Capitolo 82 ✔️

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Attenzione 🔥
Scena esplicita descritta, se siete sensibili non leggete, grazie.

Sofia's POV

Lo trascino giù per le scale, tenendolo per mano. Questa sensazione così apparentemente dolce e innocua, nasconde la peggiore delle intenzioni, il più orribile gesto che possano fare due ragazzi già fidanzati, tradire. Ma non ho affatto sensi di colpa e non ho timore che possa raccontare in giro di noi due, ne vale della sua reputazione con quella sgualdrina. Non so sinceramente perché gli abbia raccontato tutte quelle cose, mi sentivo di farlo. I suoi occhi mi dicevano di fidarmi, non mi pugnalerà alle spalle. La sua intraprendenza, il suo carattere, la sua forza, mi ricorda in tutto lui, la luce dei miei occhi che ormai si è spenta da troppo tempo.

Durante il tragitto fino ad arrivare in auto, ci interrompiamo molte volte perché lui mi ferma e attira a sé, togliendomi il fiato con un fugace bacio rubato. Da troppo non provavo queste emozioni, da anni desideravo che qualcuno mi guardasse con questi occhi roventi, capaci di incendiare la mia pelle. E stavolta nessuno mi impedirà di fare ciò che voglio, perché sarà tutto all'oscuro, come avrei voluto fosse rimasto anche con noi. Da piccina gli errori li ho commessi, ma ho imparato a essere furba, per sopravvivere e non morire affogata dai rimproveri altrui.

Prima ci stavo una merda, piangevo la notte per quello che subivo durante il giorno, ora non mi fa né caldo né freddo, sono completamente indifferente. Anzi, qualcosa sempre mi turba dentro, un sentimento molto intenso, di odio viscerale che mi attanaglia lo stomaco. Nella mia vita non possono far parte sentimenti belli, mai è potuto essere così. Sono stata addossata di responsabilità, in quanto figlia primogenita di un uomo stimato.

I miei genitori non hanno mai avuto nessuna dimostrazione di affetto nei miei confronti, invece Francesca la adoravano. È sempre stata la preferita di casa, la piccola e dolce bambina dagli occhi azzurri e i capelli ricci. Forse perché somiglia a papà e quindi lui l'ha apprezzata più di me, portando a far credere a mamma che fosse giusto isolarmi e riservarmi un altro trattamento. Ero gelosa, ovviamente, semplicemente perché mi vedevano con un altro occhio. Lei era speciale, io no.

Non ho mai potuto giocare a fare i castelli di sabbia al mare, perché una signorina non si sporca in quel modo fino ai capelli. Non sono mai potuta andare al parco giochi per interagire con gli altri, perché erano solo bambini sudaticci e impastati di fango, che parlavano il dialetto e neanche l'italiano. Al ristorante, non potevo mica ordinare la cotoletta fritta con le patatine, il grasso fa male, una vera ragazza per bene ci tiene alla linea e ordina insalata e petto di pollo scondito, altrimenti non troverà mai un pretendente che se la voglia sposare. No, non sono venuta dal medioevo, tutto questo è accaduto negli anni duemila.

Posso pur far passare l'alimentazione sana, di questo ne sono contenta di come mi hanno educata, ma tutto il resto mi ha portata a essere il mostro che sono oggi. Stare in mezzo alle persone mi fa paura, sono terrorizzata all'idea di ciò che potrebbe succedere. La gente non sta bene, alcuni puzzano perché non si lavano, infatti mai ho preso un mezzo pubblico in vita mia. Sono rimasta scioccata quando ho saputo che Alessio facesse questo lavoro e che i suoi genitori non gliel'hanno vietato. A me tutto ciò che ho vissuto fino a due anni fa, sembrava quasi normalità.

Non sono mai andata a casa di un'amica, né al pomeriggio né tantomeno alla sera a dormire o quando davano una festa, non si sa mai quale ragazzo ubriaco avrebbe potuto approcciarmi. A scuola, fin dall'asilo, mamma mi legava i capelli in un fitto ma elegante chignon, non si sa mai che i compagni potevano mischiarmi i pidocchi o le zecche, come se fossero cani. E poi Alessio ha il coraggio di incolparmi per questo carattere che ho, in che modo sarei dovuta crescere?

La Strada per la Felicità #iscrivilatuastoria2018 #Concorsodiscrittura2019 #cw19Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora