Capitolo 77 ✔️

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Valeria 's POV

Per un attimo credo ancora di essere in villa, come ieri notte. Stavo cercando di alzare la stoffa del vestito che non ho indosso, per non inciampare nei miei stessi piedi. Ma io sono Valeria, sbatto ovunque e cado da sola senza nemmeno scontrarmi con qualche ostacolo, come difatti mi succede proprio ora. Anche se perdo l'equilibrio sono spietata, niente mi potrà arrestare. Devo raggiungere Alessio e giustificarmi, voglio solo questo.

Sono una prostituta, come posso andare dalle braccia di uno a quelle dell'altro? Stavo per fare l'amore con Matteo, solo degli eventi esterni hanno potuto fermarmi, insieme però alla mia incertezza. Forse Dio ha avuto un occhio di riguardo ed è venuto in mio soccorso, facendo succedere tutte quelle cose. Non vuole che io sbagli, perché so che la mia strada in fondo non è il fratello della mia amica. Mi piace ma non mi attira a livello dell'anima, quest'ultima lo respinge, prova attrazione solo verso di Alessio, non ci posso far niente. Non posso cambiare le carte in tavola, se non posseggo il mazzo.

Provo qualcosa per quel moro, ma non lo stesso che provo per quell'ipocrita e imbecille di un autista, che mi ha tanto fatto patire oggi, con quella rivelazione che teneva nascosta chissà da quanto. È per questo che mi sono lasciata andare con chi mi vuole bene veramente e mi ama. No no, ora do la colpa agli altri delle mie azioni? Sono diventata proprio come la persona che mi ha ingannata. Anche lui dà la colpa di tutto a Sofia, ma siamo grandi e possiamo decidere con la nostra testa. Le responsabilità dei nostri gesti non devono essere accollate a qualcun altro.

Non so perché ma immagino di essere una sposa, in ritardo al mio matrimonio. Al nostro. Certo, come no, ho troppa fantasia. Non accadrà mai. Ma le sensazioni che sto provando credo siano le stesse che attanagliano lo stomaco di una fidanzata follemente innamorata del suo uomo. Ma noi siamo tutto il contrario, non possiamo che essere due semplici amanti, due cuori in pena in cerca di conforto. Sono nervosa ed euforica allo stesso tempo, non riesco a tenere neanche le punte due capelli fermi, sono elettrizzate, come se avessi preso la scossa.

Ho un groppo in gola che mi blocca il respiro, un conato di vomito si presenta nella falange, ho la pancia e le emozioni in subbuglio. Cosa diamine è venuto a fare sotto casa mia? Perché ha rischiato tanto? E poi, doveva per forza vedermi mentre che ero vicino la finestra? Non poteva arrivare prima o dopo? Sicuramente sarebbe stato peggio, perché avrebbe suonato il citofono e chiesto di vedermi, interrompendo comunque ciò che stavo facendo. Forse, Dio me l'ha mandato per salvarmi dall'ingiusto rapporto che si stava consumando, è stato un chiaro segno che io e lui abbiamo un legame mentale, sapeva avessi bisogno del suo aiuto.

Come un razzo passo per la cucina, mia mamma mi adocchia e richiama ma la lascio perdere, non posso perdere altro tempo come ho già fatto. Mi fiondo alla porta con il sangue che arriva al cervello, ho avuto un capogiro e sono costretta a fermarmi se non voglio cadere per le scale. Una volta che mi sento meglio, faccio un respiro e scendo tutti i gradini, aggrappandomi bene alla ringhiera. Spalanco il portone e non so da che parte andare per fare il giro del palazzo, come lo raggiungo? Ho il fiatone e il cuore sta per oltrepassare la gabbia toracica ma me ne infischio.

Qui a destra c'è una specie di aiuola, se così si può definire, un giardinetto non curato e con l'erba alta fino le ginocchia. È l'unico passaggio breve che mi può portare dall'altra parte, altrimenti devo fare il giro verso sinistra dove c'è il garage, ma non ho neanche la chiave per aprire il cancelletto. Anche se ho le infradito e i pantaloncini, mi inoltro in mezzo a tutte queste cose, mi impasto i piedi di terra e graffio le gambe scoperte con qualcosa di tagliente, forse le spine degli steli di rose che non sono mai sbocciate, come me.

La Strada per la Felicità #iscrivilatuastoria2018 #Concorsodiscrittura2019 #cw19Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora