Capitolo 6

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Mi svegliai sudata per l'ennesima volta, i miei dannatissimi incubi...
Non volevo rifarmi una doccia così mi ristesi sul letto provando a riaddormentarmi.

Bum, bum

Dei colpi mi impedivano di addormentarmi, ma da dove provenivano? Mi alzai dal letto e mi sedetti sulla sedia a rotelle, tanto sapevo che non mi sarei riaddormentata tanto presto.
I colpi si intensificavano colpo dopo colpo, avevo capito che il suono veniva dalla sala di allenamento che avevo visitato qualche giorno prima.

Spinsi la mia sedia fino alla sala, la porta era aperta e in un angolo Steve stava prendendo a pugni una sacca di sabbia.
Non mi aveva sentito entrare, rimasi a guardarlo sfogare la sua rabbia per un po' fino a quando la sacca saltò, quando si girò si accorse di me.

Era imbarazzato....ma mai quanto me che avrei voluto scomparire nella parete.
"Scusa..."
Dissi intoppandomi e abbassando lo sguardo, non ero mai stata così in imbarazzo con un umano.

Feci per andarmene ma la sua voce mi fermò.
"No no, non mi dai fastidio, solo non ti ho sentito arrivare"
Disse in fretta.

"Non riesci a dormire?" Mi chiese, annuii.
"Lo stesso per te?" Chiesi.
"Si"

"Vieni qua quando vuoi sfogarti?" Chiesi spostando la sedia più vicino a lui.
"Si, tu che fai invece?"
Si sedette su un divanetto e io gli andai accanto.

Guardai davanti a me.
"Nuoto"
"Nuoti?" Chiese stupito.
Sospirai.

"Be' nuotavo, adesso come vedi..." non terminai la frase.
"Ci sono tanti posti per nuotare da dove vieni?" Chiese ancora.
Mi rivolsi a lui felice.
"Tantissimi, io nuotavo per tutto il giorno e anche mia sorella"

"Hai una sorella?"
Scrollai le spalle.
"L'avevo, mi odia"
Dissi con una punta di tristezza.

"Io non ho mai avuto fratelli o sorelle ma so che si vogliono bene fra loro"
Le sue parole non mi incoraggiarono.

"Be' lei no.
L'ultima volta che ci siamo viste mi ha urlato contro e rinfacciato il fatto che nostra madre preferisse me a lei.
È....sempre stata gelosa di me e io non me ne sono mai accorta"

"Gelosa?" Chiese confuso.

"Diceva che tutti preferivano me a lei, ma...non è vero! Lei è sempre stata la più bella e la più desiderata, come può odiarmi per quello che sono!"
Alzai il tono della voce, l'argomento mi innervosiva e mi intristiva allo stesso tempo.

"Scusa non volevo urlarti contro"
Dissi.

"Nulla, fa bene sfogarsi ogni tanto"
Alzai lo sguardo con un mezzo sorriso sulla bocca.

"Sai Steve tu sei...diverso"

Sorrise anche lui.
"Spero in modo positivo"
Il mio mezzo sorriso restò.
"Sei...diverso da tutti gli altri.." evitai di dire la parola 'umani' sarebbe stato solamente strano.
"Uomini che ho conosciuto"

Mi persi in quegli occhi celesti.
"Bella"
mi disse lui, osservai anche la sua bocca.

"Dovresti andare a letto"
Mi stava rifiutando? Non capivo, noi sirene eravamo sempre accettate dagli umani per la nostra bellezza che...avessi perso anche quella?

"Devo fare una cosa"
Dissi d'un tratto.
"Cosa?"

Presi la sua faccia con le mie mani e l'allugai verso di me prima di dargli un bacio a stampo sulle labbra.
Chiusi gli occhi ma la testa di Steve andò all'indietro staccandosi dal nostro bacio.

"Perché?" Chiesi più a me stessa che a lui, adesso mi guardava sorpreso.

"Perché ho perso tutto? Perché ho perso tutto ciò che avevo?"

Spinsi la sedia velocemente fino alla mia camera e dopo averla chiusa a chiave, mi buttai sul letto dove iniziai a piangere.

***

Che diamine le era preso? Mi aveva baciato senza senso e poi le domande che mi aveva fatto...era come se si stesse rivolgendo a se stessa.

Mi feci una doccia e andai a dormire cercando di riflettere su ciò che era accaduto.
La mattina dopo mi svegliai, trovai Natasha e Tony in cucina.

"Buongiorno Capitan ghiacciolo"
Disse, lo ignorai e mi guardai attorno.
"Qualcuno ha visto Bella?" Chiesi.

"Uhm..no, è ancora in camera sua e non credo uscirà molto dopo ieri"
Disse Natasha intristendosi.

"Quella ragazza non sta bene" aggiunse Tony.
"Non dire questo" disse Natasha.
"Ah si? Se non ce ne fossimo resi conto ha cercato di uccidersi da quanto era annoiata"

"Ha perso l'utilizzo delle gambe, forse non tornerà mai più a camminare, si ricorda poco di cosa le è successo quando la trattavano come una cavia umana, tu come pensi ti sentiresti?"
Chiesi scettico a Tony che alzò gli occhi al cielo.

"Capitan ghiacciolo sempre presente" disse andandosene.

Era passata una settimana e di Bella nessuna traccia, grazie a Jarvis sapevamo che era in camera sua e che non cercava di uccidersi ma rimaneva chiusa lì dentro per tantissimo.
Nessuno l'aveva vista uscire dalla sua stanza ed io ero sempre più preoccupato, quando volevo andare da lei Natasha mi fermava.

"Stanne fuori Steve, è in conflitto con se stessa, peggioreresti solo le cose"
Mi aveva detto e io sapevo che aveva ragione.

Mi svegliai presto una mattina, erano le 07:14 secondo la mia sveglia ed il sole era appena sorto.
Mi feci una doccia ed andai sul letto.
Mi prese un colpo quando vidi la carrozzina di Bella sul tetto.

Stavo per correre veloce da lei gridandole di non farlo ma vidi che era molto lontana dal cornicione e che stava solo osservando il panorama.

Mi avvicinai a lei, quando le fui accanto non si girò e continuò a guardare davanti a sé.
"Ciao" le dissi.

"Ciao" dopo un po' rispose.
La guardai meglio, aveva un giubbino viola e il cappuccio della felpa tirato su in modo di non riuscire a vedere il suo viso.

Non sapevo che dire ma iniziò lei a parlare.
"Da dove vengo io vedevo l'alba tutti i giorni, certo mia madre e mia sorella non lo sapevano ma io mi svegliavo presto solo per vederla"
Sospirò.

"Adesso invece la vedo raramente"

Ascoltai attentamente, lei ancora guardava davanti a sé.
"Mi dispiace"
Disse.

"Per cosa?" Chiesi.
Sbuffó.
"Sei un uomo sveglio Rogers, non fare il finto tonto con me"
Non si era mai rivolta con questo tono, sembrava nervosa e irascibile allo stesso tempo.
Instabile.

"Quando ti ho baciato, non facevo sul serio, dovevo provare una cosa"
Non sapevo se essere triste o felice.

"Smettila" le dissi.

Continuai.
"Smettila di deprimerti, ti farai solo del male"

Lei fece un sorriso triste, e finalmente girò la testa versò di me.

Era irriconoscibile.
I suoi occhi erano arrossati e anche le sue pupille, il viso era pallidissimo e le labbra scarlatte, i suoi capelli invece erano spettinati e arruffati.
"Bella, che ti succede?" Chiesi seriamente proccupato.

Lei continuò col suo debole sorriso.
"Sto morendo"

Avengers: 𝘐𝘯𝘧𝘪𝘯𝘪𝘵𝘺 𝘴𝘦𝘢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora