Dylan:
Siamo tornati da tre ore, ho accompagnato Luce a casa sua, le ho lasciato le chiavi di scorta di casa, per ogni emergenza, visto che casa sua era ancora bloccata, ha rifiutato il mio aiuto, dice che la questione si sbrigherà in poco, avrei preferito che restava con me, ma forse è meglio così, appena rientrato a casa di mio fratello ho trovato una sorpresa.
Non una cosa eccezionale, ma sicuramente gradita, un po' di resistenza ho tentato di mettercela, ma alla fine, beh ecco, se si viene servito nel piatto d'argento, non si può sputare nel piatto.
Stono steso a letto con Jessi che mi sta facendo un servizio, devo finirla ora questa storia in ogni caso, stiamo insieme da cinque anni, tira e molla infiniti, ci lasciamo, poi lei si presenta da me, ed ehm beh, lascio fare a lei, ma ormai non provo più nulla per questa ragazza.
Chiudo gli occhi cercando di immaginare Luce al posto suo, così dolce confronto a Jessi, con l'aria innocente, ma caspita, a letto sa tutto il fatto suo.
Immagino il suo profumo, i suoi capelli che mi solleticano quando mi bacia.
Quasi mi sembra di sentire la sua voce, aspetta, la sua voce...
"Amore, sono Luce, dove sei?" Sento che mi sta chiamando dal corridoio.
Cazzo no, questa situazione è catastrofica, non posso spigarla, merda, prendo Jessi per le spalle e la fermo.
"Dylan," la sento attutita.
Sente pure lei la voce è corruga la fronte, infilo velocemente i boxer, le tirò in malo modo i vestiti, la osservo sperando che stia zitta, ma sembra esattamente sul punto di scoppiare, si mette le mutande, ed il vestito troppo corto senza il reggiseno.
"Sei uno schifoso," mi urla tirandomi addosso i miei jeans.
La porta si spalanca, Luce è sulla soglia ed osserva la scena.
"Maiale," urla ancora tirandomi il telecomando, cazzo mi becca, che male.
La mia luce fa passare gli occhi da lei a me, da me a lei, no, ti prego no Luce.
Un ceffone in pieno viso mi fa riprendere, ero incantato a guardare la ragazza che amo, mentre quella che mi scopo mi sta malmenando, aggiungerei giustamente.
"Jessi cazzo, mi hai fatto male, smettila," le dico strofinandomi il viso.
"È con lei che hai scopato a Verona vero?" Sbraita nella mia direzione indicando Luce con un dito.
"No," urlo di rimando, non ho scopato con Luce, con lei è molto di più di sesso, Jessi invece, beh ecco, Jessi fa bene i pompini.
"Prego troietta, ti lascio tutto il pacchetto, tanto e già stato usato," le si rivolge in questi termini facendosi passare la lingua sulle labbra.
Jessi cazzo, non posso crederci, se non aveva la vagina era già a terra sanguinante in questo momento per come si è rivolta alla mia ragazza.
"No," sussurra Luce guardandomi negli occhi.
La risposta che ho dato a Jessi, cavoli, devo spiegarmi, scusarmi anche e non so ancora come cazzo farmi perdonare, ma perché sono tanto coglione.
Luce si mette una mano sul petto, no baby, aspetta ti prego no, ma perché cazzo ho accettato di vedere Jessi, perché non l'ho cacciata, che idiota che sono.
"Scusate l'interruzione," dice la mia piccola con gli occhi gonfi e lucidi.
Scappa nella direzione della porta, merda, no ti prego.
Tento di raggiungerla ma è già uscita, metto svelto jeans e felpa, corro fuori lasciando Jessi sbraitante in casa.
"Luce," urlo arrivato al parco, sta facendo questa strada, la vedo, non si ferma, continua a correre.
Devo assolutamente raggiungerla, faccio uno scatto, arrivo a lei e la fermo prendendola per un polso, si schianta letteralmente sul mio petto, piange a dirotto, ho fatto un pasticcio per niente, Jessi neppure ne vale il gioco.
"Lasciami," mi urla spintonandomi, non voglio lasciarla, se se ne va da me è per sempre ne sono certo.
"Cosa vuoi Dylan, mi hai appena spezzato il cuore, cosa vuoi ancora," urla nuovamente.
Allentò la presa come sento quelle parole sul suo cuore.
Ruzzola per terra, no, di male in peggio, ci mancava pure questa, le si sono strappati i jeans ed ha un ginocchio insanguinato.
"Amore, stai bene," mi inginocchio vicino a lei.
Mi respinge, mi guarda con uno sguardo spento e ferito, non potrò più rimediare, glie lo leggo inciso in uno sguardo.
Si alza in piedi e riprende a correre più veloce che può lontana da me.
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Sooner or later you
FanficInnamorata persa di questi due ragazzi, mi trovavo in questa situazione anni fa, in cui la scelta era un optional, la scuola ed i compiti un presente di sfondo alla mia vita amorosa, di cui loro ne decantavano le note... Un mese fa, li ho incontrati...