Parte 27

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"Cosa ci fai qui, non dovresti essere a lavoro?" sussurro incredula per poi gettarmi sulle sue braccia. Mi è mancato tanto e non ci posso ancora credere che lui sia qui, accanto a me e che mi stia abbracciando. Spero solo che questo non sia un sogno.

"Si ma ho deciso di prendermi delle ferie per stare un poco con la mia famiglia" mi sorride dolcemente.

"Quando resterai?" chiedo felice.

"Circa due settimane" mi risponde. Solo due settimane? Due misere settimane? Sono sicura che voleranno in un baleno. Le cose belle durano sempre poco.

"Ti ho portato qualcosa" mi informa mio padre entrando in cucina. Lo seguo e guardo mia madre confusa che alza le spalle.

"Ecco" mio padre mi presenta uno scatolone molto grande. Cosa ci dovrebbe essere qui dentro?

"Aprilo forza" mi incita spingendo delicatamente col piede lo scatolo verso di me. Ho seriamente paura. Apro delicatamente e dopo un po' di fatica riesco ad aprirlo. Una volta fatto rimango senza parole per la seconda volta. Non riesco a crederci. Mi porto una mano sulla bocca e guarda con occhi spalancati i miei genitori.

"Ma come hai fatto a convincere la mamma?" scoppio a ridere ricordandomi che a lei, come ogni altra cosa, non piacciono queste cose. Prendo il piccolo cagnolino sulle mie braccia e comincio ad accarezzarlo delicatamente come se avessi paura di fargli del male.

"E' stata un'impresa ma alla fine sono riuscito a farle cambiare idea" mio padre sorride alla mamma che alza gli occhi al cielo e subito dopo si scambiano un piccolo bacio sulle labbra. Ma che schifo! Certe cose è meglio non farle davanti ai figli. Concentro la mia attenzione sul piccolo batuffolo sulle mie braccia e sorrido involontariamente. E' la sorpresa più bella che qualcuno avesse potuto farmi.

"Posso andare a fare una passeggiata con lui?" chiedo ai miei genitori che stanno guardando la scene sorridendo.

"Certo tieni questo però" mia madre mi prende un guinzaglio per poi metterlo piano attorno al collo del cane. Devo ancora dagli un nome.

Esco di casa e mentre cammino cerco di trovare un nome che mi piaccia e che si addica al mio nuovo cagnolino. Aaron? Abram? Alec? Ma che minchia di nomi sto sparando adesso?

Sono così concentrata sui miei pensieri che non mi accorgo che qualcuno che corre mi è venuto praticamente addosso.

"Ma si può? Seriamente? Chi è lo scemo che mi ha quasi fatta cadere a terra?" cerco di non urlare per la frustrazione. Ora a questo gli do una bella lezione.

"Non farla troppo lunga, è stato un incidente mamma mia" mi giro verso quella voce e rimango pietrificata.

"Oh sei tu, scusa" dice imbarazzato Riccardo.

"No scusa io, sono stata un poco esagerata"

"Tranquilla, ci vediamo ciao" sta per andarsene via ma istintivamente lo fermo.

"Aspetta" dico. Si gira verso di me e mi guarda confuso. Mamma quanto è bello. Oddio, cosa ho appena pensato? Sono fidanzata e questi pensieri perversi non mi dovrebbero minimamente venire in testa.

"Dimmi" dice mettendo le mani sui fianchi. Ok così è ancora più sexy. Basta Ros, cavolo.

"Ecco io...io volevo scusarmi con te" dico balbettando. Questa visione non mi aiuta per niente.

"Ti ho detto di stare tranquilla" mi risponde ancora più confuso di prima. Non ma che ha capito? Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.

"Non per quello che è successo prima ma per i problemi che ho causato con Giulia" dico velocemente. Non posso credere che sto risolvendo un problema alla mia acerrima nemica.

"Tu non hai fatto niente Rosalba, questi problemi c'erano anche prima" fa per andarsene di nuovo ma lo sblocco per una braccio. Si gira ancora verso di me e mi guarda scocciato.

"So che non è così. Senti posso parlare io con la Pelegatti e spiegarle tutto"

"Io non voglio che tu..." non lo faccio nemmeno finire di parlare.

"Riccardo ti prego, torna con lei. Sta male senza di te, è perduta. Siete così innamorati, perché rovinare tutto per una sciocchezza?" dico guardandolo.

"Io...io non sono..." si blocca mettendosi la mano dietro la nuca.

"Non sono?" lo incito a parlare.

"Non sono più innamorato di lei e non so neanche se lo sono mai stato" dice sospirando.

"Ma che cosa?"

"Mi piace un'altra ragazza" è un colpo basso anche per me. Non so neanche io il perché le sue parole mi feriscono così tanto. Non dovrebbe essere così perché sto con un ragazzo fantastico ma in quel momento mi rendo conto che Riccardo mi piace. E anche tanto. Brava Ros, con Andreas non sei durata nemmeno tre giorni, complimenti.

"Ti-ti piace un'altra?" chiedo balbettando.

"Si è così" mi guarda profondamente negli occhi.

"Tu non hai idea di quanto lei sia bella e di quale emozioni mi provoca standomi vicino, anche solo sfiorandomi un braccio. E' fantastica. Non sono mai stato così bene con una ragazza. Ed è strano. Tutti i miei sentimenti per Giulia sono scomparsi a causa di un bacio. Un solo fottuto bacio" dopo queste parole trovo finalmente il coraggio di alzare lo sguardo verso di lui. E trovo sincerità nelle sue parole. Mi sorride e mi accarezza la guancia. Ed è li che capisco che la ragazza di cui lui sta parlando sono io. Ricambio il suo sorriso e inconsciamente lo bacio. So che questa è un enorme follia ma mi sento bene. Troppo. Lui ricambia il bacio e mi attira verso di lui. Le nostre lingue danzano insieme creando una perfetta armonia. Non riesco a staccarmi come l'ultima volta. E' più forte di me, mi piace tanto questo ragazzo. Mi sono anche dimenticata del cane che in questo momento ci sta guardando con i suoi dolci e grandi occhioni. Sorrido sulle labbra di Riccardo e mi stacco, anche se con fatica.

"Mi piaci Ros, troppo" mi dice dandomi un altro bacio a stampo.

"Anche tu" ammetto.

"Ma sto con Andreas ed io non voglio farlo soffrire" continuo sentendomi subito in colpa. Ho baciato un ragazzo quanto sto con un altro. Oddio che persona di merda che sono.

"Ros"

"Oddio che ho fatto?" sussurro distrutta.

"Non hai potuto controllarlo ok?" racchiude il mio viso sulle sue grandi mani e mi guarda. Annuisco poco convinta e mi lascio cullare dalle braccia del ragazzo con gli occhi celesti.

"Vedo che mi hai rimpiazzata presto" sentiamo dire da una voce che conosco e rotta dalle lacrime. Non ci voleva anche questa.

Il ragazzo della mia peggior nemica./Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora