Hero rimase immobile, aveva il terrore che al minimo movimento avrebbe destato dal suo sonno il piccolo leone, che si era accucciato ai suoi piedi fra i cuscini. La luce notturna della luna lo innondava come un riflettore, evidenziando il lieve rossore sulle guance del più piccolo. I riccioli castani ricadevano imprecisi attorno alle guance, coprendo le piccole orecchie bianche latte, come il resto della pelle. Indossava, ancora, la maglia che gli aveva regalato Hero, le maniche si arrotolavano nelle sue mani e il lembo inferiore gli arrivava alle ginocchia. Con una mano si copriva gli occhi, la bocca chiusa in un lieve sorriso da bimbo. Herobrine rimase intenerito da quella scena, così piccolo come sembra, debole e confuso, dava l'aria di chi si fosse rotto al minimo tocco. Lentamente sgusciò fuori dalle coperte, inginocchiandosi difronte al suo visino dal nasino felino.
«Oh cucciolo, non sai quanto mi dispiace...» Bisbigliò, con un filo di rammarico.
«...mi dispiace per tutto, per ciò che tu conosci di me...per ciò che hai vissuto...» Gli accarezzò la nuca, arricciando le dita nei suoi morbidi capelli.
«Ma ho paura, paura che tu scopra la verità! Eppure è ciò che lui vuole, ma sarebbero un peso esagerato per te...così piccolo...» Ora sfiorava a malapena il lobo del suo orecchio, avvicinando un dito alle labbra.
«Ma io ti prometto che lui non ti sfiorerà neppure con un dito, non importa ciò che accadrà, non sarai più solo mio piccolo leoncino. È una promessa!» Concluse, dandogli un dolce bacio sulla punta del naso.
Si allontanò un po', notando dei lievi movimenti da parte del braccio del castano. Lentamente si stropicciò un occhio, sbadigliando a pena. Un occhietto color nocciola fece capolino da dietro il braccio, incrociando lo sguardo delle iridi bianche del demone.
«Che ore...gnaaawh...sono?» Chiese in preda a degli sbadigli, mettendosi seduto.
«Un po' tardi per i cuccioli come te» Rispose Hero, ridacchiando.
Lyon si imbronciò, barcollando giù dal divano. Hero lo fermo non appena fatto un passo, era chiaro e netto che se avesse percorso la strada dal divano alla camera al piano superiore si sarebbe sfracellato al suolo, intontito com'era. Il demone lo sollevò a mo' di sposa, distaccandosi dal suolo. Il castano non protestò, lasciò che il più grande lo accompagnasse fino alla stanza dalle pareti blu, dove dormiva. Erano ormai tre notti che il castano occupava la camera mentre che il moro si era rintanato nel divano, che aveva dichiarato esser parecchio comodo. Appena giunti alle scale, istintivamente Lyon accostò il suo volto contro il petto di Herobrine, mugolando parole sconnesso, fatto sta che il demone arrossì avvolto dall'oscurità totale. Poi lo appoggiò sul materasso, coprendolo con cura sotto le coperte visto il freddo un po' eccessivo...stava per andarsene quando una manina coperta fino alle nocche da una maglia grigia non gli afferrò il polso, tirandolo debolmente verso di sé.
«Ti prego, resta» Mormorò il più piccolo, guardandolo con i due occhietti traboccanti di stanchezza.
«Ne sei sicuro?».
Lyon annuì, tirando nuovamente il polso del più grande. Il demone non se lo fece ripetere, si levò i pantaloni rimanendo con solo la maglia e i boxer, come il più piccolo d'altronde. Si intrufolò cautamente sotto le coperte, riflettendo fra sé e sé.
E se Lyon avesse sentito le sue parole?
Cosa penserà ora?
Vorrà conoscere la verità?
Ritornerò alla realtà costatando che il suo leoncino si era accucciato contro il suo petto, acciambellato come un gatto. Hero sorrise teneramente, cingendogli la vita con un braccio, così da averlo più vicino. Il più piccolo era già fra le braccia di Morfeo o meglio, fra quelle del suo demone che lo aveva trasformato nel suo peluche personale. Anche lui si addormentò, cullato dai rombi dei tuoni e lo scrosciare della pioggia.- - - - - - - - - - - -
Rieccomi, a rompere :D
Comunque, non per fare spoiler, ma a breve si potrebbe realizzare ciò che volete
Lyon: *fa le valigie*
Ehi! Io ho bisogno di te!! *Lo insegue*
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"Ꮍꮻꮜ ꭺꭱꭼ ꮇꭹ ꭰꭱꮜꮐ" (Ꮋꭼꭱꭹꮻ𝙽)
FanfictionLa sto revisionando (loading ...) - - - - - - - - - - - «Mi hai ripescato da sotto le onde e con la tua ancora hai rapito il mio cuore». «La tempesta che vedi non è un cattivo segno, solo il risultato di ciò che mi hai donato...amore mio!». ...