I giorni erano trascorsi tranquilli dal primo giugno. Entrambi i ragazzi si erano dati da fare per rimettere a posto la casa nel miglior modo possibile, ma solo internamente. Pensavano che se avessero apportato modifiche anche esterne all'abitazione qualcuno si sarebbe accorto della loro presenza e del fatto che vi si erano stabiliti, così optarono solo per il comfort interno.
I due fratelli erano spesso silenziosi tra di loro. Chester ascoltava musica aggressiva tutto il giorno e si mostrava sempre calmo e pacato, mentre Chelsea era aperta a più generi musicali ed era decisamente più vivace dell'altro, perennemente con le cuffiette accese e la voce intenta a canticchiare qualche motivetto. Diciamo pure che nel 70% dei casi, se finivano nei guai era colpa della sorella maggiore. Andava su di giri troppo facilmente. Nell'altro 30% invece era Chester e la sua inesperienza mista a miccia corta a far crollare i piani o far andare storto le cose.
Ma ritornando alla casa, si erano anche procurati da mangiare ed uscivano raramente proprio per non farsi vedere in giro ed evitare guai o incontri come quello del sabato sera, anche se Chelsea sapeva dove abitasse questo Trevor ed era curiosa di andarlo a trovare. Chester invece si era appassionato alla storia delle gang di Los Santos: Aztecas, Ballas, ex Grove Street ora Forum Drive... gli piaceva l'idea di una gang, una famiglia su cui fare affidamento, avere più di una sorella alle spalle a proteggerti. C'erano un sacco di siti web e forum che parlavano di queste cose, alcuni con testimonianze originali dei membri di alcune gang del passato ed attuali.
Era venerdì sette giugno. Chester era uscito a piedi in mattinata ed era andato a farsi un giro non molto lontano da casa, mentre Chelsea si era diretta sulla riva del fiume alle spalle della loro casa. Arrivata sul posto non trovò nessuno e pensò di mettersi sulla riva a piedi nudi per bagnarli con l'acqua fresca del fiumiciattolo. Naturalmente aveva le cuffiette a palla nelle orecchie. Chester intanto, mani nelle tasche e sguardo basso, camminava lungo la superstrada immerso nei suoi lugubri pensieri. Ogni tanto alzava la testa per orientarsi, per controllare i dintorni. Ad un certo punto intravide un piccolo supermercato, vi entrò per comprarsi qualcosa da bere. La sorella giocava con i piedi nell'acqua corrente canticchiando senza alcuna preoccupazione apparente. La loro giornata passò così. Si rividero a pranzo, a casa, dove Chelsea aspettava il fratello a piedi scalzi mentre cucinava del pollo. Pranzarono e passarono il pomeriggio davanti ad un programma musicale che davano in tv sul quale discutevano e si scambiavano opinioni. La musica era forse una delle cose più forti che li legava. Si può dire che li avesse salvati dalla disperazione.
«Ma guarda là quanto green screen ci mettono!» Chester aveva buon occhio per quel genere di cose; video musicali e la loro creazione era solo un altro frangente del mondo musicale che attirava il suo interesse. Chelsea invece si concentrava più sui testi e i loro significati.
«Magari fosse solo quello il problema» disse lei bevendo un sorso di Sprunk compratale dal fratello quella mattina al supermercato «Il testo non centra nulla. Quello che dice non ha un cazzo di senso con quello che fa».
Entrambi erano legati al ritmo. La musica pompava da anni nelle loro vene tutta la forza che serviva loro per andare avanti. Avevano imparato il parkour a suon di musica elettronica, a sparare con fucili e pistole grazie al metalcore, si addormentavano con le canzoni più strappalacrime e lente di questo mondo. Chelsea cantava spesso, Chester si dilettava nel growl. Avevano gusti diversi ma fondamentalmente, amavano la musica che li sapeva emozionare.
Passarono il pomeriggio insieme e quando il sole fu completamente tramontato, Chester si allontanò verso la riva del fiume, attirato dalla scena surreale che aveva intravisto da lontano. Chelsea era rimasta a casa: cuffiette nelle orecchie a cantare senza vergogna alcuna.
[ . . . ]
«Ci siamo» Michael aveva appena fermato la macchina a pochi metri di distanza dal punto indicatogli da Lester. Accanto c'era seduto Trevor, che tracannava l'ultimo sorso della Pißwasser che si era portato da casa. Dietro c'erano Lamar e Franklin. Avevano portato con sé unicamente una pistola a testa, come forma di auto-difesa nel caso la situazione fosse sfuggita di mano. La luna calante* era ormai alta nel cielo.
«Okay belli, andiamo a fargli il cul-» Lamar stava già scendendo dall'auto ma Franklin lo tirò per il braccio, ammonendolo «Fratello, ricordi cosa ci siamo detti? Niente cazzate. Siamo qui per parlare e basta, e magari ricevere delle scuse. Niente massacri. Ormai siamo fuori da quella merda».
Trevor s'intromise per zittirli dopo aver lanciato fuori dal finestrino la bottiglia di vetro vuota facendola schiantare ed infrangere contro il tronco di un albero lì vicino «Finitela di discutere come maritino e mogliettina e portate quei due cazzo di culetti al cioccolato davanti a quella porta prima che lo faccia il sottoscritto. E posso assicurarvi che la cosa non piacerà a nessuno».
«Ragazzi, ragazzi» Michael cercò di riprendere in mano la situazione «Calmatevi. Ora scenderemo tutti dalla macchina e busseremo a quella porta con le migliori intenzioni».
Il quartetto aveva considerato l'idea che, presentendosi tutti insieme, avrebbero potuto spaventare i due fratelli e combinare qualche guaio; ma optarono per l'andare tutti insieme e guardarsi le spalle, piuttosto che mandare uno solo di loro. L'unione fa la forza, dopotutto. Scesero dall'auto ed arrivarono davanti alla porta, dalla quale si sentiva una voce femminile audace e prorompente arrangiare una canzone.
Ten years on the road, makin' one-night stands,
speedin' my young life away!
Tell me one more time, just so's I'll understand!
Are your sure Hank done it this way?
Did ol' Hank really do it this way?«Ma cosa cazz...» Lamar sembrava come indispettito dal fenomeno. Loro erano lì in veste di pacifisti armati e dentro quella sfacciata cantava senza vergogna. Era un affronto! Quello più emozionato positivamente (relativamente) era Trevor, che aveva riconosciuto la sua canzone preferita che Rebel Radio trasmetteva spesso: improvvisamente era tentato dal buttare giù la porta e fare cose indicibili a quella ragazza.
«Shhh» Franklin zittì l'amico del ghetto e guardò la porta. Se avesse bussato l'avrebbero sentito? Avrebbero aperto la porta?
Lord, I've seen the world, with a five-piece band,
looking at the back side of me!
Singing my songs, and one of his now and then,
but I don't think Hank done 'em this way, no!
I don't think Hank done 'em this way!Take it home!
Michael era quello che più cercava di mantenere la calma: avevano puntato una pistola contro lui e suo figlio. Gli altri non avevano rischiato la vita. Ma lui sì e proprio come Franklin, era più deciso a sapere di più sui due criminali piuttosto che vendicarsi.
Il signor De Santa bussò...
*toc toc*
{N.d.A.}
La luna calante (per chi non conosce o ricordi le fasi lunari), è praticamente quella fase in cui la luna è spaccata a metà e la parte non illuminata dal sole aumenta notte dopo notte, fino a raggiungere la fase di luna nuova, ovvero non visibile in cielo. L'esatto opposto di una luna piena. Una luna nuova è dunque divorata dall'oscurità.
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GTA V ||Sconociuti e Folli||
FanfictionDue ragazzi, fratello e sorella, viaggiano di città in città fino ad arrivare a Los Santos. Già dal loro arrivo si capisce che questi due sono in gamba e non esitano a far conoscenza col leggendario trio di L.S. nel peggiore dei modi... ma non tutti...