Capitolo 3

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Sammy's pov

Un anno fa mi lasciai alle spalle l'amore e gli studi e decisi di dedicare la mia vita a mio figlio.
A distanza di un anno, non mi pento della mia scelta ma ho un peso nel petto che mi opprime.
Tyler merita di rivedere i suoi genitori, Scott e tutti gli altri. Li ha incontrati una sola volta in un anno e questo non mi va giù.
Mi sento in colpa nonostante le sue rassicurazioni.
Ecco perché mi ritrovo a prenotare un volo per New York andata e ritorno.
Voglio che il mio Tyler si prenda una settimana di riposo, una settimana solo per lui e la sua vecchia vita. Io e Evan staremo bene, anche perché io non andrò con lui.
A New York potrei fare vecchi incontri e per vecchi intendo Fred. Non mi sono dimenticata dell'anno che il giudice stabilì per poter usufruire della custodia di Clarissa.
L'anno è passato e il suo ritorno è imminente. Non sono pronta ad incontrarlo, o peggio incontrare Clayton e lui contemporaneamente.
Con Evan in braccio per giunta.

Premo invio e aspetto che la prenotazione venga accolta.
Una volta finito, stampo il biglietto e lo impacchetto per bene.
Domani sarà il suo compleanno e voglio fargli una sorpresa.
Prima che possa finire di sistemare il biglietto di compleanno, Evan inizia a piangere. Lascio tutto sulla scrivania e lo prendo in braccio. Fa sempre così quando ha fame, perciò lo allatto al seno.
Mi pizzica i capezzoli ma è un dolore sopportabile, che mi ricorda costantemente il bello di essere madre.
Darei la mia vita per mio figlio, indipendentemente da tutto. Stessa cosa vale per Tyler.

Mentre aspetto che il piccolo finisca di mangiare, sfoglio le foto che Tyler tiene nel computer. Immagini di Scott e il resto del gruppo mi compaiono davanti, sorridenti e felici.
Cambio foto e mi ritrovo ad osservare due occhi azzurri, i capelli biondi che svolazzano col vento e un sorriso a trentadue denti.

Clayton. Il mio Clayton...

È dura ammetterlo ma mi fa male rivedere il suo viso. Non lo vedo da un anno, ci siamo lasciati in malo modo e lui non ha fatto nulla per riconquistarmi. Se n'è semplicemente andato...
So che frequenta il college da agosto scorso, i suoi genitori all'epoca informarono i miei della lieta notizia. Loro figlio al college, alla Brown.
Ho perso i contatti con lui, non so se sta bene o se magari sta passando un brutto periodo.
Non so nulla e mi fa male al cuore.
Nonostante sia passato un anno, non ho dimenticato la nostra storia e l'amore che ci legava.
Clayton è stato il mio primo amore, la mia prima volta.

Cambio foto, troppo nostalgica per continuare ad osservarla, e quella dopo è ancora peggio.
Raffigura Clarissa con accanto il fratello.
Frederick Baker, colui che ha occupato un posto speciale nel mio cuore.
Clarissa mi manca da morire, non la vedo da tantissimo tempo e mi pento di non esserle rimasta accanto.
Il pensiero di non poterla rivedere mai più mi fa agitare sulla sedia.
So per certo che Fred la porterà con sé, in Francia, e per me sarà impossibile rivederla.
Non posso portare Evan in viaggio, è ancora troppo piccolo.
L'aereo spaventa me, figuriamoci un bimbo di tre mesi o poco più.

Accantono i pensieri tristi e mi alzo per far fare il ruttino a mio figlio. Gli sto sempre con il fiato sul collo per paura che possa succedergli qualcosa, ho scoperto di essere una madre iperprotettiva.
Dopo averlo cambiato e pulito, lo poso nella culla e lo osservo addormentarsi. È un dormiglione, soprattutto durante il giorno.
Ha preso tutto dalla mamma, lineamenti del viso esclusi.
Ogni volta che lo guardo, mi sembra di rivedere suo padre. A volte fa anche delle smorfie simili, davvero buffo.

****

"Ciao tesoro, come state?" mi sorride nonostante la stanchezza.

"Bene, piuttosto... com'è andata al lavoro?"

"Benissimo, il capo mi ha dato le ferie. Sai cosa vuol dire?" mi chiede Tyler, più euforico del previsto.

Significa che andrai a New York e rivedrai la tua famiglia. "Che cosa?"

Un fidanzato per finta 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora