Capitolo 26 🌻

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Jack

Non posso crederci, non posso credere che nessun uomo l'abbia mai toccata, che nessuno abbia mai spogliato quel corpo perfetto. Non che la cosa mi dispiaccia, anzi, la parte più egoista e possessiva di me sta urlando di gioia, è solo che mi sembra impossibile che una ragazza come Bel sia ancora vergine.

La raggiungo in cucina e la trovo indaffarata, davanti ai fornelli. Mi dà le spalle, ma posso percepire il suo nervosismo.

"Bel..." Lei si volta di scatto verso di me, sulla difensiva.

"Che c'è, Jack?" Sorrido per la sua reazione, per il modo in cui si è messa all'erta, come se mi avesse appena confessato di essere stata con cento uomini diversi, invece che il contrario. "Non ti azzardare a ridere di me! È per questo che non volevo dirtelo, perché sapevo che la cosa ti avrebbe fatto ridere!" Con le guance in fiamme, cerca di sorpassarmi.

La fermo, prendendola per un polso.
"Aspetta, non sto ridendo di te, ma del fatto che ti vergogni di me. Abbassa le armi, sono io", le dico, alzando le mani in segno di resa, gesto che sembra quietarla un po'.

"Scusa, so che mi posso fidare di te, ma è una cosa delicata. Non me ne vergogno, ne vado molto fiera, ma è imbarazzante parlarne con te. È come se un astemio parlasse di buon vino con un sommelier." La guardo e nei suoi occhi vedo quell'innocenza e quella sincerità infantile che mi disarmano ogni volta. "Avanti, dimmi quello che ti sta passando per la testa, perché te lo leggo in faccia che il tuo cervello sta macchinando. Pensi che sia una stupida, una bigotta, una sfigata?" mi chiede, per poi tornare ai fornelli, sottraendosi al mio sguardo.

Lo fa sempre quando non vuole che la guardi in faccia. La lascio fare e mi siedo sullo sgabello della penisola.
"No, no e no. L'unica parola che mi viene in mente in questo momento è: impossibile."

"Non mi credi?"

"Certo che ti credo, è solo che mi sembra impossibile che una ragazza bella come te, cresciuta in un mondo come il nostro, possa essere ancora così... pura." In questo aggettivo racchiudo ogni cosa: il suo naturale senso del pudore, la sua innocenza, la sua anima.

"Forse è stato proprio il nostro mondo a spingermi a restare così. Ho sempre voluto che capitasse con la persona giusta, e trovare questa persona, in mezzo agli squali che popolano il nostro ambiente, è difficile. Ho ventun'anni, non ottanta, direi che sono ancora in tempo, no?" Ecco che i suoi occhi si tingono ancora della stessa paura di essere sbagliata, quella che sembra non abbandonarla mai.

"Certo. Tu non sei diversa, non nel senso negativo del termine almeno, il fatto che tu sia così innocente alla tua età, e nel nostro ambiente, è una cosa straordinaria, qualcosa che ti rende ancor più speciale." Solo ora che lei mi guarda con i suoi occhi da bambina cresciuta, mi rendo conto che non poteva che essere così.

Una creatura pulita come lei non avrebbe mai potuto concedersi al primo uomo di passaggio, solo per la curiosità di scoprire la propria sessualità, come è capitato a me. Bel sta aspettando la persona giusta, qualcuno con cui condividere il suo cuore, oltre che il suo corpo e, dal canto mio, spero proprio che diventerò io quell'uomo; non solo per la voglia smaniosa di fare l'amore con lei, ma anche perché l'idea di poter essere il solo che l'avrà completamente, anima e corpo, sembra essere diventata la mia ragione di vita.

Non sono alla sua altezza, ora ne sono più che certo, ma voglio stare insieme a lei, voglio poter diventare il centro del suo mondo, come lei lo è del mio.

"D'accordo, ora che mi sono svergognata del tutto davanti a te, discutendo della mia verginità, possiamo mangiare?"

Ricaccio in fondo alla mia mente tutte le domande che vorrei farle, ma una di loro sguscia fuori, impaziente di trovare una risposta. "Va bene, ma... non mi avevi detto di aver avuto due fidanzati?" Lei alza gli occhi al cielo, sorridendo della mia insistenza.

Come in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora