La Strada per la Felicità #iscrivilatuastoria2018 #Concorsodiscrittura2019 #cw19

Capitolo 40 ✔️

Alessio's POV

Il rumore della porta d'ingresso che si apre mi sveglia, papà sarà tornato da lavoro. Di solito non lo sento mai, ho sempre avuto il sonno profondo ma ora sono stato in dormiveglia tutto il tempo ed è già tanto. Non ho smesso un attimo di pensare alla scena a cui i miei occhi hanno involontariamente partecipato oggi pomeriggio al centro commerciale. Una bella sfilata non gradita.

La mia dolce Valeria avvinghiata a un ragazzo che non so chi sia e dove possa averlo conosciuto dato che è qui da pochissimo. Magari era lì per cercare della cioccolata ma, non trovando lo scaffale, è venuto in suo aiuto questo tizio che ci ha subito provato e per sdebitarsi ha accettato la sua proposta di fare una passeggiata. Ma che, al massimo sarà un nullafacente che se ne stava immobile in un angolo a fissare tutte. L'avrà adocchiata perché è una bella ragazza e raccontando mille bizzeffe, inventando storie fantasiose sulla sua vita, l'ha convinta a uscire per svagarsi un po'.

E lei giustamente ha accettato. Non mi capacito però del suo abbigliamento così poco adatto per andare in un centro, sarebbe più da discoteca... ma non è comunque da lei uscire così scoperta, non credevo. I capelli lunghi lasciati ricadere morbidi sulle spalle. Cazzo, sveglia Alessio, magari si era vestita in quel modo perché doveva uscire con te? E tu le hai dato buca? E ormai non aveva più voglia di cambiarsi ed è uscita lo stesso in quel modo?

Potrebbe essere, sono solo un deficiente per farmi tutte queste ipotesi. Ma la mia mente non ha intenzione di fermarsi e ne spara fuori un'altra: forse quel tipo è un vicino di casa spione che essendo venuto a conoscenza della sua situazione ha proposto di rimpiazzarmi e l'ha portata lì con la sua macchina, altrimenti non mi spiego come ci sia arrivata a piedi.

Se è così vuol dire che ha già fatto colpo, non ho più dubbi... se gli ha permesso di mettere le mani dove fino ieri le avevo io, mi ha già dimenticato. Su quella pelle doveva esserci solo il ricordo delle mie dita, ora non è più così, è stata solo una fantastica illusione. Mi sono preso solo una sbandata, non è ciò che volevo. Devo soltanto convincermi che sia andata così.

Il mio futuro sono mio figlio e Sofia. Sospiro. Quanto vorrei scendere e raggiungere mio padre per parlare con lui, chiedergli un consiglio... lui mi capirebbe, noterebbe dal mio sguardo che non sono affatto felice per la vita che mi aspetta. Mi direbbe di inseguire la mia felicità, anche se si tratta di una donna, ma non posso. Non vorrei mai un giorno mettere al mondo altri figli e vederli crescere, come non è potuto succedere con questo in arrivo. Non riuscirei più a guardarmi allo specchio.

Certo, come se ora invece ci riuscissi dopo essermi comportato una merda con quella ragazza che non lo meritava affatto. Come è potuta finire così inaspettatamente? Così come ha avuto inizio si è conclusa... e allo stesso modo in cui è nata la relazione con Sofia, spinta dagli sproni di mia madre, sta andando avanti. Ma questa volta non ho avuto possibilità di scelta, ho dovuto solo prendere la decisione giusta per quella creatura che tra meno di nove mesi stringerò tra le braccia.

Non so come dirglielo a Valeria, magari le posso scrivere una lettera dove affermo di essere un codardo e uno sciocco per aver pensato un futuro insieme, quando in realtà sono già impegnato da tanto tempo con un'altra. Non sapevo fosse incinta, ma a questo non crederebbe. Le voci girano in fretta, potrebbe venire a sapere tutto da gente che non si fa gli affari propri...

Io la amo quella ragazza, è il mio ossigeno, la mia voglia di vivere, come farò ad abbandonare i miei sentimenti per strada? Mentre raggiungo a fatica e con una ferita al cuore la via del tradimento? È strano come abbiamo scelto entrambi di separarci, senza volerlo. Le nostre strade si sono separate involontariamente ma volutamente allo stesso tempo, era destino. Da un lato mi dico che è meglio così, è meglio che mi dimentichi in fretta, non voglio che soffra a causa mia.