Victoria:
"Amore, non è che per caso..." fa un gesto vago con la mano.
Non comprendo cosa stia farneticando il mio fidanzato, sembra imbarazzato, suda freddo sembra, caspita non gli leggo nella mente, dovrebbe dirmi con chiarezza quello che pensa.
"Potresti concludere la frase gentilmente?," gli chiedo continuando a non comprendere.
"Volevo dire, potrebbe essere possibile che..." fa un altro gesto con la mano, che cavolo ora gli mollo un ceffone così si riprende.
"Cosa?," urlo infastidita.
"Che sei incinta cazzo," urla Leo di rimando sbandando violentemente.
"La macchina!," dico con tutto il fiato che tengo nei polmoni.
Stresa ancora molto velocemente, stavamo per fare un frontale, non ho più fiato, mi portò una mano al petto ed iniziò a respirare grossamente, come dopo una corsa sfrenata, che paura diamine.
"Accosta!," ordini isterica sull'orlo delle lacrime.
"Accosta!," uno ancora.
"Ok, ok," accosta vicino al ciglio della strada, fermandosi completamente.
Non riesco a parlare in questo momento, sto riprendendo fiato e pure piangendo, Leo allunga una mano, afferra quella che mi è rimasta libera richiamando il mio sguardo, mi volto incazzata nera, non ci sono mezzi termini per definire il mio stato d'animo, se cercate sul dizionario incazzata nera, trovate la mia foto al fianco, con uno sguardo che incenerisce.
"Tu, ci stavi per ammazzare entrambi, sei un cretino," urlo.
"Io.." cerca di proferire parola, ma lo blocco sul nascere.
"Non ci sono scuse per il pensiero ma sopratutto per la reazione che hai avuto," piango sempre più forte.
Sto singhiozzando e le parole mi so ingoiano in gola, cavoli, come può reagire così, dovrebbe essere una cosa meravigliosa, io voglio dei figli, sono certa di volerne a lui e con lui, ma quanto pare ho fatto dei calcoli molto sbagliati, la sua reazione terrorizzata indica perfettamente che non li vuole.
"Quindi, potresti essere incinta?," mi chiede lui alimentando la mia ira.
"Non ci sarebbe nulla di male, anzi, esattamente il contrario, io voglio dei figli e li voglio con te, ma se la sola idea ti fa venir voglia di schiantarci in un frontale, vuol dire che non vuoi neanche me," sono molto disperata in questo momento.
Ho sempre pensato che i figli sono la parte più bella di due genitori, un incrocio perfetto, non mi sento pronta ad averne, o meglio non so se sono pronta ad averne, ma se questo sarebbe il momento certamente l'aborto non sarebbe un opzione da prendere in considerazione.
"Cosa stai dicendo?," mi chiede con aria disperata.
"Che è meglio immediatamente interrompere il nostro rapporto se il solo pensiero che io aspetto un figlio da te, ti fa così schifo," dico scendendo dalla macchina ed andando verso il retro per prendere la mia valigia.
Sento una portiera aprirsi e chiudersi, in un attimo mi ritrovo tra le sue braccia, d'impatto per un attimo, ma Leo mi tiene stretta a se, appoggio la testa sul suo petto e libero tutte le mie lacrime.
"Non farlo, ti prego non lasciarmi, non dirlo e non farlo mai," mi sussurra con la voce rotta.
Non lo voglio lasciare, non vorrei mai farlo, ma se veramente non vuole bambini, allora è veramente meglio finirla subito qui.
"Hey, ascoltami," mette due dita sopra il mio mento sollevandomi il volto, incastrando i miei occhi nei suoi, "mi piacciono i bambini, li voglio anche io, facciamo una squadra di calcio se vuoi, solo, il momento mi ha colto in contropiede."
Esplica il motivo della sua reazione appoggiando la sua fronte alla mia, credo di averlo attaccato brutalmente, avrei perlomeno dovuto lasciargli il tempo di spiegarsi.
"Ti riporto in macchina che si gela qui fuori," dice facendomi risalire e baciandomi.
Ritorna al volante, mi guarda tranquillizzandomi un istante, con un cenno chiede se è tutto ok, gli rispondo con gesti pure io, riparte andando più piano di prima.
"Quindi, tra poca avemmo un bambino," dice con un sorriso trentasei denti.
"Non credo, io ho il ciclo!," alzo le spalle dicendo la verità tranquillamente.
"Mi prendi in giro amore?," chiede alzando un sopracciglio e guardandomi per un secondo, riportando immediatamente gli occhi sulla strada.
"No, ho calcolato il periodo apposta per il matrimonio, non volevo passare la luna di miele con il ciclo," è un calcolo che solo una donna può comprendere, ne sono consapevole.
Si passa con una mano il viso per poi tirarsi leggermente i capelli, emette un risolino, ed ora che avrà da ridere.
"Ecco, perché sei così, isterica," termina spalancando gli occhi.
"Fainello, ti avverto che non ti conviene fare battute sull'argomento."
Lo avverto decisamente infastidita, ok, forse sono un po' lunatica in questo periodo, ma non esageriamo, ho avuto in ogni caso una reazione adeguata alla situazione.
"No no, non scherzo tranquilla, ti metto incinta prima, non ti faccio arrivare al prossimo ciclo," ridiamo entrambi, effettivamente sono molto agitata, ed amplifico leggermente le emozioni, sono in ogni caso felice del fatto che voglia dei figli.Arriviamo finalmente a casa, Leo mi ha convinta di restare con lui, dovremmo anche decidere dove andare ad abitare una volta finita la luna di miele, di fatto passo più tempo qui che a casa mia...
Vedo subito mio cognato e la dolce Luce entrando, mi chiedono come mi sento, influenza, come sostenevo fin dall'inizio, Dylan chiaramente non perde occasione per scherzare sul fatto, rincaro la dose pure per lui dicendogli che è impossibile.
Stiamo tutti ridendo, Luce però con sguardo assente fissa il frigorifero, cosa c'è dentro di tanto traumatizzante?
Chiede la data di oggi, Dylan glie la dice, ha uno sguardo leggermente preoccupato, ma cosa hanno tutti oggi?
"Ho un ritardo," dice sbiancando.
O mio dio, mi porto le mani alla bocca.
"Va beh, amore non ti preoccupare, Victoria e Leo sicuramente ti daranno più tempo per finire il libro," esordisce mio cognato in tutta la sua acutezza.
"No, io, Dylan, io ho un ritardo," lui alza la forchetta dal piatto, e compie un gesto come a dire "e dove si trova il problema."
Leo porta una frase alla fronte, intercetta il suo sguardo, logicamente loro hanno il loro linguaggio gestuale segreto, quindi, dopo un paio di occhiate e numerosi gesti.
"Auguri fratellino e figli maschi," gli dice sorridendo.
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Sooner or later you
FanfictionInnamorata persa di questi due ragazzi, mi trovavo in questa situazione anni fa, in cui la scelta era un optional, la scuola ed i compiti un presente di sfondo alla mia vita amorosa, di cui loro ne decantavano le note... Un mese fa, li ho incontrati...