«Parlare eh? E dire che ci stavo cascando» Chelsea si sforzò di ignorare il fischio e sopratutto lo sguardo di Trevor, concentrandosi unicamente sull'uomo della banca che tra tutti e quattro sembrava quello più serio e intenzionato ad agire. Chester teneva sotto controllo gli altri due, cioè Lamar e Franklin.
«Scusa il ritardo sorella» disse Chester prima che chiunque altro potesse fiatare «Non accadrà più».
«Me lo auguro» rispose lei con un velato tono freddo. Michael mosse leggermente la pistola, attirando l'attenzione della sorella «Ascoltatemi bene tutti e due, visto che siete entrambi qui: non abbiamo intenzione di farvi del male. Vogliamo solo parlare!».
«Dalle mie parti chi parla con una pistola tra le mani desidera parlare con la morte» rispose pronto il fratello, occhi assottigliati come due lame affilate.
«Precauzioni» ribatté ancora l'uomo di mezza età vestito di tutto punto «Sul serio ragazzi, mettete giù le pistole e noi faremo lo stesso».
«Come avete fatto a trovarci?» domandò Chelsea, una domanda più che lecita considerato il fatto che nessuno passava da quelle parti tralasciando i camionisti sulla statale.
«Abbiamo le nostre fonti, zuccherino» rispose Trevor, improvvisamente furioso «Adesso metti giù quel giocattolino E PARLIAMO!!!».
La ragazza si spaventò giusto un po' a quell'urlo e strinse gli occhi, risvegliando l'istinto fraterno di Chester «Urla ancora e ti riduco peggio della macchina di questi due!!».
«La macchina era mia negro!».
«Chissene fotte!».
«PORCA PUTTANA ZITTI TUTTI!».
Franklin era forse quello più sano di mente in quel gruppo ed alzò la voce appositamente per farli calmare. Se funzionava con lo zoticone pazzo e l'omuncolo con la crisi di mezza età avrebbe funzionato anche per due scapestrati armati.
«Per l'ultima volta» Franklin ebbe un picco di coraggio, spavalderia o ingenuità, chiamatela come volete, e lasciò cadere la sua pistola spingendola con un calcio verso Chester. Alzò le mani al cielo e continuò «Non vogliamo che qualcuno si faccia del male, quindi niente armi! Io ho fatto la mia parte» si voltò verso il resto del suo "team" e fece un cenno severo con la testa «Solo per questa volta, brutti stronzi, abbandonate questa merda». Gli altri tre rimasero inizialmente in silenzio, scioccati dal gesto del loro compagno. Passarono pochi secondi e finalmente quello sguardo insistente di Franklin ebbe la meglio: sbuffarono e fecero lo stesso. Abbandonarono le loro armi e le calciarono via sotto gli sguardi sbigottiti dei due Fairchild. A loro volta i fratelli abbassarono le armi, lentamente, ancora diffidenti.
« . . . »
«Okay, tutti dentro» sentenziò Chester sbuffando e precedendo tutti gli altri «Prima che cambi idea».
Chelsea tirò un sospiro di sollievo e di sfuggita sorrise a Trevor, probabilmente contenta di aver assistito a quell'inaspettato cambio di atteggiamento dell'altro, da aggressivo a remissivo, per poi seguire il fratello in casa con passo svelto.
Trevor, allettato dallo sguardo e il corpo della sorella che scappava con finta innocenza dalla scena, sussurrò queste parole a Michael mentre entravano «La mia di canna è sempre alzata per lei mhmhmh~».
«Fai vomitare, T».
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GTA V ||Sconociuti e Folli||
FanfictionDue ragazzi, fratello e sorella, viaggiano di città in città fino ad arrivare a Los Santos. Già dal loro arrivo si capisce che questi due sono in gamba e non esitano a far conoscenza col leggendario trio di L.S. nel peggiore dei modi... ma non tutti...