Risvegli

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Ogni parte del mio corpo è bloccata.
Thomas poggia delicatamente le mani sopra i miei fianchi, quei dannati occhi mi stanno ancora fissando..

Sto impazzendo, fortunatamente il mio telefono inizia a squillare, leggo il nome sul display e chi poteva essere se non April?
Faccio segno al ragazzo dai capelli biondi davanti a me di stare in silenzio.

"Pronto April" dico con voce squillante, forse anche troppo per i miei gusti.
"Crys stai bene? Dove sei? Sei da sola? Vuoi che venga li?"
"O mio dio ma nemmeno mia madre mi fa così tante domande in trenta secondi!"

Una fossetta si forma su quel viso paffutello, la guardo e sorrido.
Cosa?

"Scusami, ma sono preoccupata! Ora devo iniziare un altra lezione ma dopo scuola ci vediamo, anche perchè non penso tu venga visto l'orario che hai."
"Va bene April, ci vediamo dopo!"
E attacco.

Beh dai almeno si è preoccupata di come stavo.
"Cosa vuoi fare?"
"Mh?" Rispondo senza neanche aver sentito.
"Dico cosa vuoi fare? Ora? Andiamo in biblioteca? Beviamo un caffè? Ti va?"
"Ei per caso April ti sta contagiando?"
E scoppio a ridere, Thomas fa il finto offeso e mette il broncio, dedicandomi poi qualche boccaccia.
"Dai, Crys, non ho voglia di rientrare ormai, tu mi porti sulla cattiva strada!"
"Ah io ti porto sulla cattiva strada? Beh non te lo ha chiesto nessuno di venire qua"

Aggiungo un sorriso ed una linguaccia per far sembrare il tutto più scherzoso, non vorrei che se la prendesse!

"Si certo certo, dai ora ti porto in biblioteca, a studiare!"
"Aiuto uno dei ragazzi più belli della scuola mi porta in biblioteca! Potrei sveniree!"

Mi poggio sulla panchina e simulo uno svenimento
Thomas ride di gusto, "oh tu mi fai morire dal ridere, dai ora smettila altrimenti dovró farti la respirazione bocca a bocca!"

Al solo pensiero mi sento arrossire, peró rimango ferma ancora in quella posizione, sfidando la sorte.

Sento i suoi passi sulla ghiaia, si sta avvicinando, e dopo due secondi un senso di vuoto mi percorre.

"Thomas, mettimi giù!" Inizio ad urlare, quel cretino mi ha caricato su una spalla.
"Aah adesso non fai più la spiritosa è!"
"Mi arrendo non diró più niente che possa turbarla signorino!"
"Evidentemente ti piace stare li!" Ride
"Non ti sopporto quando fai così, non ti rivolgerò più la parola! Se entro dieci secondi i miei piedini non staranno toccando la ghaia..!"

E così inizio il conto alla rovescia:

"Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tree, duee, dannazione Thomas! Uno!" Finisco per urlare.

Thomas, mi fa ricadere per terra, "beh non eri ancora arrivata all'uno!"
Lo brucio con lo sguardo, e d'istinto metto le braccia conserte quasi fossi una bambina, offesa.

"Non fare così, dai, piccolina, se vuoi ti do una caramella!"
"No grazie, mia mamma mi ha insegnato a non accettare caramelle dagli sconosciuti" sostengo nuovamente il mio broncio.

Ma al rintinnare di quella parola, sconosciuti, Thomas sembra rabbuiarsi...

"Beh sembrerebbe che qua quello che ha bisogno di una caramella sia tu!" scherzo, e gli do una leggera spinta.
"Si dai, ora muoviti che voglio studiare." mi risponde secco.
"Va bene, fai strada." rispondo in modo altrattanto secco, beh non ha capito chi si ritrova davanti, e se vuole fare lo stronzo, sta giocando con la persona giusta.

Dopo dieci minuti di camminata in silenzio, arriviamo in biblioteca.

Tutto d'un fiato //A.I//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora