VIII

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Tre giorni erano passati e Sooyun era pronta a tornare al lavoro.


Arrivò alla clinica e salutò come al solito Chaeyoung. Poi si diresse direttamente da Yoongi.

«ciao, Yoongi, come stai-oh mio dio» la ragazza si portò una mano sulla bocca.

Yoongi era nuovamente legato, questa volta con una corda e non con la camicia di forza. Indossava una maglia a maniche corte nera e sulle sue braccia si potevano vedere bruciature, mentre sul viso c'erano lividi ben visibili e un lato del labbro aveva ancora un po' di sangue.

«cosa è successo?» chiese lei. Yoongi girò la testa, abbassando lo sguardo.

«Yoongi, cosa ti hanno fatto, chi ti ha fatto questo»

«è la punizione per quando fai qualcosa di sbagliato. È la punizione per quando ti comporti come un fottuto psicopatico»

Sooyun si avvicinò a lui, poi si ricordò delle parole del dottor Joon.

No contatto fisico.

«non...sapevo che usassero questi metodi»

«La parte peggiore è che sono io a subirne. Per qualcosa che io non ho fatto»


Sooyun corrugò le sopracciglia, non capendo a pieno le parole del ragazzo. In fin dei conti, lui aveva fatto qualcosa di sbagliato, o no?

Sooyun si sedette su una sedia, di fronte a lui.

«Yoongi, ti dispiacerebbe raccontarmi un po' di te? Cosa ti affligge? Parlane con me. Ho sentito l'altra notte la tua richiesta d'aiuto, sono qui per aiutarti»

Yoongi guardò la ragazza, poi prese un sospiro e iniziò.

«Tutto iniziò quando ero un ragazzino. La mia infanzia e adolescenza non sono stati gli anni migliori della mia vita, non che ora lo siano, ma forse quelli erano ancor peggio. Iniziai a non sentirmi bene, mentalmente ero debole, avevo problemi d'ansia, non avevo amici. Finii da uno psichiatra. Quando questo chiamò i miei genitori, sai cosa dissero loro?
'non lo conosciamo, nostro figlio non è un fottuto psicopatico'. Da lì iniziò il vero inferno per me. Successe qualcosa dentro di me, qualcosa che mi fece cambiare. Odiavo il mondo, odiavo tutti, niente era più caro per me. Iniziai a stalkerare e a torturare i miei compagni, era l'unico modo che avevo per farmi notare. Stavo diventando un mostro...»
La voce di Yoongi diventò sempre più bassa, man mano che parlava.

Sooyun ascoltava tutto, senza dire una parola, spronando Yoongi a continuare.

«I miei genitori avevano continue lamentele dai genitori dei miei compagni, ma ogni volta non se ne curavano. Neanche per quello mi davano un po' di attenzioni. Il loro figlio era un delinquente e loro continuavano ad ignorarmi. Non ce la facevo più, ero solo e senza speranze. E così, un giorno, li ha uccisi»

Sooyun lo guardò con aria interrogativa. Da quanto sapeva, era stato Yoongi stesso ad uccidere la sua famiglia. Però lui aveva usato la terza persona. Sooyun non poté fare a meno di chiedere.

«Li ha uccisi? Chi li ha uccisi?»

«Te l'ho detto, il mostro che risiede dentro me».

The Last » Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora