento che scegliendo te non potrei fare scelta più sbagliata»
Dissi ascoltando il ritmo dei battiti controllati del mio cuore.
«Ma sento che facendo la scelta sbagliata non mi pentirei quanto facendo quella apparentemente più giusta»
Feci un altro passo avanti e seguiti da altri cinque lo raggiunsi.
«Riportami indietro alla Emma che ho scordato e non combinare ancora casini»
Conclusi annuendo, gli strinsi la mano e con quel paio di scarpe mi sentì più vicina al suo viso.
Il suo profumo m'invase mescolandosi al mio e un brivido mi percorse la schiena.
La sua fronte si appoggiò alla mia e lo sentì sorridere.
«Sei sicura?»
Sussurrò lasciandomi scappare un sorriso e gli strinsi ancora la mano.
"No", pensai.
Quel silenzio docile che aveva preso posto tra noi mi sembrò quasi una coccola, chiusi gli occhi e il pensiero che ora tutti mi credevano morta mi fece bloccare lo stomaco. Mi stavo fidando ciecamente delle sue parole e del mio cuore, che sapevo fin dal primo giorno avesse scelto quel ragazzo, ancor prima di sapere il suo nome.
«Sei ancora in tempo per lasciarmi andare»
Gli appoggiai una mano sul petto e mi separai da lui, giusto quei centimetri che mi avrebbero permesso di guardare il suo viso.
«Non voglio farlo Ethan»
Affermai più sicura di quelle parole di quanto mai avessi potuto immaginare. I suoi occhi si fermarono sulle mie labbra e annuì lasciandomi una carezza sulla guancia.
«Egoisticamente sono contento che tu sia qui»
Gli sfiorai il labbro inferiore con il pollice e il suo cuore perse un battito.
«Allora sii sempre egoista»
Sorrise e mi sfiorò il naso con il suo. I tacchi di Jenna si fecero più vicini e dal ritmo che avevano preso sapevo che stava correndo, Ethan sospirò e guardò dietro di se nascondendo la sua felicità.
«Credevo che te ne saresti andata»
Disse Chase senza separarsi dal suo tono severo, alzai le spalle e presi un respiro lasciando andare la mano del ragazzo, mi avvicinai a lui e tesi la mano.
«Benvenuta in famiglia Collins»
Mi strinse la mano ed io annuì regalandogli un sorriso. I suoi occhi si fermarono nei miei rivolgendomi uno sguardo diverso, niente più freddezza, zero negatività, solo pura sincerità.
«Ah, giusto»
Ricordò lasciandomi andare e tirando fuori dalla tasca una chiave, se la rigirò tra le dita e me la porse.
«Questa ora è tua»
Alzai un sopracciglio e l'accettai.
«Questo significa che posso andare al bagno da sola?»
Domandai ironizzando per strappargli un sorriso, i ragazzi sorrisero divertiti e lui anche sorprendentemente.
«In un certo senso...»

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Forget about me SOSPESA
RomantizmIl vero problema di Emma, non era trovarsi chiusa in quel baule, o l'assurdo motivo che l'aveva portata a ritrovarsi in quello stretto spazio. No affatto, il suo vero problema era sentirsi al sicuro, sapere che quel ragazzo che l'aveva trascinata c...