Save him {23}

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Malgrado i tentativi di fuga, Lyon fu portato con ferocia una nuova volta nel laboratorio bianco, ancora una volta legato a quella lastra di metallo gelida.
Odia quella situazione.
Odiava sentirsi toccato dagli scienziati e dai macchinari.
Odia state lontano da lui.
Ora più che mai desiderava tuffarsi a capo fitto fra le sue braccia, assaporando il suo odore, risentendo dentro di sé quell'amore che con amarezza stentava a ricordare. Stando lì, in quel castello divenuto sua prigione, non aveva nulla per cui sperare, per cui sorridere. I suoi amici lo avevano disprezzato, coloro di cui si fidava lo avevano tradito...
Con la solita apatia vide gli scienziati attaccare al suo corpo strane ventose collegate a fili, li vide prendere campioni di sangue, li vide scrivere su la strana macchia che tanto temeva.

«I risultati?» Chiese la profonda voce del Dio, appena subentrato nel laboratorio.

«Ottimi Sire, prossimo procedere» Accenno un po' disattento un degli uomini dal camice bianco, seduto davanti al grande computer.

Lyon guardò con odio il Dio, lasciando trapelare dalla sua bocca un ringhio sordo.

«Suvvia Lyon, non guardarmi così...dopo che abbiamo finito con l'estrazione sarai "libero". Non vuoi conoscere i tuoi veri genitori...nell'oltretomba?» Disse con tono superbo, finendo con un agra risata.

«Tu, pezzo di sterco! IO MI FIDAVO DI TE, MA SEI SOLO UN APPROFITTATORE! UN MOSTRO!!» Urlò inciferito il castano, mentre che pian piano i suoi denti si andavan affilando, simili alla fauci di un vero e proprio felino.

Notch ridacchiò, facendo cenno che potevano procedere. Da un momento all'altro, quella macchina avrebbe assorbito la sua linfa vitale, il suo essere, i suoi poteri dormienti. Sarebbero presto divenuto, un guscio vuoto.

[...]

«Noi ti seguiremo ad una condizione: porta in salvo Lyon, fallo a costo della tua vita! Dimostrarci che le tue parole sono vere!» Aveva dichiarato Anna, reggendo egregiamente lo sguardo truce del demone.

«Abbiamo commesso un enorme errore, sono disposta a tutto pur di rimediare...ma da sola non riesco. Noi tre non bastiano. Salvalo, noi ti saremo d'aiuto come meglio possiamo».

Si fidava di quei tre?
Ora si, dopo aver letto nei loro occhi la verità.
Doveva portare a termine il suo compito, lo avrebbe salvato a costo della vita!
Herobrine correva come una saetta, brandendolo dietro di sé la spada di diamante dalle rifiniture in oro nero e quarzo. Sentiva un civettare ovattato sempre più vicini, sentiva delle voci arroganti sovrastare delle urla a lui ben note, ma quasi irriconoscibili: quelle del suo cucciolo.
Giunto difronte alle porte bianche le buttò giù con un poderoso calcio.
Le urla di terrore accompagnarono il tonfo pesante della porta, per poi mostrare il demone pronto a scagliarsi contro Notch.

«Ma guarda guarda chi abbiamo qui, Herobrine... benvenuto alla festa, peccato che sia quasi finita!» Esordi maligno il Dio, estraendo dal fodero della cintura la sua spada di quarzo e oro.

«Non ci sperare, sono migliorato molto dai vecchi tempi» Rispose sorridendo sorione Hero, impugnando saldamente la spada.

Pochi secondi sprecati a studiarsi, per poi lanciarsi l'uno contro l'altro in una battaglia ricca di colpi di scena. Le lame danzavano in una lotta all'ultimo fendente, ogni colpo sempre più forte. Con occhio attento si potevano per fino notare delle scintille scaturite dallo scontro violento delle spade. Notch indietreggiò di poco, per poi partire alla carica e lanciare via il suo avversario, che andò a sbattere contro il computer centrale della macchina. Il sistema andò in cortocircuito e, tutti i vari marchingegni legati o posizionati sul corpo del castano si staccarono all'istante con un fischio simile allo scoppiare di una bolla d'aria. Lyon cadde in ginocchio, reggendosi a stento.

«...H-he--r-ro...» Riuscì a sussurrare, alzando leggermente lo sguardo.

«Arrivo cucciolo, tieni duro!» Rispose il demone dagli occhi di luna, intento a contrattaccare.

Notch non gli dava tregua.

[...]

«Con questo abbiamo finito!» Esordì il rosato, osservando il corpi svenuti a terra delle guardie.

«No Stefano, siamo solo all'inizio» Lo contraddí Steve, avanzando verso le macerie riconducibili al laboratorio.

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Salve gente,

Alla suspance ci ha pensato Steve... quindi meno lavoro per me!

Che ne pensate della storia?

Un commentino?

Si, no?

Ok, mi va bene così ^^

"Ꮍꮻꮜ ꭺꭱꭼ ꮇꭹ ꭰꭱꮜꮐ" (Ꮋꭼꭱꭹꮻ𝙽)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora