Capitolo 1

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Un anno dopo

La vita spesso ci riserva delle sorprese, una di queste dorme beata tra le mie braccia.
Sono passati tre mesi dalla sua nascita e ancora non mi sembra vero.

Sono diventata mamma.

Un anno fa la paura mi colpì dritta in faccia ma con l'aiuto di Tyler ce l'ho fatta. Lui mi è rimasto accanto fin dal primo momento, non mi hai mai abbandonata e per questo gliene sarò grata per sempre.

Il mio piccolo Evan somiglia al padre più di quanto io potessi immaginare, i miei dubbi sono stati spazzati via nel momento esatto in cui l'ho visto.
Nonostante tutto, sono felice. Meritava di essere suo figlio, sono sicura che lo amerebbe più della sua stessa vita se sapesse della sua esistenza.

"Sammy, tutto okay?" La porta della stanzetta si apre, rivelando un Tyler sporco di grasso. Fa il meccanico da otto mesi, è lui l'unica nostra fonte di sostentamento ma non si è mai lamentato.
L'avrei aiutato economicamente ma non ha voluto sentire ragioni.

"Si, stiamo bene." gli sorrido.

"Vado a fare una doccia e arrivo." si sporge per dare un bacio al piccolo che dorme tra le mie braccia prima di uscire dalla camera.

Rimetto il bimbo nella culla e lo osservo assumere una posizione comoda.
Evan mi ha cambiato la vita, lo amo da morire e darei la mia vita per lui.
Diventare mamma non è come me l'aspettavo, è molto meglio.
Non vedo l'ora che il mio bimbo inizi a parlare e a chiamarmi mamma. Penso che quel giorno piangerò dalla gioia.

Esco dalla stanza e vado in cucina per preparare qualcosa da mangiare. Dopo una giornata di lavoro è il minimo che io possa fare per lui.
Prendo una padella e metto a friggere delle uova mentre aspetto che l'acqua per la pasta raggiunga l'ebollizione.
Dalla dispensa prendo gli spaghetti e li butto nella pentola al momento giusto.
Apparecchio la tavola mentre aspetto e nel farlo, ripenso ai primi giorni in questa casa. Sembra ieri eppure è già passato un anno, quando abbiamo comprato la casa mi sono sentita come se la mia vecchia vita fosse scomparsa per lasciare spazio alla nuova. Sia io che Tyler abbiamo usato i nostri fondi universitari per acquistarla e, tutt'ora, mi sento in colpa per averlo trascinato in questa avventura. Lui non si lamenta mai ma io so che gli manca la sua vecchia vita, i suoi vecchi amici. A New York abbiamo lasciato la nostra famiglia e gli affetti più cari; quando siamo arrivati a Malibu, conoscevamo soltanto Dylan, Ryan e i loro amici ma non ci siamo dati per vinti. Principalmente è stato grazie a Dylan che abbiamo scelto Malibu come meta. È stato lui a trovarci la casa perfetta ad un prezzo abbordabile. Ci ha aiutati tantissimo e sta continuando a farlo.

"Eccomi tesoro." lo vedo entrare dalla porta della cucina. Ha un asciugamano legato in vita e i capelli umidi.
Tra di noi non c'è imbarazzo, siamo come fratelli.

"Evan ha mangiato?"

Annuisco e porto in tavola i piatti colmi di cibo. "Sta riposando, spero di poter dormire almeno stanotte."

È un bambino buono ma la notte tende a svegliarsi ogni due ore, per motivi vari. La cosa positiva è che non piange quasi mai, escludendo quando ha fame o le coliche.

"Sei fortunata, il fratello del mio ex vicino di casa piangeva sempre, credo abbia continuato per tutto il primo anno."

Mi incupisco sentendolo parlare del suo ex vicino di casa e lui se ne accorge. "Ti manca mai?" gli chiedo.

"Cosa?" Fa finta di non capire ma io so che in realtà sa a cosa mi riferisco.

"La tua vecchia vita, gli amici e tutto il resto." specifico.

Tyler mi guarda con compassione prima di alzarsi e venirmi ad abbracciare. "So cosa stai facendo, smettila. Sto bene adesso, con te e il piccolo. È normale avere nostalgia di casa ma non ritornerei indietro." mi scompiglia i capelli con la mano. "Ficcatelo in questa bella testolina riccioluta."

Un fidanzato per finta 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora