Capitolo 6🌻

5K 204 133
                                    


Isabel

Sono nella stanza d'ospedale di papà, con mia madre e zia Ally. Non so perché, ma sono tesa come una corda di violino. La mattinata con Jack è andata a gonfie vele, mio padre sta bene, sono tutti felici: allora perché sono così nervosa?

Forse perché odio mentire ed è esattamente quello che sto facendo ora e ciò che dovrò fare nei prossimi mesi. Ho mentito a mio padre quando gli ho detto che è entrato nel programma della BCO512 grazie al dottor Marshall, ho mentito a mia madre quando le ho detto che Arthur e Jack mi hanno dato la cura senza chiedermi nulla in cambio, ma solo in segno di pace, e ho mentito ad Ally quando le ho detto che tra me e Jack non c'è nulla, mentre so perfettamente che tra poco ci presenteremo come una coppia ufficiale.

Ho teso una spessa fila di bugie e non sono per niente brava in questo, ecco perché sono così nervosa.

"Che c'è, Bels? Sembri distratta", mi dice mio padre sdraiato nel suo letto, mentre io me ne sto davanti alla finestra a guardare il panorama, persa nei miei pensieri ingarbugliati.

Ecco arrivare un'altra bugia fresca fresca. "Niente, papà, è tutto a posto." Mi volto verso di lui, sfoderando il mio sorriso migliore, cosa che evidentemente non basta.

"Ragazze, mi lasciate solo un attimo con Bel?" Alice e mia madre annuiscono ed escono dalla stanza, mentre io le guardo come si guarda un salvagente allontanarsi durante un naufragio.

"La zia mi ha detto che hai intenzione di fermarti qui a casa per qualche mese." Vorrei abbracciare mio padre per lo sguardo felice che ha nel constatare che sono tornata a casa, anche se temporaneamente. Non lo ammetterà mai, ma credo di mancargli, come lui manca a me.

"Sì, papi, sono lontana da casa da tanto tempo, e forse è ora di tornare un po' all'ovile. Comunque, sono contenta che tu stia bene, mi hai fatta davvero spaventare."

"Lo so." Forse mi sbaglio, ma sembra che lui abbia gli occhi lucidi. Normalmente questa scena così dolce mi avrebbe riempito il cuore ma, nella complicata situazione in cui mi trovo, non fa altro che rendere tutto ancor più pesante da sopportare.

"Ti voglio bene, papà, non dimenticarlo mai." Ora sono io ad avere le lacrime agli occhi e, spinta dall'emozione del momento, faccio una cosa che non faccio da anni: mi avvicino a lui e lo abbraccio.

"Anche io, piccola." Non posso credere alla mie orecchie. Mio padre non mi chiamava così da quando ero una bambina, la sua bambina.

So che non durerà, che questa tregua tra me e lui non resisterà alla tempesta che sta per investirla, ma non posso far altro che godermi il momento e assaporare il calore del suo abbraccio che mi è mancato tanto. Non appena lui scoprirà che frequento il figlio del suo peggior nemico, anche quel briciolo d'affetto e di comprensione che sono riuscita a guadagnarmi, dopo il tragico decadimento della sua malattia, svanirà. Tutto tornerà come prima, anzi, se possibile il nostro rapporto peggiorerà fino a toccare il fondo.

Non posso farci nulla, ne sono consapevole. Ho fatto una scelta, ho preso una decisione solo per il suo bene, ma mio padre non dovrà mai scoprirlo. Per questo lo stringo a me come se fosse l'ultima volta in cui potrò farlo, perché la verità è che ho tra le mani una bomba a orologeria che presto o tardi esploderà e si porterà via tutto quanto.

Passo l'intero pomeriggio in ospedale, cercando di distrarmi, ma riuscendoci solo in parte. Quando rientro a casa, con Ally e mia madre, è ora di cena ormai; preparo qualcosa di veloce e mangiamo tutte e tre insieme, come un'allegra famigliola perfetta, anche se la realtà non potrebbe essere più lontana.

Mia madre sta cercando di fare conversazione, ma io le rispondo a monosillabi; inutile non ammettere che sono ancora arrabbiata con lei, che non ho ancora mandato giù la storia del tradimento. Credo ci vorrà un po' di tempo per accettare quello che ha fatto; per ora non sono disposta a fare finta di nulla. Immagino che ora l'abbia capito anche lei perché, di fronte all'ennesima risposta serrata, smette di rivolgermi domande e si limita a finire il pollo al curry, a testa bassa.

Come in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora