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All'arrivo della professoressa dopo qualche chiacchiericcio cala un silenzio tombale.
Non mi sembra una burbera, è una donna di mezz'eta con corti capelli marroni che riescono a risaltare i suoi grandi occhi verdi, continua a guardarci sorridendo.

"Bene ragazzi, vedo che siete in ottima forma"
Inizia a guardare il registro, "Oh abbiamo una nuova arrivata! Che bello!"
Inizia a strillare mi sembra April, non ne bastava una.
"Vediamo un po' Crystal, Crystal Esposito"
Ripete, o no cosa dovrei fare adesso?

Vedo che April mi guarda e mi fa un cenno per alzarmi in piedi

Perchè? Che imbarazzo

Mi alzo, ma non so bene cosa dire, per fortuna la professoressa inizia dicendo allora raccontaci un po' di te.

"Beh che dire, mi chiamo Crystal e vengo dall'Italia, mi sono trasferita qui circa un mese fa insieme a mio padre, e niente ora sono qua davanti a lei e mi sto presentando"

Mi risiedo e nel mentre sento qualche risolino
Vedo che tutta la classe mi fissa sarà per la canottiera troppo sgargiante rispetto a me, si tutti, tutti tranne Allison e un ragazzo.

Poco m'interessa

"Meraviglioso, ho sempre voluto visitare l'Italia, magari potrai ospitarmi un giorno"

Scherza la professoressa, le accenno un sorriso .

Dopo l'appello e qualche domanda su come sono passate le vacanze la lezione passa velocemente, fortunatamente nelle ore successive nonostante tutti gli spostamenti, molto snervanti nessuno mi chiede di presentarmi, grazie a Dio.

Suona l'ultima campana rimetto a posto i libri e mi precipito fuori dalla classe.
Una vocina inizia a chiamare il mio nome, April.

"Allora come ti è sembrato il primo giorno?"
"Normale"

Rispondo un po' con freddezza, non dovrei essere qui, vorrei essere nella mia scuola, con i miei amici...

"Allora cosa fai dopo scuola?" Mi chiede.
"Beh pensavo di andare a casa, fare i compiti, ordinare qualcosa da mangiare e dormire"
"Aah ma stai sempre da sola?"
"Per la maggior parte del tempo"
"Ooh, mi spiace"

continuo a camminare e lei mi segue

"Posso venire con te?" Mi chiede infine, era troppo silenziosa infatti.
"Se vuoi, un po' di compagnia non mi farà male." Le accenno un sorriso
"Che bello! Allora andiamo a prendere la mia macchina"

La seguo e stranamente cala il silenzio che prosegue per tutto il tragitto fino a casa mia, eccetto per qualche indicazione stradale..

Poi arriviamo.

"Eccola, la casa degli orrori" ironizzo.

April mi da una pugnetto sulla spalla e alza gli occhi al cielo.

In fondo anche se abbiamo caratteri differenti, non vedo per quale motivo non dovremmo andare d'accordo.

Tutto d'un fiato //A.I//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora