Fred's pov
Mi tremano le gambe e non ho il coraggio di guardare davanti a me.
Casa mia è proprio qui, a separarci un misero cancello in ferro.
Sylvie è accanto a me e mi tiene la mano, con amore.
Le ho raccontato dei miei genitori e di Clarissa per un motivo, mi fido di lei più di chiunque altro al mondo.
Lei mi capisce e sa tenermi "buono"."Andrà tutto bene." mi sussurra.
Annuisco e, estratte le chiavi dalla tasca, apro il cancello con timore. Sto per rivivere tutto quello che ho cercato di dimenticare in questi mesi.
Tutto il dolore, l'amore e i sensi di colpa stanno per colpirmi dritto al cuore.
Attraverso il grande giardino con la mia ragazza al fianco e, quando mi ritrovo di fronte la porta d'ingresso, aspetto che lei la apra.
Io non ne ho il coraggio...L'interno è come lo ricordavo, non è cambiato nulla nonostante le mie continue richieste all'avvocato.
Avrei voluto vendere la casa ma lui non me l'ha permesso. Siamo riusciti ad estinguere il debito in un altro modo e, per questo, devo ringraziare il padre di Sylvie.
Cammino nella casa guardandomi intorno e, d'un tratto, vengo attirato dalla piscina esterna. È come se il mio cuore mi stia dicendo di andare.
Percorro la grande sala ed esco sul retro; la piscina è stata pulita e il prato tagliato.
Io ci ho fatto l'amore su quel prato, dentro quella piscina...
Ho fatto l'amore perché per me non era sesso, non lo è mai stato.
I ricordi mi fanno sorridere e, riluttante, mi avvicino al bordo. Mi inginocchio e chiudo gli occhi.
Mi tornano in mente le sue mani su di me, le sue labbra sulle mie e il calore che emanava il suo corpo.
Le sensazioni che ho provato quel giorno, si rifanno sentire più forti che mai.
Apro gli occhi e li alzo per vedere la mia Sylvie avvicinarsi.
Si inginocchia accanto a me e dal suo sguardo capisco che le devo delle spiegazioni."Qui è dove ho fatto l'amore con Sammy, proprio in questa piscina, su quest'erba." inizio. "Ritornare qui mi ha fatto pensare a quel momento, a come mi sono sentito ma ciò non cambia quello che provo per te." la guardo dritto negli occhi per farle capire che non mento.
"La ami ancora?" mi pone la domanda che mi aspettavo da tempo.
Se la amo ancora?
La risposta è no, non credo di provare più amore nei suoi confronti e gliel'ho ripetuto più volte."Te l'ho detto, in aereo. Amo te, Sammy sarà sempre una parte importante della mia vita ma non provo più sentimenti per lei. Non in quel senso almeno."
"E se rivedendola quei sentimenti riaffiorassero?" Ha lo sguardo perso, sta guardando l'acqua della piscina con tristezza.
"Non succederà." rispondo sicuro delle mie parole.
Una parte di me è ancora legata a Sammy, a quella ragazza che ho amato fino allo sfinimento.
Ma questo Sylvie non deve saperlo.
Andrebbe nel panico e vivrebbe costantemente con la paura e l'ombra del mio amore per Sammy.
Non posso permettere che accada, anche perché quello che mi lega a Sammy non è amore.
Sinceramente non so cosa sia, sento solo un filo che non si è mai spezzato tra noi."Vieni, rientriamo." La prendo per mano e la conduco in casa.
Non vedo l'ora di vedere la mia piccola Clarissa, però prima c'è una cosa che devo fare.
Salgo le scale ed entro in camera di mia sorella, alla ricerca della scatola lasciata dai miei genitori.
Guardo in tutti i cassetti, sotto il letto e perfino sopra l'armadio. Niente.
Non c'è traccia della scatola.
Esco dalla stanza, percorro il corridoio e ad un tratto mi fermo.Cazzo! Come ho fatto a non pensarci prima?
Corro in camera mia e, con le mani, inizio a tastare il muro alla ricerca di un nascondiglio. Da piccolo i miei genitori lo utilizzavano per nascondermi i giocattoli quando facevo il monello.
Premo un punto specifico e finalmente lo trovo. All'interno, come sospettavo, c'è la scatola che stavo cercando.
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Un fidanzato per finta 2
Teen FictionSequel de " Un fidanzato per finta" È passato un anno dalla scoperta della gravidanza. La vita di Sammy è cambiata, in meglio. Suo figlio è la sua forza, il suo amore più grande. Nonostante l'incertezza aleggi sempre nell'aria, non si è mai arresa...