Capitolo 2

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Clayton's pov

La testa mi gira, non riesco a mantenere l'equilibrio.
Ci vedo doppio e sento un calore diffondensi in tutto il corpo.
Mi appoggio ad un muretto e un conato di vomito mi attraversa. Vomito tutto l'alcol che ho ingerito e mi accascio a terra, privo di forze.

"Porca miseria, Clay!" In lontananza sento chiamare il mio nome ma non riesco a rispondere. Davanti a me vedo apparire un paio di tacchi e, a fatica, alzo lo sguardo per vedere Rachel.

"Venite, è qui." Sta parlando con qualcuno ma sono troppo stanco per ascoltare. Lentamente chiudo gli occhi e l'oscurità si impossessa di me.

Una luce accecante mi fa risvegliare.
Apro gli occhi e tutto intorno a me è familiare, sono nella mia stanza al campus.
La testa mi scoppia dal dolore, dò un'occhiata al mio corpo e non trovo traccia di vestiti, boxer esclusi.
Confuso, mi alzo e vado in bagno per darmi una ripulita.
Avrò esagerato con l'alcol e l'erba. Di nuovo.

Quando esco dalla doccia, il mio telefono suona, facendo aumentare il mio mal di testa.

"Pronto?"

"Buongiorno alcolizzato di New York. Alza il culo e vieni in caffetteria." Rachel riaggancia la chiamata lasciandomi ancora più confuso.

Metto i primi vestiti che mi capitano a tiro ed esco dalla stanza con l'intento di raggiungerla. Arrivato a metà strada, però, una ragazza attira la mia attenzione. È alta, capelli castani e indossa un vestito che le arriva poco sotto il sedere.
Sta parlando con un'amica, una ragazza del mio corso di fisica.
Mi avvicino con nonchalance e mi appoggio al muretto vicino.
Le due sembrano non prestare attenzione a me, continuano a parlare tranquillamente.
Tossisco un paio di volte per attirare la loro attenzione e, quando la ragazza castana si gira, sfodero il mio miglior sorriso.

"Ciao bellissima." inizio.

"Ci conosciamo?" La vedo sussurrare qualcosa all'amica, che annuisce e va via.

"Adesso si. Sono Clayton Roger, piacere." rispondo sfacciato. L'effetto dell'alcol si sta facendo sentire ma in certe situazioni mi è solo d'aiuto.

"Ciao Clayton Roger, sono Zoe Sullivan, piacere mio." mi sorride entusiasta.

Non poteva essere altrimenti, sono un bel pezzo di ragazzo dopotutto.
Ed ecco che ritorna la tua modestia...

"Ti va di fare un giro? Sai, per conoscerci meglio." ammicco nella sua direzione.

La ragazza fa una risatina fastidiosa e annuisce porgendomi la mano.
Cancello l'incontro con Rachel dalla mente e le prendo la mano; ho cose più importanti da fare, Rachel capirà.

Rachel c'è abituata, fidati...

"Dove mi porti, bel maschione?"

La guardo senza rispondere e le strizzo l'occhio. Non dico mai alle mie conquiste il "luogo della scopata", come lo chiamo io. È un segreto tra me e il mio migliore amico, Shawn. Abbiamo creato uno spazio tutto per noi dove andare con le nostre conquiste, senza però rivelare nulla. È il nostro posto segreto, dove andiamo quando ci sentiamo giù di morale oltre che per scopare.
Si trova a pochi isolati da qui e di solito le ragazze lo amano.

Camminiamo mano nella mano per dieci minuti finché non arriviamo davanti un casolare abbandonato che io e Shawn abbiamo sistemato e arredato. L'interno è abbastanza lussuoso, con la moquette rossa e le pareti dello stesso colore.

"Wow, che posto è?" mi chiede la bomba sexy al mio fianco.

"Il tuo paradiso."

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Un fidanzato per finta 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora