Again brothers {22}

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Il sole fece capolino da dietro le grandi imbarcazione che sostavano sulla superficie cristallina, proprio come fossero parte di un quadro. Il demone era nascosto sulla fiancata di una di esse, avvinghiato alla superficie di quarzo come un ragno. Cercava di scorgere la via più sicura per raggiungere indisturbato il castello, ma sembrava impossibile!
Guardie e civili giravano tranquilli per le strade, ognuno intendo ad assolvere il proprio compito.

"Dannazione! Come faccio, l'unico modo è passare attraverso la città..." Pensò il moro, stringendo i denti.

Si alzò il cappuccio della felpa fin sopra gli occhi e, senza farsi notare, si alzò in volo atterrando in un vicolo isolato. Camminava a passo spedito, guardando i suoi piedi e di tanto in tanto le vecchie case dai colori sbiaditi a causa della salsedine. Nessuno sembrava dargli peso, nessuno sembra accorgersi della sua presenza.
Tutto troppo tranquillo...

[...]

Tagliò per un vicolo secondario, arrivando di fianco alle mura ovest del castello. Conosceva quel luogo, c'era cresciuto e, se la memoria non lo ingannava, una pietra più scura delle altre portava a un passaggio segreto che dava per le segrete.
Ispezionò attentamente il muro di pietra, notando la sua "chiave d'accesso" a pochi passi da lui. La sposto di poco senza fatica, giusto lo spazio necessario per passare, e la richiuse alle sua spalle. Il cunicolo era umido e freddo, quanto poco illuminato. Camminò per un buon prezzo alla cieca lungo il cunicolo di pietre scure, finché non scorse un lieve bagliore dorato venirgli incontro. Si appostò conto la parete d'angolo, sperando di non esser veduto. Peccato che la fortuna non sembrò essergli d'accordo...
Un ragazzo dalla maglia azzurra, i jeans blu chiari, i capelli castani e gli unici occhi viola spiccarono a un passo dal demone.

«Herobrine esci allo scoperto...so che sei qui...!» Disse con tono atono il più grande, poggiando la torcia infuocata su di un'apposita insenatura.

Il demone scattò verso di lui, bloccandolo contro il muro, facendo pressione sui suoi polsi.

«Steve!» Ruggì aspro, assottigliando i due occhi bianchi emananti un lieve bagliore più acuto del solito.

«Dobbiamo parlare» Rispose calmo, il "fratello maggiore".

Herobrine ghignò, e lui si aspettava che lo avrebbe ascoltato?
Dopo ciò che era successo?

«Senti, lo sai che non sono io a decidere...ma...Notch..., Ti prego ascoltami. So come aiutarti» Spiegò con tono fra il pentito e il rabbioso, solo il pensiero del Dio, il maggiore dei tre, lo mandava in bestia.

Herobrine sbuffò, acconsentendo al più grande e diminuendo la presa su di lui. Per ora.

«Come intendi aiutarmi?» Chiese con insistenza, era ovvio che non si fidava completamente.

«Se facciamo squadra possiamo salvare il prefetto...».

«LYON!!» Lo corresse spazientito Herobrine, mettendo in bella mostra i canini taglienti.

«...S-scusa, Lyon, ...prima che Notch proceda con l'esperimento» Concluse con un filo di paura intriso negli occhi.

Il castano alzò un sopracciglio, che esperimento?
In che senso "fare squadra"?
Loro due contro l'intero plotone delle guardie reali, neppure il più potente degli Dei avrebbe ottenuto buoni risultati senza sprecare troppe energie.

«Lo sai che è impossibile, sono troppe guardie egregiamente addestrate...» Ribaddì, nettamente deluso.

Steve sorrise sorione, tirando fuori dalla tasca dei jeans una chiave di ferro dai colori rossastri, quasi arrugginita.

«Noi abbiamo i più potenti dei guerrieri mai addestrati alla capitale, un gruppo assai temuto che non vede l'ora di riabbracciare il loro capo!» Spiegò con un leggero alone di mistero nella voce, giochicchiando con la chiave.

«Loro non si fidano di me...» Sussurrò tristemente Hero, vedendo la sua ultima speranza perdersi al vento come un cumulo di polvere.

«A quasto ho già pensato io» Disse Steve, rimettendosi la chiave in tasca e girandosi verso il corridoio che porta all'uscita.

Herobrine rimase un attimo interdetto, perché lo stava aiutando?
Cosa ci guadagnava?
Si erano sempre ingnorati, in particolar modo dal giorno in cui Hero porto al castello la cesta contenente Lyon.
Cosa tramava?
Il demone si accorse solo dopo che la luce che illumina lo stretto cunicolo stava sciamando più Steve si allontana, così si dette uno slancio e corse a fermarlo, stringendo lievemente la presente del suo pugno contro la spalla del più grande.

«Cosa ci guadagni da tutto ciò?» Gli chiese cupo.

«Sai, non sei l'unico ad aver rischiato di perdere la persona più importante nella propria vita. Notch mi ha minacciato, dicendomi che se non avessi fatto come voleva...l-lei sarebbe...ecco...» Sussurrò con occhi lucidi Steve, mordendosi un labbro.

«Ho capito, hai sempre avuto occhi per Anna» Rispose calmo il demone, afferrando la torcia e passando in capo al duo.

Steve schiuse la bocca sorpreso, mentre le sue guance si tingevano di un lieve rossore.

«Dai, andiamo... c'è un nemico da sconfiggere e degli ostaggi da liberare» Concluse il demone ridacchiando.

Steve annuì, sorridendo al fratello che in fondo aveva sempre ammirato e stimato. Se non fosse stato per la cattiva influenza di Notch, i due sarebbero stati sempre grandi amici, nonché ottimi fratelli...

«Quindi...di nuovo fratelli?» Domandò imbarazzato Steve, porgendogli la mano.

Hero sorrise, stringendola producendo un sonoro "clack" che riecchieggiò per alcuni metri.

«Di nuovo fratelli!».

- - - - - - - - - - - - - - - -

Heylà people,

I'm back!!

Si, sono tornata più motivata che mai!

Vi sono mancata?

Lyon: Nope!

Ah, grazie... gentile eh...

Hero: *gli da un colpetto sulla nuca* Ovvio che ci sei mancata "seccatura" *ridacchia*

-3-

Anche voi!

Ok, basta con la dolcezza che qui mi sciolgo sennò!

INFORMAZIONE

La storia sta per giungere alla conclusione, ci saranno un limite di altri 5/6 capitoli

PERÒ...















PERÒ...




















A breve partirò con una bellissima Heroty che spero sia di vostro gradimento ^^

Ci si tiene aggiornati gente ;3

"Ꮍꮻꮜ ꭺꭱꭼ ꮇꭹ ꭰꭱꮜꮐ" (Ꮋꭼꭱꭹꮻ𝙽)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora