Tutto d'un fiato //A.I//

Il giardino segreto

Ed ecco che circa dopo un quarto d'ora di macchiana arrivammo ad un parco enorme, che si faceva spazio nella piccola città.

Non riuscivo a inidividuare un posto speciale, era solo un parco come un altro, non vedevo nulla di particolare.

"Allora vuoi rimanere li a fissare gli alberi, o andiamo a vedere qualcosa che ti lascierà senza fiato?"
"Beh anche tu sei ferma, e se non ti muovi tu, non mi muovo io" faccio spallucce.

Seguo April che si addentra in un boschetto al di là del parco, dopo qualche minuto di camminata all'interno della natura arriviamo ad un piccolo ponticello ormai malandato.

"Oh non ci penso nemmeno, neanche per idea April, io su quel coso tutto traballante non ci salgo!"
"Dai Crystal, ci salgo praticamente tutti i giorno e non mi è mai successo niente!"
"Tu sei tu, ed io sono io, e nel fiume non voglio caderci io!"
"Adesso che hai fatto la rima sei scema più di prima!"

Scoppio a ridere, e April mi segue.

"Prendi la mia mano, vedrai che non succederà niente, fidati!"
"E va bene"

Stringo la mano di April e la seguo attraverso il ponte, fortunatamente per questa volta non è successo niente.

E così scostati alcuni cespugli e qualche rovo, le posso notare solo pochi passi più in la, piccole e meravvigliose rose, di tutti i colori.
Un adorabile profumo invade le mie narici ed una meravigliosa statua in mezzo a dei pilastri, da qual tocco d'antico, quasi fosse una scultura graca.

"Signorinella allora cosa ne pensi di Thomas?"Mi chiede April a gambe allaria mentre guarda le nuvole.
"Peggio di un pavone"
"Ho sentito bene?Pavone?Thomas White è tutto tranne che un pavone dai!"
"Si si, dai torna a pensare al tuo Jackson" le rispondo in tono ironico.

Finisco per sonnecchiare per un oretta, al mio risveglio nella mia testa c'è l'immagine di due bellissimi occhi color ghiaccio.

Era tutto così bello, e anche in mezzo a tutta quella tranquillità, a quel niente, a quella piccola natura, il tempo passò molto velocemente, ed era l'ora di incamminarsi, perchè il sole era calato insieme al freddo.

Mentre ripercorro la strada di ritorno inciampo in un rovo, lasciandomi cadere seguita da un tonfo su quel piccolo ponticello malandato, di colpo chiudo gli occhi, il cuore mi sta esplodendo, ma fortunamente anche questa volta il ponte mi ha retto.
Così mi rialzo e vido un po' di sollevio sulla faccia di April, ma ecco purtroppo faccio il primo passo, ed un pezzo di tronco si spezza facendo cadere la mia gamba all'interno del ponte.