White honey {15}

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! ATTENZIONE !

Questo capitolo contiene scene esplicite e per niente caste, il capitolo non è del tutto essenziale per lo sviluppo della storia perciò non siete obbligati a leggere. Ma se non potete farne a meno, munitevi di fazzoletti nel caso il vostro naso decida di abbandonarvi nel corso della lettura. Non sono responsabile della morte di questa vostra parte del corpo e...ok, basta cavolate!
Buona lettura ^^

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Herobrine guardava quegli occhi dorati, con la stessa dolcezza che gli aveva saputo donare 15 anni prima. Aspettando anche un piccolo e lieve sussurro,  la minima espressione.

«Quindi tu mi hai salvato?» Domandò Lyon, ancora scosso dal racconto.

«Più a meno, quando tornammo alla capitale fui io a prendermi cura di te, ma non sapevo che mio fratello attuava su di te degli esperimenti a mia insaputa» Il demone strinse i pugni, fino a far sbiancare le nocche.

Il solo ricordo lo feriva nell'animo, era come se gli avessero dato fuoco e quelle fiamme lo stesso corrodendo dall'interno. Il castano prese fra le mani il viso del demone, accarezzandogli una guancia.

«Non importa, tu mi hai salvato! Tu ci sei stato per me è di questo sono sicuro...continuerai ad esserci» Avvicinò il suo viso al più grande, poggiando lievemente la punta del suo naso contro l'altro.

«...mi fai impazzire! Ti amo da impazzire!» Sussurrò Hero, interrompendo la distanza fra loro.

Il più piccolo chiuse gli occhi, portando una mano dietro la nuca del moro. Questo trasformò quel casto bacio in qualcosa di più, chiedendo desideroso l'accesso, che gli fu concesso subito. Le loro lingue danzavano con bramosia ad un ritmo veloce e persistente, interrotto solo da piccoli stacchi dovuti all'assenza dell'ossigeno. Quasi intenzionalmente, il moro portò una mano sotto la maglia grigia, sfiorando il torso del più piccolo. Questo sussultò, sorridendo a quel tocco inaspettato quanto dannatamente piacevole.

«S-scusa...» Sussurrò Hero, notando solo dopo il suo gesto.

Il più piccolo arrossì, farfugliando parole sconnesse. L'unica di senso compiuto assomigliava a un "non mi dispiace" oppure "è stato piacevole". Hero sorrise malizioso, leccandosi le labbra. Si avvicinò al suo leoncino, prendendolo a mo' di sposa. Fu come sbattere le ciglia, dal divano Lyon si trovò sulla morbida superficie del materasso, con un certo demone a cavalcioni su esso.

«H-hero...cos-».

Il demone prese a baciargli il collo, prima dolcemente poi con bramosia. Di tanto in tanto gli mordeva leggermente la pelle lasciando lì il suo marchio.
Collo, clavicola, giunto al colletto della maglia fece scendere le sue mani lungo i fianchi del più piccolo afferrando saldamente la stoffa, alzandola oltre la chioma castana del leoncino. Questo era divenuto il parente più stretto a un pomodoro, ma col tutto iniziava ad intuire cosa volesse fare il più grande. Ora il moro iniziò a lavorare sul torso del più piccolo, lasciandovi dolci baci e giocando con  uno dei due capezzoli. Il castano iniziò a gemere, nel tentativo di soffocarli afferrò con inmana fatica il cuscino, dove poi nascose il viso.

«Eh no, non si gioca così leoncino~» Disse con fare persuasivo Hero, levando con un lieve strattone il cuscino da davanti il suo viso.

Lyon socchiuse gli occhi, ormai preda del piacere. Hero scese più giù, sfiorando con il ginocchio un determinato punto, che fece gemere maggiormente il castano. Gli levò anche i pantaloni, ormai superflui, notando che Lyon la pensava come lui. In quel momento di "distrazione" il più piccolo gli aveva sfilato la felpa, abbandonandola in un angolo della stanza come il resto degli indumenti. Rimasti uno con solo i boxer, l'altro con ancora i jeans, ripresero a baciarsi con più foga, accarezzando l'uno i fianchi dell'altro. Poi Hero si riconcentrò in quel punto, stuzzicandolo da sopra la stoffa.

«H-he-r-roh~» Gemette il più piccolo, buttando indietro la testa.

Il demone sorrise soddisfatto, levando anche quel indumento. Da prima prese a giocare con la cappella, per poi avvicinarvi le labbra e leccarla, infine la prese in bocca. Lyon iniziò a vedere le stelle, gemendo come se non vi fosse un domani, rossissimo in viso. Il demone succhiava avidamente, pregusta già il pre-sperma. Con uno squittio più acuti degli altri, un dolce sapore inondò la cavità orale del demone, che inghiottì sul colpo.

«Sai, sei dolcissimo cucciolo mio» Disse, leccandosi le labbra.

Il leoncino annaspava nel tentativo di riprendere fiato, guardando quelle splendide lune, voleva di più!
Si avvicinò al suo demone, accarezzandogli la schiena. Questo sussultò sentendo le docili e morbide dita del più piccolo sfiorargli il centro della schiena.

«Sei sensibile qui?!» Esclamò un tantino sorpreso il castano, soddisfatto dalla scoperta.

Ma il demone non era del tutto d'accordo, lo fece girare di scatto facendo subentrare un dito di colpo. Agli angoli dei due occhietti dorati si formarono delle piccole gemme, accompagnate da gemiti ovattati.

«Ahi~!».

«Shhh, ora ti abituerai, rilassati» Rispose il più grande, facendo entrare il secondo dito e muovendoli lentamente.

Appena il corpo del più piccolo si rilassò, anch'esso si levò gli ultimi indumenti rimasti, lasciando un ultimo dolce bacio prima di penetrarlo.

«Ah~ Mh, mh~!» Mugolava il più piccolo, incurvando la schiena.

«Posso?».

Il castano annuì con il capo, sorridendo appena. Il demone iniziò a muoversi, dapprima lentamente poi più velocemente. Fra gemiti e sussulti, quella stanza si animò di colpo, finché quel miele bianco non intondo le lenzuola e i due non si accasciare o sfiniti l'uno contro l'altro.
Hero sorrideva, notando il piccolo ma forte fisico del suo Lyon intento a riprendere aria. Allungò una mano, avvicinandolo a sé. Gli diede un dolce bacio sulla fronte, alzando sopra di loro il lenzuolo, così da coprirli. Il castano si accucciò contro il suo dorso, acciambellato come solo un felino poteva fare.

«Ora dormi cucciolo» Sussurrò il più grande al suo orecchio, accarezzandogli la nuca.

«Notte occhi di luna» Farfugliò il più piccolo, ormai preda di Morfeo.

Il più grande arrossì a quel nomignolo, abbracciando il suo leoncino come fosse la cosa più preziosa che aveva.
Ed infatti, lo era!
Poi anch'esso sprofondò nel più dolce dei sogni.

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*Nascosta dietro la scrivania rossa come un peperoncino piccante*

Null: *passa a caso* Iko, tutto ok?

N-non, ci posso credere...l-l'ho s-scrit-tto...!

Null: Ok...*guarda i lettori* Emm, grazie di aver letto...?

Shadow: Nha, sei proprio un incapace...

Null: Senti chi parla *prede a stile koala Iko e la porta via* serve cioccolato, biscotti, anime e musica! Now!

Shadow: *guarda i lettori* Al prossimo capitolo gente, faremo di tutto per far tornare la scrittrice ci deve ancora una Heroty ;3 *raggiunge gli altri*

"Ꮍꮻꮜ ꭺꭱꭼ ꮇꭹ ꭰꭱꮜꮐ" (Ꮋꭼꭱꭹꮻ𝙽)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora