Capitolo 8

794 214 483
                                    

Il nostro viaggio prosegue tra una chiacchiera e l'altra, ma soprattutto fra un'occhiata e l'altra.

Il ragazzo alla guida ogni tanto si distrae per guardare impercettibilmente dalla mia parte pensando non lo veda dato che sono sporta dal finestrino.

Ma lui non sa, è come se avessi gli occhi pure al posto delle orecchie, non mi sfugge nulla.

<<Quindi hai diciassette anni e devi frequentare il quarto superiore>> ricapitola Giulia su ciò che ho detto.

<<Sì, tra due settimane ricomincio la mia solita routine scolastica.>> Annuisco pensierosa e un po' malinconica.

L'estate è volata, a Roma non ho avuto la possibilità di fare nulla di particolarmente bello dato che tutta la famiglia è stata alle prese con il trasloco.

Ho passato giugno e luglio ad inscatolare le mie cose, solo Marco era felice di questo perché lo prendeva come un gioco.

Beato lui!

Io invece ero stanca di quella monotonia quotidiana, non ho nemmeno più visto Alice dopo quella piccola litigata successa al parco.

Ho cambiato città così, senza neppure salutarla come si deve, è come se questi due anni di amicizia non fossero mai esistiti.

Da un lato mi pento di non averla più richiamata sul cellulare ieri, ma non dopo che ha costretto il fratello a parlarmi, pensando bene che anche a lui potesse fare piacere.

No, non c'è niente di più sbagliato in ciò che ha commesso.

Con il cuore diviso in due, dove una parte batteva per l'amore della mia vita, Matteo, e l'altra per la mia amica sono andata via.

La tristezza che posso aver provato nel lasciare i miei parenti materni non è nulla a confronto.

Alla fine sono sempre familiari e ci ho vissuto tutta la vita, la questione è diversa.

Un'amica è una sorella per scelta, un'estranea che sin da primo giorno di scuola in cui eravamo vicine di banco, ci siamo dichiarate silenziosamente migliori amiche per sempre.

Un solo sguardo per intenderci, senza parole o dimostrazione di affetto con abbracci e quant'altro.

Bastava esserci al momento del bisogno l'una per l'altra per capire veramente quanto tenessimo a noi stesse.

Ieri avrò pure sbagliato ma lo stesso vale per lei. La data ventisei Agosto è da ricordare: la prima vera litigata con qualcuno, e quel qualcuno è stata proprio la persona che più mi ha voluta bene in questi mesi, sostenendomi e aiutandomi al momento del bisogno.

<<Noi invece abbiamo diciannove anni e abbiamo finito la scuola l'anno scorso.>> Valentina tutta entusiasta interrompe la corrente dei miei pensieri.

Ci credo che sia contenta di essersi tolta questo peso opprimente dovuto allo stress della scuola.

Ormai non è più come una volta, dove l'inglese si cominciava a studiare a partire dalle medie mentre adesso si fa pure alle elementari se non addirittura alla materna.

Oppure che per essere promossi alle medie bisogna fare non solo gli esami ma anche le Invalsi.

Maledette prove dei miei stivali!

Ero morta di paura quell'anno e gli insegnanti che ti mettevano ancora più ansia non erano da meno.

Se penso che mi spettano ancora quelle del quinto anno oltre la maturità mi vien da piangere, meglio chiudere qui la questione.

La Strada per la Felicità #iscrivilatuastoria2018 #Concorsodiscrittura2019 #cw19Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora