Sorry, for all {10}

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La tempesta divampava, così come il battito cardiaco del moro accellerava più si avvicinava a quel punto. L'ultimo punto in cui lo aveva visto...
Lo aveva già perso una volta, nel passato, tanto tempo fa. Non era stato in grado di lottare, non fu abbastanza forte per ribellarsi, ma ora...non avrebbe compiuto nuovamente lo stesso errore. Aumentò la velocità, evitando con grande destrezza i cavalloni, il cui unico scopo era inghiottirlo. Le sue orbite bianche sferzavano da punto a punto, alla ricerca di un segno. Anche il più banale che lo aiutasse a trovarlo, non poteva esser sparito sotto le onde.

"Dove sei?! DOVE?!" Gridava la sua mente, in preda al panico.

Improvvisamente, un lieve urlo ovattato lo fece girare di scatto. Degli schizzi, deboli, ma insistenti erano provocati da due braccia che tentavano di risollevare il corpo in superficie. Il demone si gettò a capo fitto sotto le onde, andando a "schiantarsi" contro il petto del più piccolo. Con rapidità, malgrado l'acqua rallentasse ogni sua azione, fece sì che il più piccolo si aggrappasse saldamente al busto del moro. Si dette uno slancio e, nel giro di poco, erano già fuori dall'acqua, diretti al castello di Herobrine. La pioggia batteva incessantemente, ogni goccia era una pietra contro il corpo ambrato del più grande, orami bello che zuppo. Aggrappato a se come un koala, Lyon tossiva incessantemente sputando fuori l'acqua ingurgitata.

«...D-dove stiamo coff! ...Andando?» Mormorò il castano, ancora un po' intontito dall'impatto improvviso.

«Al riparo, ti porto a casa» Rispose il demone con tono nervoso.

Non era evidente?
Dove altro lo avrebbe dovuto portare? La più grande paura di Hero, ora come ora, era anche solo sbirciare la verità dei fatti, capire cosa vagava nella mente del più piccolo. Lyon, in un primo momento, non rispose. Si limitò ad assimilare la risposta, non riuscendo a pensare. Poi il suo corpo reagì da solo, senza che lui effettivamente lo volesse. Iniziò a dimenarsi data la pesante presa sul suo corpo, facendo perdere l'equilibrio, già precario, del demone. Entrambi si schiantarono contro dei cespugli, l'uno a pochi passi dall'altro. Dei forti dolori li percorsero ed, entrambi, non si mossero per svariati minuti.

«Perché lo hai fatto?» Chiese con i nervi a fior di pelle Hero.

Nella sua voce non si riconosceva più quel tono cordiale che vi era fino ad alcune ore prima, sembra come se il tempo fosse tornato in dietro, per un momento, quando entrambi erano nemici...per davvero!

«I-io...io non lo so!» Gridò con voce rotta il più piccolo.

Gli occhi ricolmi di lacrime erano quasi perfettamente camuffati, sotto una tale pioggia era difficile costatare o meno se vi erano effettivamente delle lacrime. Istintivamente Hero si avvicinò, un po' zoppicante a lui, o meglio strisciò verso di lui. Gli prese le mani, accarezzando il dorso con entrambi i pollici.

«È tutto sbagliato! Non doveva andare così, sto solo facendo soffrire le persone a cui voglio bene» Gridò, liberandosi dalla presa del demone e mettendosi le mani contro il viso.

Hero sussultò, incredulo che quello davanti a lui fosse Lyon. Il giovane che non si arrendeva difronte a nulla, colui che aveva sempre un sorriso sulle labbra e la voglia di mettersi in gioco. Il suo leoncino...!

«Sto facendo del male anche a te, non...NON LO MERITI! NON DOVREI ESSERE IO L'EROE, MA TU!!! F-fa male...tutto questo fa male...scusami...i-io» Il suo sguardo era concentrato a terra, dove le lacrime salate si mescolavano con le gocce di pioggia cristallina.

Il demone lo strinse in un abbraccio, la testa del più piccolo incastonata nel petto. Con una mano gli accarezzò i ciuffi arruffati e zuppi, di un castano più scuro del solito.

«Lo so ciò che provi, questo vuoto e questa confusione. È orribile, non riesci più a metabolizzare nulla, ma tu non devi arrenderti. Sei la cosa più bella che mi sia capitata nella mia vita, non ché l'unica! Non ti lascerò andare, non posso. Scusami leoncino, scusami per tutto! Non sei un errore, e non devi pensarlo mai!» Rispose il moro, spostando alcuni ciuffi dietro all'orecchio del castano.

Lyon rimase immobile, fermo. Non osava neppure spostare le pupille, voleva solo vedere lui!
Più quello sfarfallio interno si fece acuto, più lui si irrigidiva. Il demone si avvicinò, naso contro naso. Quel bianco Immacolato si mescolo con il dorato di quelle fulve iridi, mentre che ormai la distanza diminuiva.
Millimetro dopo millimetro, il tutto scandito dal battito cardiaco di entrambi, così simile l'uno all'altro.
Finché il più piccolo non percepì il dolce sapore delle labbra del demone, contro le sue.

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Heylà people *si nasconde dietro a Hero*

Lo so che non aggiorno da un po', ma ehi! Sono umana anch'io... più a meno...

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, a me [orrore resettato] veniva da piangere mentre lo scrivevo!!

Comunque, se vi può interessare sto pensando di creare una AU su Minecraft (ma dai) con tutte le varie creepypaste esistenti.

Se avete qualche nome da consigliarmi, non esiste a commentare

Grazie di tutto gente ^^

"Ꮍꮻꮜ ꭺꭱꭼ ꮇꭹ ꭰꭱꮜꮐ" (Ꮋꭼꭱꭹꮻ𝙽)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora