Di

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Dylan:

Infilo rapido i pantaloni della tuta ed esco dalla stanza, non voglio svegliare Luce, ha avuto una giornata intensa ieri, mia madre mi guarda subito stupita.
Stropiccio velocemente gli occhi, che ore saranno?
"Ciao cucciolino mio," mi dice abbracciandomi.
Alzo gli occhi al cielo, devo trovare un modo per farla desistere dal chiamarmi con questo nomignolo.
"Ciao mamma, non sono più piccolo sai," le dico sovrastandola di almeno 20 centimetri.
"Certo cucciolo, tuo fratello?" Chiede ignorando ciò che le ho detto.
"Sta dormendo," la informo, poiché vedo che si avvia verso la sua camera aggiungo, "con la fidanzata."
Mia madre lascia la maniglia come se scottasse, mi supera è va in cucina, la seguo e mi siedo su uno degli sgabelli della penisola.
"Che succede cucciolo, solitamente quando ti siedi in cucina con me devi dirmi qualcosa," mi conosce bene, questo glie lo riconosco.
Strofino il mio volto in una mano, in questo momento avrei bisogno di una bottiglia di tequila, meglio non rivelarlo alla donna ai fornelli in ogni caso.
"Sai, mi ha chiamata la tua Jessy," dice lei ma io la interrompo.
"Potrei avere un caffè gentilmente?" Chiedo senza badare alle sue parole.
"Abbiamo parlato molto riguardo alla ragazza della cena," continua posizionandomi di fronte una tazza americana di caffè.
Aspetta, lei e Jessi hanno parlato di Luce, cosa? Passo indietro per un attimo, Jessy l'ha chiamata, cazzo, è ridotta male allora.
"Luce," dico il suo nome per farle intendere che si chiama così.
"Quello che è, mi ha riferito che è una profittatrice, non mi piace che frequenti simili ragazze cucciolo," mette un piatto con i biscotti di fronte a me.
Cosa??, la mia piccola non è nulla di tutto ciò, mi ferisce non poco sentir dire una cosa simile, sicuramente quella poco di buono l'avrà fatto per vendicarsi.
"Buongiorno," dice Luce venendosi a sedere di fianco a me.
Il suo sguardo la dice tutta di una persona che ha appena assistito alla discussione...
"Ciao amore della mia vita," le sussurrò stringendola, ma il suo sguardo resta freddo.
"Mamma lei e Luce, la ragazza che amo," dico sprofondando tra il suo collo ed i suoi capelli.
Pure lo sguardo di mia madre si gela come la mia ragazza le tende una esile manina, maledetta Jessy.
"Vuoi in caffè cara?" Le domanda senza guardarla negli occhi.
Chiarissimo segno di un offerta sgarbata, cavoli, mamma, dammi una mano almeno tu.
"No grazie signora, non posso," le dice.
Io la guardo con un interrogativo, Luce si segna la pancia di modo che io è solo io possa vederla.
Il bambino mi sa tanto che non gradisce caffè la mattina, altra cosa da annotarmi, uau, quindi se le donne tra di loro si capiscono, ha appena confessato di aspettare un bambino.
Mia madre risponde posizionandole una tazza di caffè sotto il naso, Luce mi guarda interdetta.
"Mamma Luce non può bere caffè," dico stringendo la mia fidanzata al mio fianco.
"Cucciolo, un poco di caffè non ha mai fatto ingrassare nessuno," dice mia madre dandosi da fare al lavello.
"Non penso che il problema sia la dieta," esplicito prendendomi un occhiata torva da entrambe.
Ma basta, se siete complicate per lo meno spiegatevi, non è che un uomo può capirvi al volo.
"Non sono i chili di troppo che mi fanno paura," dice lei con un sorrisetto.
Forse la mia Luce se la cava da sola, vai ragazza, io tifo per te.
Mia madre fa scorrere lo sguardo da lei a me, da me a lei.
"Buongiorno," mia cognata è apparsa suonando praticamente il gong della tregua.
Leo dietro di lei, questi due sono inseparabili, mi sorridono entrambi, si siedono anche loro sugli sgabelli rimasti vuoti.
Mio fratello ruba la tazza di caffè alla mia Luce, meglio così, tanto non poteva berla.
"Victoria bambina mia buongiorno," la saluta mia madre baciandole le guance, abbraccia pure mio fratello.
Guardo Luce, noto subito che ha gli occhi lucidi, per lei il buongiorno non è stato così caloroso, me ne dispiaccio molto, sopratutto perché questo la ferisce.
"Caffè cara?" Le propone mia madre.
"No grazie, ho qualche problema allo stomaco, un the caldo sarebbe meglio," arrossisce infine Victoria.
Leo le accarezza teneramente la schiena, mia madre invece rapisce la nostra attenzione facendo cadere una tazza che si infrange sul pavimento.
"Oddio ragazzo mio, sono così contenta," corre ad abbracciarlo.
L'espressione di Leo è  tutta un dubbio, tutti la guardiamo interdetti, è felice che Victoria sta male, questa donna ha preso un colpo.
"Victoria cara, tanti auguri," le bacia ancora le guance, "un nipotino," afferma mia mamma mettendosi le mani davanti alla bocca.
Stiamo tutti guadando Victoria aspettando una sua reazione, mia madre ha interpretato male la situazione, anche io del resto l'avevo fatto in principio.
"Io non sono incinta, ho l'influenza," dice alzando le spalle, "in ogni caso penso proprio che un nipotino arriverà," sorride in direzione della mia ragazza.
Luce fa un piccolo cenno di si con la testa, è irresistibile quando si intimidisce, la abbraccio e bacio dolcemente, finalmente la vedo sorridere, mi si mozza il fiato sempre nel vederla felice.
"Mamma Luce è una ragazza fantastica, io e Victoria l'abbiamo conosciuta bene, lavora per noi, la adorerai pure te, inoltre Dylan è innamorato perso di lei," dice mio fratello rivolgendosi alla mamma.
Osservo la scena tenenti la mia fidanzata tra le braccia, mia madre si mette a piangere, afferra rapida un fazzoletto e le asciuga.
"Auguri cucciolina mia," dice cogliendo la mia fidanzata tra le braccia, "scusami tanto se non sono stata accogliente, dovevo capire subito che quella Jessy è solo invidiosa."
Bacia pure me sulle guance continuando con il nomignolo che tanto odio, ed ora si ostina nel chiamare anche Luce in quel modo.

Le ragazze mia madre sono in salotto sedute sul divano, l'atmosfera è molto più tranquilla, ne sono felice, Luce è felice, se lei sorride il mio mondo è migliore.
"Allora fratellino, diventi papà tra poco," mi dice mio fratello mettendomi una mano sulla spalla.
Il suono del mio telefono ci separa, lo afferrò svelto è noto l'arrivo cdi un messaggio.
Ma cosa? La mia espressione cambia radicalmente, faccio cenno a Leo di avvicinarsi, gli metto il telefono tra le mani così che possa leggere, mi sta osservando con la medesima mia agitazione negli occhi.

Sooner or later you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora