Capitolo extra - 1

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Il letto è irriconoscibile.
Il pavimento non è messo meglio.
Sono nel panico più totale, un banale appuntamento ha mandato in pappa il mio cervello.

Julian non aveva nulla di meglio da fare? Doveva invitarmi per forza ad uscire?

Sempre che ti lamenti... Hai bisogno di andarci a letto con questo Julian, per scaricare la tensione cara mia.
Lurida coscienza, da che parte stai?
Sempre e comunque dalla parte dei muscoli.

Dovrà pur esserci un vestito decente nel mio armadio, o ho soltanto pantaloni larghi e malridotti?
Continuo a rovistare finché non trovo quello che cerco.
Precisamente l'abito del mio diciottesimo compleanno.
L'ho conservato per occasioni speciali ma non troppo. In fin dei conti non è molto elegante, a me non piace esagerare.

Julian non ha specificato il luogo dell'appuntamento, così mi tocca improvvisare.
Il vestito è nero, con le maniche a tre quarti. Semplice, decente.
Non ho intenzione di indossare scarpe col tacco, per cui opto per le mie inseparabili ballerine.

Dette anche "le scarpe antisesso."

Indosso il tutto e lego i capelli in una coda alta.

Non ti trucchi?
Un attimo di pazienza.

Vado in bagno, traccio una leggera riga di matita sopra l'occhio ed applico il mascara, giusto per far risaltare maggiormente il colore dei miei occhi.
Non sono più abituata ad uscire con un ragazzo. Non ricordo le regole basilari, perciò cercherò di tenermi a debita distanza da lui e dalle sue labbra.
Come ho già detto altre volte, non mi servono altri problemi.

Certo...Non ti crede nessuno...
Zitta e lasciami uscire in pace.

Cinque minuti dopo, sono pronta per il "grande" appuntamento.

*****

Non ci credo.
No.
Assurdo.
Impossibile.

Il luogo del nostro appuntamento?
Un bar.
Un bar nemmeno tanto conosciuto.
Mi sento male.

"Allora? Che ne pensi?" mi chiede dopo essere entrati.

Cosa ne penso?
Spaccare tutto è consentito?
Sto indossando anche un fottuto abito...

"Ehm...discreto." fingo un sorriso.

"È mio, l'ho comprato stamattina. Ha bisogno di qualche modifica qua e là però credo che possa funzionare."

Ah. Oh.
Uh.
Smettila.

"È...è tuo?" riesco a dire.
Com'è possibile...possiede mezza Malibu?

"Te l'ho appena detto." alza gli occhi al cielo. "Vieni, andiamoci a sedere."

Mi conduce verso un tavolo al centro della sala. Ai lati, gli altri tavoli non sono occupati da nessuno.
Il bar è praticamente vuoto, fatta esclusione per il barista. Sembra annoiato, il ché è comprensibile.

"Julian, perché mi hai portato qui?"

"Per passare del tempo insieme. Da soli." ci tiene a specificare.

Okay. Gesto carino, glielo riconosco.

"Allora, ordina quello che vuoi. Stasera pago io." mi fa l'occhiolino.

Grazie alla banana, ci mancherebbe altro. Al primo appuntamento l'uomo deve pagare obbligatoriamente.

"Qual è la specialità della casa?" provo ad instaurare una conversazione, seppur banale.

"Non ne ho idea." esce la lingua e la incastra tra i denti mentre sorride.

Okay, Sammy respira. È solo un ragazzo. È solo un ragazzo.

Un fidanzato per finta 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora