Capitolo 24

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N.A.
Buongiorno a tutti, il capitolo che state per leggere scaturirà in voi varie emozioni (credo).
Ricordatevi che vi voglio bene. 😇

Buona lettura :)

Sammy's pov

"No, non voglio entrare."

"Sam, non fare la bambina. Entra in questa fottuta casa." sbraita Dylan alle mie spalle.

Siamo appena arrivati davanti casa mia, la macchina di Tyler è in giardino. Non è andato a lavoro, chissà come mai...

L'unico problema? La mia paura.

Non voglio entrare in casa, non voglio e basta.
Ho paura, ma non so nemmeno io di cosa.

"Sammy, non te lo ripeterò un'altra volta. Entra. In. Casa." scandisce bene le parole.

"No." rispondo risoluta.

"Okay, l'hai voluto tu. Scusami Clayton." Non faccio in tempo a capire cosa ha in mente perché mi sento sollevare da terra.

Lo stronzo mi ha caricata sulle spalle, come se fossi un sacco di patate.
"Mettimi giù, stronzo." urlo e gli dò pugni sulla schiena.

"No." mi scimmiotta.

Dylan allunga la mano per aprire la porta, ma quest'ultima si apre di scatto rivelando la figura di Tyler.

Sta ridendo sotto i baffi che non ha, mentre osserva la scenetta comica organizzata da Dylan.

Stronzi, tutti e due.

"Ciao Tyler, come butta?" lo saluta Dylan.

"Ciao Dylan, butta bene." ride. "Ciao Clayton, Sammy..." saluta anche noi.

"Ciao Tyler, scusami ma non riesco a vederti bene da questa posizione."

"Ciao Tyler." ricambia Clay.

Dylan entra in casa e alla fine decide di mettermi giù. Per terra, con tutta la sua forza.

"Brutto bastardo, mi hai fatto male." sbraito peggio di una bestia inferocita.

Ma come si permette? Io lo uccido...

"Su, non fare la bambina. Non ti ho fatto nulla." Detto ciò, sale le scale per poi scomparire.

Ecco bravo, scappa.

"Vado anche io, Tyler ci vediamo dopo." Clayton raggiunge le scale con Evan in braccio.

Cos'è, un complotto?

"Siamo rimasti solo noi due." Non posso fare a meno di constatare.

"Già."

Già la banana. Lo sapevi, pezzo di mucca. Lo sapevi che saremmo rimasti da soli.
È tutto calcolato, è un complotto contro di me.

"Come stai?" mi chiede. Con la mano mi fa segno di accomodarmi sul divano. Sul mio divano, soprattutto.
Il diavolo di casa mia.

"Bene, tu?" Okay, serietà vieni a me.

" Bene." si siede accanto a me. "Andrò dritto al punto, sai che non mi piacciono i giri di parole. Sei scappata per colpa mia?"

Sussulto. Come immaginavo...si sente in colpa.

Decido di essere sincera. "Si."

Tyler apre la bocca ma con la mano gli faccio cenno di smettere. " Ma non ti incolpo di nulla, è stata una mia scelta. La nostra conversazione ha soltanto innescato in me un processo di autodistruzione iniziato da tempo. Quindi non sentirti in colpa, perché io non ti accuso di nulla."

Un fidanzato per finta 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora