Segreti

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NATHAN

Mi sveglio con un bagliore di luce puntato in faccia, mi giro e vedo che quella piccola ragazza dai capelli biondi è sparita..

Sono più rintronato di ieri sera, a fatica mi alzo dal letto e mi metto seduto, aspettando che il mio cervello cominci a dare qualche input.
Dopo qualche secondo perso a fissare il vuoto decido di alzarmi, e andare a cercare Crystal.
Apro la porta e sento due voci che si distinguono in quel che penso sia un gran litigio, scendo le scale e sento:

"Quanto sei incosciente, e se era un pazzo maniaco? Cosa facevi?"
"Oddio April come sei tragica! Non mi è successo nulla, e non abbiamo fatto nulla.
E non mi sembra un maniaco, dai perfavore smettila con queste cazzate."
"Si signorina ti è andata bene, o forse non si è ancora rivelato per quello che è, ovvero uno schifoso che vuole solo portarti a letto!!"

Inizio a sghignazzare, April e i suoi mille pensieri mi fanno morire, ma da un lato fa bene, perchè tiene alla sua amica.

Arrivato al pian terreno mi schiarisco la voce,
"EHM!EHM! Il maniaco è arrivato" rido.

Crystal mi guarda e scoppia a ridere, ma quando smette posso notare del rossore sulle sue guancie, probabilmente perchè ho origliato la loro conversazione.

"Si si scherza pure carino, tanto ti tengo d'occhio sappilo" replica l'amica.
Torno a guardare la ragazza bionda ed è così bella nonostante non abbia un filo di trucco, al contrario della sua amica che è già truccata di tutto punto impeccabilmente, ma eccola li acqua e sapone eppure dannatamente bella.

"Hai fame?" mi chiede April con voce un po' scontrosa anche se poi vedo che abbozza un mezzo sorriso.
"Beh sinceramente no, ma grazie lo stesso..ora il maniaco se ne deve andare!"
Faccio un cenno con la mano e guardo Crystal, che non replica nemmeno ma sorride.
Mi avvicino e le pongo un bacio sulla guancia.
La guardo per un altro secondo, poi la chiudo dietro insieme alla porta.

Mi dirigo alla mia macchina, per tornare a casa.. in quel momento mi suona il telefono, lo tiro fuori dalla tasca e sullo schermo appare il nome di Amelia.
Non ho voglia di risponderle quindi lascio squillare il telefono.
Apro la macchina e faccio per salire, il telefono ricomincia a suonare, guardo, Amelia, rispondo.
"Cosa vuoi?" le dico abbastanza irritato.
"Dove sei?" mi chiede.
"Non sono affari tuoi" rispondo schietto.
"Sei stato bravo ieri sera" replica.
Le attacco il telefono, e metto in moto la macchina.

Tutto d'un fiato //A.I//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora