È da qualche giorno ormai che Leo si comporta in modo strano, mi ha praticamente rifilato dieci giorni di malattia, malgrado veda pure lui che sto benissimo, tutte le volte che annuncio di uscire trova una scusa per non lasciarmi varcare la soglia.
"Vado a correre," ho annunciato stamattina.
Lui prontamente mi ha ricordato dell'esistenza del tapirulan, si è proposto di fare una corsa con me ma, senza uscire.
Sto iniziando ad insospettirmi, credo proprio che devo fare una bella chiacchierata con la mi cognatina, ma, devo aspettare che pure Dylan se ne vada, altrimenti il pettegolo riferirà tutto al fratello.
Aspetto paziente in soggiorno con un manoscritto tra le mani, sto fingendo interesse, in verità questo scritto è da cestinare, Leo esce dalla camera vestito di tutto punto per andare in ufficio, alzo gli occhi per osservarlo, cavoli, è veramente sexy.
"Amore, come stai oggi?" Chiede passandomi difronte.
Certo, come no, mi hai costretta alla malattia, non è stata una scelta, lo sa benissimo e finge anche.
"Molto meglio, magari più tardi ti porto il manoscritto in ufficio, è molto interessante," mento con un sorriso che va da orecchio ad orecchio.
Come previsto il mio fidanzato storce il naso, lo so che non vuoi che esco, ma devo cavarti il motivo da bocca.
"Mandalo pure per e-mail, non vorrei ti prendessi una ricaduta," mi sorride teneramente, "sai, potresti anche lavorare da casa, saresti più comoda."
Vuoi vedere che il mio futuro marito ha una tresca segreta in ufficio, oddio, credo di essere sbiancata, no, non è possibile, inizio a passare in rassegna tutte le donne presenti in ufficio.
Faccio un gesto di saluto a Leo e corro nel piccolo ufficio che abbiamo qui a casa, stampo le foto delle mie colleghe donne, mi serve una bacheca di spugna o di legno ora, mi guardò intorno, ed eccola.
Le appunto tutte con dei ferma fogli appuntiti, ok, chi sei? Le osservo tetra, una di loro se la spassa con il mio Leo.
Un vociare in corridoio mi distrae, apro la porta per vedere la scena.
"Devo portare il lavoro in ufficio," dice Luce.
"Puoi mandarlo via e-mail," risponde Dylan.
Questa frase l'ho già sentita da suo fratello!
"Amore, non puoi tenermi chiusa in casa," lei ha un tono così dolce anche quando è esasperata.
"Ma sei incinta!" Dylan è il solito coglione.
Mica è contagiosa o in punto di morte.
"Li porto io per te, tanto dovevo uscire e sono di strada, tu resta qui."
La bacia teneramente prendendole i fogli di mano, esce senza lasciarle il tempo di ribattere.
La mia cognatina fa un verso di sconforto e batte furiosa il piede a terra, poi si gira e mi vede, indica la porta con l'ora che le sta salendo.
"Dylan, mi ha messa in quarantena, non ho la peste cazzo," sfuria mettendosi le mani nei capelli.
Io assumo un espressione sconvolta, non l'avevo mai sentita imprecare, la gravidanza la sta cambiando.
"Leo ha messo me in quarantena," espiro, "secondo me ha un amante in ufficio, Dylan chiaramente è suo complice e tu non puoi andare in ufficio, perché se lo scopriresti me lo diresti."
Uau, che deduzione da libro giallo, non sto impazzendo vero?, Luce mi guarda sconvolta, le faccio segno di avvicinarsi ed entrare in ufficio, ci sediamo tutte e due su due poltrone girevoli, iniziamo a calcolare ogni immagine di colleghe che potenzialmente si scopano il mio ragazzo.
Tracciato "si," "no," "?," mi fa male la testa, ed ora il nervosismo raggiunge livelli insopportabili, cosa farò quando lo scopro? Perché tanto lo scopro.
Luce ha fatto dei panini, ed ora, li stiamo mangiando continuando a chiacchierare e spettegolare.
"No, lei no, dovresti vedere la sua scrittura, è orribile," mi informa Luce con in volto un espressione schifata.
"Non penso che Leo guarderebbe la scrittura, piuttosto, prova a cercarla su Facebook, devo vedere se è bella," gli segno il fisico.
Prende il computer e batte il nome, storce nuovamente il naso, fa un cenno di no con la testa e mi indica di mettere un no sulla foto.
Ok, seguo le sue indicazioni, mi fido del parere della ragazza bionda.
"E lei, cosa ne pensi?," chiedo indicandole una ragazza dalla capigliatura ramata.
"Quarto piano, ufficio stampa, ucciderei per le sue tette," esplica con aria sognante.
"Tu hai delle tette fantastiche Luce, non devi invidiare nulla a nessuno," le dico puntandole un dito contro, su questo perlomeno mio cognato sarebbe d'accordo.
"Ok, la metto nei forse," prendo ed appendo la rossa sulla parte di bacheca riservata a quella categoria.
"Ma cosa state facendo?" La voce di Leo ci sorprende, mi volto rapida e lo vedo con le braccia incrociate appoggiato alla porta, non l'avevo sentito entrare.
Luce si dilegua mimandomi con le labbra in "buona fortuna," ottimo, ora che anche il mio braccio destro si è dileguata sono veramente fritta.
Tento invano di posizionarmi di fronte alla bacheca che mi sovrasta, bene, se proprio non posso nascondere i miei sospetti, mi devo giocare la carta, quella carta!
"Niente," dico arrossendo e sbattendo le ciglia civettuola.
Mi volto rapida e cerco di togliere le foto da lì, ma, Leo mi ferma con un espressione perplessa in volto.
"L'orchestra bionda non ti riesce bene, quindi ora, parla," mi dice indicando la parete di legno.
"Ok, sto cercando di capire quali di queste ti porti a letto," metto le mani sui fianchi per darmi aria di serietà, ti ho beccato!
Leo fa una faccia prima stupita, poi divertita, si volta e scruta il mio lavoro.
"Non posso credere che tu abbia messo lei nei si," prende una foto e la sposta nei no, "la brunetta del secondo piano invece è spiritosa, mettiamola nei forse," sposta in altra immagine, "orrenda scrittura la mettiamo decisamente nei no, se scrive così, non è molto brava con le mani," sposta la foto della ragazza scartata e fa un risolino, "ma quale forse, la tossina mettiamola nei si," adesso basta!
"Mi stai prendendo in giro?," chiedo con una smorfia.
"No, ti sto aiutando," dice ridendomi in faccia.
"Leo!" Lo richiamo mentre sta spostando un altro volto.
"Victoria, secondo te, sono così stronzo da tradirti e sposarti nello stesso momento," mi chiede mandando in fumo i miei dubbi, no, lui non è così, non lo farebbe mai.
Scuoto la testa rassegnata, ora mi sento un imbecille.
"Perché l'hai pensato?" Domanda preoccupato.
"Beh, tu mi tieni lontana dall'ufficio, e Dylan tiene lontana Luce, quindi, magari li avevi un amante segreta, voi due siete complici ed io e Luce all'oscuro," gesticolo come una pazza.
Forse ora che è qui e che mi sta rassicurando l'idea di fondo è stupida, ma allora perché non vogliono che usciamo.
"Giuro che non ti assegnerò più manoscritti gialli," si mette una mano sul cuore e se la ride di gusto.
"Aspetta qui," esce di fretta per poi ricomparire con Dylan.
Gli mostra il lavoro che io e la sua ragazza stavamo facendo, lui alza le spalle di rimando non capendo.
"Le ragazze pensano che ho un amante, forse è il caso di rivelargli le cose come stanno," chiarisce Leo al fratello.
"Oh, no, Vick, è già tanto che abbia te," alza un dito in segno di ok al fratello è un sorriso per me.
"Intendo dire, che è il caso di spiegare alle ragazze il motivo per cui le teniamo in casa," ah,ah, quindi non sono proprio pazza, c'è sotto qualcosa.
"No, Leo ma sei pazzo?," gli chiede Dylan sconcertato.
Se vuoi dormire devi parlare cognato caro, o giuro che diventerò il tuo peggiore incubo.
"Vick, domani facciamo la bacheca anche per Dylan," afferma Luce avanzando, " credo ne servirà una più grande però," ammicca aspra in direzione del fidanzato.
"Ok, sedetevi, ora vi spieghiamo," afferma Dylan alzando le mani in segno di resa.
Brava la piccola, ha un bel caratterino e gestisce bene questo screanzato del suo fidanzato.Spazio....
Visto che mi è stato chiesto chi aggiornato come promesso e continuerò ad aggiornare questa storia 😊
Ps. È uscito il nuovo singolo 😍 "per ricominciare" 😍
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Sooner or later you
FanfictionInnamorata persa di questi due ragazzi, mi trovavo in questa situazione anni fa, in cui la scelta era un optional, la scuola ed i compiti un presente di sfondo alla mia vita amorosa, di cui loro ne decantavano le note... Un mese fa, li ho incontrati...