Furti

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La macchina sfrecciava nel traffico con una facilità strabiliante. Due volanti erano alle costole dei due fratelli.

«Non sbandare troppo, cretina, o non li becco!» esclamò il fratello alla sua autista. Di tutta risposta, lei sbottò «Non posso farci un cazzo Chester! Tu spara e basta!».

I colpi d'arma da fuoco non mancarono da nessuna delle due parti. L'inseguimento sembrava infinito, ad ogni curva le distanze si riducevano e allungavano, come una molla destinata a non spezzarsi mai.

Intanto...

«Te l'ho detto fratello!! Mi hanno fottuto la macchina da sotto il cazzo di naso! Lui a puntarmi il suo mitra scadente alle palle e lei a trattare il mio mezzo come se fosse il suo paio di mutandine della domenica!! Non lo accetto amico, Lamar non approva!!».

Lamar Davis stava sfogandosi sul suo amico Franklin Clinton. Quella mattina gli avevano rubato la macchina e l'unica cosa che era riuscito a fare era raggiungere a piedi il suo vecchio amico per spiegargli la situazione e farsi aiutare.

«Senti fratello, è la quarta cazzo di volta che scleri e mi racconti tutto da capo. Ho capito, cazzo! Ti aiuto! Hai idea di dove cogliere sti due?».

«Non lo so, coso... erano facce nuove. Mai viste in giro. Ma erano parecchio giovani e tutti e due portavano gli occhiali. La ragazza aveva i capelli corti ed era una tappa rispetto all'altro. Non so altro bro, cazzo!».

Franklin spense la sigaretta nel suo posacenere e si alzò dal comodo divano in pelle. «Andiamo, così ti levi dalle orecchie e non mi sfrangi più i coglioni».

«Grazie fratello».

I due si diressero fuori dalla super villa di Franklin e proprio mentre salivano in sella alla moto verde di quest'ultimo, la macchina rubata e due volanti della polizia sfrecciarono loro davanti. «Porca puttana, la mia macchina!! Vai parti parti parti!!».

I due partirono all'inseguimento, unendosi alle due volanti.

Chester li adocchiò e riconobbe subito l'uomo al quale quella mattina avevano rubato l'auto «Oi, Chelsea. Il fesso di stamattina è tornato a prendersi la macchina».

Ormai i finestrini di quell'auto non esistevano più; era tutta bucherellata di proiettili e non si sa come, i due fratelli erano illesi.

«Ah, bene! Non aspettavo altro!» il tono eccitato della sorella fece preoccupare Chester.

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