Gli

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Dylan

La festa finalmente è finita, forse più tardi potrò chiamare Luce, la serata è andata molto più bene di quanto mi aspettassi.
D'urto le chiavi della macchina nel vasetto che c'è vicino all'entrata, appoggio la chitarra alla parete ed espiro sonoramente, ho suonato alla grande, come sempre, mi fratello mi ha pure fatto da seconda voce, è stato un po' come ai vecchi tempi.
Sento dei rumori provenire dal corridoio, ma che,?
Tendo le orecchie per sentire meglio, si, sono proprio dei rumori, ci mancava pure questa.
Cazzo, c'è qualcuno in casa, svolto rapido l'angolo per controllare il corridoio, ho l'ansia e l'adrenalina al massimo, mi ritrovo disarmato, è Luce, qui davanti a me.
La mia piccola qui, non posso crederci, beh, mi conviene frenare l'entusiasmo, forse Victoria ha dimenticato qualcosa e l'ha mandata in missione.
"Scusa, io," armeggia con la borsetta per ritrovare il telefono,
volta lo schermo verso di me per consentirmi di leggere.
"Sono venuta per prendere le valigie di tuo fratello e Victoria beh, devono fare un fine settimana in viaggio per lavoro," tenta di spiegarmi.
Emetto una risatina nervosa, in questo momento amo mia cognata, non proferirò più una sola parola cattiva su di lei.
"Glie le avevo caricate nel bagagliaio io, prima della cena," dico strofinandomi la testa.
Ok, cognata, sei una persona meravigliosa, visto che lei stessa mi aveva pregato di caricare il bagagliaio, però poteva rendermi partecipe al suo piano diabolico.
In questo istante arriva un messaggio sul telefono di Luce, lei lo legge velocemente poi volta verso di me lo schermo.
-scusa cara, Leo mi ha rivelato solo ora che sono già nel bagagliaio, spero di non averti fatto fare strada inutilmente, buona serata.-
Luce alza gli occhi al cielo, spero non mi ritenga complice, non sapevo nulla fino poco fa, la credevo un ladro pure.
"Bene, in questo caso, torno a casa, scusami per il disturbo," la fermo subito prendendola dolcemente per le mani.
La guardo negli occhi timidamente, tengo la testa china.
"Se vuoi, puoi restare," solo toccarle le mani mi fa avvampare.
Mi guarda con la stessa intensità con cui la sto guardando io, non dice nulla, mi guarda e basta.
Fa un piccolo cenno con il capo, mi faccio più vicino a lei, non le resisto cazzo, mi fa un tale effetto, si avvicina anche lei, lo spacco del vestito le lascia una gamba completamente nuda, devo combattere contro l'istinto di baciargliela tutta.
Mi sento così attratto con passione verso di lei, ed allo stesso tempo frenato, non so quanto lei vuole andare andare veloce, ci siamo appena riappacificati, è beh, insomma.
Luce si avvicina, mi bacia uno zigomo, mi ero perso nei miei pensieri, alzo gli occhi, trovo i suoi, inclina dolcemente la testa, mi bacia l'altra gota, in un modo lento, e sexy.
Me lo fa venir duro solo baciandomi su una guancia, mi sfiora le labbra, sorride, sta aspettando me, le sorrido di rimando, mi getto completamente sulle sue labbra.
La mia ragazza si attacca al mio collo, è lei l'unica che può farlo, la mia ragazza, la prendo rapido tra le braccia, lei fa un piccolo urletto dalla sorpresa, ma subito fa una risatina spensierata e felice, sto percorrendo la direzione per camera mia, non mi ferma, vuole anche lei.
Il suo buon umore è contagioso, rido anche io come un ragazzino, ci metto entrambi sul mio letto, la mia Luce sotto di me, alza la gamba che rimane nuda grazie allo spacco, me la mette vicino al fianco. Osservo il suo gesto ammaliato, sono ipnotizzato da lei, si fa seria, afferra la cravatta che potrò al collo arrotolandosela su un dito, tira dolcemente nella sua direzione, mi avvicino, la bacio, con delicatezza, e dolcezza.
Voglio gustarmi il momento, "ti amo," mi sussurra.
Questo toglie tutte le inibizioni, la bacio con quanta più passione posso, le accarezzo lento la gamba nuda che bramo da tutta la sera.
"Questo spacco mi ha fatto impazzire per tutta la durata della cena," le sussurrò con voce bassa ad un orecchio, prima che con le dita arrivo alla sua zona intima.
Geme nella mia bocca quando la accarezzo li, le sfilo le mutandine, sono blu anche quelle, di pizzo, adoro il pizzo.
Ancora una volta mi sono perso sognando ad occhi aperti, si è seduta pure lei tenendomi tra le gambe, i capelli leggermente disordinati, mi sorride e si avvicina al mio volto.
"Se troppo vestito," mi sussurra togliendomi la cravatta e sbottonandomi tutti i bottoni della camicia.
Scopro accarezzandola che il suo vestito si chiude a portafoglio, quindi mi basta tirare un laccio che porta all'altezza del bacino, ed uno che si trova esattamente dirti al suo collo, rimane completamente nuda.
Non si copre, non ha vergogna di farsi guardare da me, la amo pure per questo.
Facciamo l'amore tutta la notte, fino ad addormentarci all'alba, esausti, tra una risata ed un bacio dolcissimo.

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