«È la verità?» la voce già rotta dal pianto di Chelsea colpì i timpani dei presenti, riecheggiando nel deserto come il verso straziante di un coyote sull'orlo del trapasso.
Tutto ciò che avevano vissuto, tutto quel che a cui credevano, i piani per il futuro e i bei momenti del passato... svaniti in un battito di ciglia. Come avevano potuto quei due nascondere una cosa simile ai Fairchild? No, loro non hanno di certo pensato di tenerlo un segreto visto che probabilmente nemmeno si ricordavano quante persone avevano ucciso quella notte! Eppure, scoprirlo così... fece spegnere nei due fratelli l'ultima scintilla di speranza nel prossimo. Si sentirono traditi, usati, completamente svuotati di ciò che credevano facesse parte di loro. Qualcosa si era spezzato e in quegli attimi di tensione nessuno dei presenti sapeva se si fosse mai riparato.
Prima che qualcuno potesse dire o far nulla, Chester fece partire l'ennesimo ed ultimo colpo, conficcando nel cranio della zia una pallottola appartenente a una calibro 50. Lei cadde a terra, occhi pervasi da un terrore misto a un insano appagamento. I volti di entrambi i fratelli si fecero bui mentre Michael e Trevor, ormai consapevoli, si preparavano mentalmente a una fuga all'ultimo respiro.
«Come avete potuto... tenercelo nascosto!» Chelsea urlò ancora, rivolgendo lo sguardo colmo di lacrime e sofferenza a Trevor «Ci siamo fidati di voi! Vi abbiamo accolto in casa e voi avete accolto noi! Come avete-».
«COME AVETE ANCHE SOLO OASTO ENTRARE NELLE NOSTRE VITE UNA SECONDA VOLTA?!» anche Chester diede voce al suo tormento, puntando l'arma contro Michael «Siete diventati... la nostra famiglia e ci avete tradito sin dall'inizio!».
Il silenzio da parte di Michael e Trevor non poteva durare a lungo, la tensione aumentava ad ogni secondo. Il padre di famiglia alzò le mani davanti alla minaccia costituita dalla canna ancora fumante della magnum di Chester «Siamo consapevoli di cosa abbiamo fatto... e ce ne pentiamo ancora oggi. Potrà non contare, ma sappiate che anche noi abbiamo perso qualcuno quella notte».
«Ma sta zitto lardone!» Trevor non si mostrò affatto spaventato dalla situazione che era venuta a crearsi, anzi, era furioso come sempre «Mettiamo le cose in chiaro bamboccini: noi non siamo dei santi. Io più di tutti, per non parlare di Mikey che mi ha nascosto la morte del nostro compare scomparso in quella sparatoria, il caro vecchio Brad, per anni! Ormai quel che è fatto è stato fatto e per quanto ne sappiamo, può aver sparato Brad stesso-».
«CREDI CHE MI BASTI?!» Chelsea batté il piede a terra manifestando il resto delle sue emozioni contrastanti «Credi che possa passar tanto facilmente sulla cosa?! Avete ucciso nostro padre! Ci avete rovinato la vita! Se siamo giunti a questo è colpa vostra, SOLO VOSTRA!».
Stava per scattare la scintilla, quella che avrebbe acceso la miccia per il conflitto a mano armata più cruento e strappalacrime delle loro vite. Franklin fece un passo avanti per farsi notare, oltre che ascoltare «Però sono qui!» disse «In qualche modo sono ricapitati nelle vostre vite! E non è destino questo? Cazzo! Anche se sapevano a cosa stavano andando incontro hanno continuato a starvi accanto! Anche se sapevano che saremmo arrivati a questo punto, prima o poi! Saranno anche due svitati ma non ci vuole un laureato in psicologia per capire che 'sti due vi vogliono un bene dell'anima!».
Il discorso non era dei più poetici, ma in qualche modo riuscì a far aprire gli occhi ai due fratelli. Michael e Trevor erano consapevoli di chi avessero veramente davanti e nonostante tutto avevano continuato a volere il loro bene. Quasi volessero rimediare. C'era inoltre da contare il calcolo delle probabilità... forse era stato davvero il loro amico a far partire quel dannato proiettile che aveva trapassato cuore e polmone. Ma stava di fatto che se quella rapina non si fosse fatta, loro non sarebbero lì. Magari la zia avrebbe sposato loro padre per poterlo far fuori di persona e poi togliere dai giochi anche i due fratelli. I Fairchild erano arrivati al punto da non sapere più cosa fare della loro vita. A crollare per prima fu Chelsea. Cadde in ginocchio piangendo. Trevor fece per scattare verso di lei ma si fermò subito, insicuro sul fatto che potesse essere una buona idea visto che Chester era ancora armato. La ragazza alzò le braccia verso Trevor, tremanti e pesanti. In un gesto disperato e col viso devastato dal dolore pensò a come il padre avesse abbandonato loro, a come avevano lasciato la madre senza sapere se fosse ancora viva... con la voce forzata in grido disse «Non voglio perdere anche te!». Fu allora che Trevor prese la decisione di correre verso di lei per inginocchiarsi anche lui e abbracciarla forte, accarezzandole la testa in una maniera quasi passionale, condita da strusciamenti di capo contro quello di lei che ricordavano le coccole che si facevano tra loro gli animali.
Michael rivolse l'attenzione a Chester che intanto aveva abbassato l'arma, colpito dalle parole della sorella. Perdere... lui ne aveva perse di cose nella vita. Alcune nemmeno le aveva mai avute. Amici, una madre, una fidanzata, un posto fisso sul pianeta da chiamare casa dove dormire senza aver paura di non svegliarsi al mattino. Se la sorella era riuscita a sorvolare sull'omicidio involontario del padre allora avrebbe potuto passarci sopra anche lui. Il solo pensare che sarebbe dovuto tornare alla vita di prima, dove ogni giorno conduceva una vita diversa, lo deprimeva già. Aveva finalmente la vita che desiderava... la vendetta era stata compiuta ormai. Non avrebbero posto fine a ciò che avevano costruito in tanti mesi di amore e amicizia.
Chester lasciò cadere la pistola e a passo lento si incamminò verso Michael. La cosa un po' allarmò i presenti, ma quando Chester abbracciò l'uomo tirarono tutti un sospiro di sollievo.
«Posso... chiamarti papà, d'ora in poi?» sussurrò quelle parole a Mike con una vergogna che mai aveva provato in vita sua. Michael sorrise lasciandosi scappare una lacrima e un sospiro scarica-tensione «Tutto quello che vuoi Chester» alzò le braccia, una per abbracciarlo e l'altra per dargli delle pacche sulla schiena «Tutto quello che vuoi».
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GTA V ||Sconociuti e Folli||
FanfictionDue ragazzi, fratello e sorella, viaggiano di città in città fino ad arrivare a Los Santos. Già dal loro arrivo si capisce che questi due sono in gamba e non esitano a far conoscenza col leggendario trio di L.S. nel peggiore dei modi... ma non tutti...