I need you {11}

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Il vento sferzava sul viso umido, anzi zuppo, del più piccolo. Era rimasto in silenzio per tutto il tempo, ascoltando il battito del suo cuore che stava per esplodere in un sonoro boato. Aveva l'istinto irrefrenabile di toccarsi le labbra, incredulo su ciò che era accaduto.
L'aveva baciato?!
Davvero era successo o stava vivendo uno strano sogno??
No, era tutto troppo reale per essere falso. I pensieri e le emozioni erano incontrollabili, più provava a riordinare le idee più il suo cervello si affollava e il cuore batteva più forte. D'altro canto il demone era tutto fuorché tranquillo, nonostante cercasse di non darlo a vedere.
Aveva davvero compiuto quel gesto!
E se a Lyon non fosse piaciuto?
E se ora non volesse più parlargli o vederlo?
Socchiuse gli occhi, negando a se stesso ciò. Se gli fosse dispiaciuto non avrebbe acconsentito ad esser preso in braccio e portato in volo fino al castello, non avrebbe lievemente sorriso una volta che i due si furono staccati. Non avrebbe detto quelle cose...
Forse non era andata tanto male, ma ora aveva altro a cui pensare, doveva portarlo a casa nel più breve tempo possibile. Era fuori già da prima dell'inizio della tempesta e visto l'acqua che aveva ingurgitato e il vento gelato che lo aveva, e continuava, ad assalirlo prendersi un malanno era un gioco da ragazzi. Aumentò la velocità di botto, superando rapidamente il sentiero di pietre. Giunto davanti al castello, decise di entrare dalla torre nord, la più vicina alla sua stanza, si sarebbe sbrigato prima invece che entrare dal portone. Così fece, in un lampo erano nella stanza dalle pareti blu, il pavimento assorbiva le ultime gocce che cadevano dai loro vestiti e capelli come una spugna. Il demone sistemò il castano sul letto, costatando che questo si fosse addormentato di recente. Brutto presentimento. Accostò una mano un po' congelata alla fronte liscia di Lyon, scottava come una caldaia, si ci poteva cucinare sopra!
Fece una smorfia di disappunto, avvicinandosi all'armadio per prendere dei vestiti asciutti.

[...]

Il castano faticava ad aprire gli occhi, le palpebre erano come sigillate e non avevano l'intenzione di collaborare. Si sentiva come immobilizzato da qualcosa di morbido e caldo, quasi rassicurante. Con uno sforzo disumano riuscì ad aprire gli occhi, ritrovandosi nella camera di Hero. Era avvolto nelle coperte, precisamente piumone, lenzuolo e una coperta di pile. Indossava la maglia grigia datagli dal demone e dei calzini gialli e arancioni gli coprivano i piedi, sentiva le dita ghiacciate ed indolenzite.

"M-ma Hero?" Si chiese, guardandosi intorno.

Tirò un sospiro di sollievo vedendolo ai piedi del letto, o meglio inginocchiato davanti ad esso con la testa poggiata sulle braccia come a fargli da cuscino. Due lievi occhiaie gli contornavano gli occhi, il resto del viso dal naso in giù era nascosto da una manica della maglia azzurra che indossava. Lyon desiderava solo parlargli, sentire la sua voce, capire cosa stava succedendo. Aveva bisogno di lui, anche solo uno dei suoi sorrisi. Decise di avvicinarsi, ogni movimento gli dava delle dolorose fitte al capo, ma ora erano irrilevanti. Giunto a un palmo da lui, accarezzò lievemente il suo capo arricciando le dita nelle sue ciocche color nocciola. Era così tenero mentre dormiva, con un'aria da bimbo innocente, una creatura mansueta. Ma lui era il suo lupo, un lupo dagli occhi più belli e ricchi di emozioni che evase mai visto. Dopo poco un mugolio ovattato lo fece sobbalzare, allontanò di scatto la mano notando che il demone si era svegliato.

«CUCCIOLO!! TI SEI SVEGLIATO!!» Gridò accorgendosi dei due piccoli occhi dorati, intenti a fissarlo.

Il demone si gettò contro di lui, stringendolo nel più dolce degli abbracci. Lyon ricambiò, affondando il suo viso contro il petto del moro.

«Pensavo non ti saresti svegliato più, sono passati due giorni cavolo!» Esclamò, ridacchiando a pena.

«Scusa non volevo farti preoccupare».

Herobrine prese il volto del leone fra  pollice ed indice, guardandolo dritto in quelle iridi, ormai droga per lui.

«Non devi scusarti di nulla, non è stata colpa tua leoncino» Disse, sfiorando le sue morbide labbra.

Il castano ricambiò il bacio, permettendogli l'accesso. Le loro lingue danzavano all'unisono, bramose di conoscere tutto l'una dell'altra. Si staccarono solo per prendere un respiro profondo, senza smettere di guardarsi negli occhi.

«Mi fai impazzire, ti amo da impazzire» Dichiarò il demone, baciandogli la fronte.

«Anch'io occhi di luna, mia droga pura!» Rispose il leoncino, baciandolo dolcemente.

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Ma zalfe,

Volete l'ultima novità?

Il capitolo doveva uscire ieri *si nasconde dietro uno scudo*

Ma ero così presa dalla AU Minecraft che non ho avuto tempo di finirlo

Sorry...

Comunque a breve, spero, pubblicherò l'AU su Watty

Oltre ad avere una pagina Istagram tutta per lei

L'ho chiamato XC - Soulcode

(XC sta per excraft)

E non immaginate le idee che ho avuto, però di aver solleticato la vostra curiosità ;3

Alla prossima!







PS: la pagina Istagram si chiama xc_soulcode

Ma al momento non c'è nulla, per ancora poco èwè

"Ꮍꮻꮜ ꭺꭱꭼ ꮇꭹ ꭰꭱꮜꮐ" (Ꮋꭼꭱꭹꮻ𝙽)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora