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La giornata di lavoro finalmente è finita, esco a cena con Leo, finito di cenare andiamo a casa sua, alla faccia, è un lusso in confronto al mio sfigato appartamentino, ora è il momento, è tutta sera che rimugino su ciò che devo dirgli
Mi offre un bicchiere di vino, accetto volentieri,  non risolve certo i problemi l'alcol, ma sicuramente mi darà una spinta in più di inibizione.
Leo si siede di fianco a me, toglie il bicchiere dalle mie mani e mi bacia con passione, ne vengo completamente travolta, accarezza lento tutto il mio corpo, dolcemente, senza fretta, facendomi gustare ogni carezza.
Quando arriva nella mia zona of limite, lo fermo d'impulso, la sua espressione pare di scuse, ora è il momento, non voglio farlo sentire rifiutato, poiché lo voglio, certo, ma deve saperlo.
"Ti devo dire una cosa," dico con ansia.
Lui mi guarda perplesso è preoccupato allo stesso tempo, non dice nulla, aspetta che io parli, mi lascia tutto il tempo.
Come faccio a dirglielo, non è una cosa semplice, caspita è più delicato dei dati sensibili, quelli li inserisci su un modulo e lo invii, ma questa cosa non si scrive in un curriculum.
"Ecco, io emmm," non so come dirlo.
"Dillo e basta, ti prego," mi chiede, non riesco più a reggere la sua espressione, sta variando sullo sconforto.
"Sono vergine," dico espirando per poi trattenere il fiato.
Ora sta a lui, per un istante mi guarda sbigottito, non ho detto che sono aliena...
Poi espira sonoramente e mi abbraccia baciandomi tutta, ripetendo come un mantra "grazie, grazie, grazie"
Faccio una risatina, e lo abbraccio a mia volta, non sono esperta sulle reazioni che potrebbero avere i ragazzi quando gli si dice una cosa simile, ma credo che questa sia buona.
"Mi stai ringraziando, perché ecco, sono," faccio un gesto illusorio alla mia situazione, continuando a ridere.
"No, temevo che mi dicevi di essere fidanzata o una cosa simile che ti portava via da me," dice arrossendo.
"Quindi per te, non è un problema?" Gli chiedo.
Fa una faccia scioccata, poi inizia dolcemente a baciarmi le gote, piano, sexy, lasciando che i suoi capelli lunghi mi solletichino il viso.
"No, anzi, amo l'idea," s'interrompe per baciarmi, "che ti amerò solo io quando tu amerai solo me," mi bacia ancora, per poi fermarsi con la fronte sulla mia, corruga le sopracciglia ed apre gli occhi.
"Lo sai vero?" Mi chiede, mmmm... cosa dovrei sapere di preciso.
Corrugò di rimando le sopracciglia pure io, per fargli intendere che non so di cosa parla.
"Ora che ti ho trovata, non ti lascerò più andare, voglio te, solo te, tutta te, con i tuoi tempi, non ho fretta, ho tutta la vita per te."
Esplodo di gioia per quello che mi ha appena detto, il cuore mi esplode dal petto, gli salto al collo baciandolo ed accarezzandolo, ascio che mi porti in camera da letto, mi sfila il vestito, io gli tolgo la maglietta, passiamo tutta la notte a baciarci ed ad accarezzarci, finché crolliamo nel sonno.

Filtra la luce dalla finestra, cerco Leo con il braccio ma non c'è, sento la porta riaprirsi, ed un tonfo pesante sul letto.
"Ciao," mi saluta, ha capito che mi sono svegliata.
Mi giro per dargli un bacio, apro gli occhi e mi avvicino, ma che cazzo, c'è un tipo che mi guarda con gli occhi sbarrati.
"Haaaaaaaaaaaa," urlo saltando giù dal letto e portandomi il lenzuolo con me.
"Haaaaaaaaaa," urla anche lui, praticamente ci stiamo urlano in faccia.
Chi cazzo e cosa cazzo vuole? Leo, dove è Leo.
La porta del bagno si apre di schianto, ne esce Leo tutto bagnato con una microscopica salviettina in vita,
Ci guarda spaventato a morte, ha il fiato grosso,
"Chi cazzo e questo, è perché è venuto nel tuo letto?" Chiedo mentre il tipo mi parla sopra.
"Chi cazzo e questa topa, è perché è nel tuo letto?" Lo guardò malissimo per la definizione.
Leo si mette a ridere, poi fa un gesto plateale con le braccia e ci presenta.
"Victoria mio fratello, mio fratello la mia ragazza, ora posso farmi una doccia senza che voi urliate come pazzi,"ci chiede divertito tornando in bagno.
Apprezzo fino affondo la visuale, bellissimo, sexy da impazzire, mi sento avvampare.
"Uau girl, lo guardi come se è la prima volta che lo vedi nudo," dice suo fratello che tra l'altro non si è ancora presentato.
Effettivamente è la prima volta, non credevo però che mi si leggesse in viso.
Si butta nuovamente sul letto, mi volto e metto una mano tra i capelli, reggendomi ancora il lenzuolo addosso.
"Aspetta, aspetta, è la prima volta, ma tu sei nuda nel suo letto e, mi stai dicendo che non avete ancora fatto zozzate," scoppia in una risata fragorosa, ma che cazzo, ci mancava pure il fratello burlone.
"In primo non ti sto dicendo nulla, sei tu a trarre tutte le tue conclusioni, comunque non sono nuda, sono in mutande e reggiseno, a tale proposito, potresti uscire per un momento che così mi vesto?" Chiedo gentilmente.
"Tranquilla, ho già visto ragazze in biancheria intima, non guardò se ti fa felice," emette una risatina.
Neppure per sogno, no, fuori, fuori, fuori, fuori. Lo spintono e gli tirò cuscinate finché non se ne esce e chiudo la porta a chiave.
Mi infilo i jeans e la maglietta che avevo ieri sera, luca nel frattempo esce dal bagno.
Sorride nella mia direzione mentre va a prendere i pantaloni della tuta, metto il bracciale poi mi poso le mani sui fianchi.
"Ho cacciato fuori tuo fratello a cuscinate," stringo gli occhi per accentuare la mia indignazione.
"Che ti ha detto?" Chiede divertito come se già sa la risposta.
"Mi dovevo vestire e non voleva uscire, ma ti pare?" Gesticolo con una mano.
Leo ride di gusto, ma che diavolo,  dovrebbe perlomeno fingere di essere infastidito dalla cosa.
"Stava scherzando Baby," se lo dice lui.
Lo lascio solo mentre finisce di vestirsi, nel frattempo vado in cucina, scendo i pochi scalini della zona notte, chiudo la porta scorrevole e lo vedo seduto sullo sgabello.
Prendo un succo d'arancia senza rivolgergli la parola, preparo il caffè per me è Leo.
"Ne vuoi un po'?" Gli chiedo.
Sta per aprir bocca e rispondere, ma Leo arriva in tempo mettendogli una mano sulla bocca, se la ride ancora.
"Fratellino, lei non ha il senso dell'umorismo, non fare le tue battute che non fanno ridere nessuno ok," gli dice togliendo la mano.
Metto il broncio e mi volto, io ho uno spiccato senso dell'umorismo, sono loro che non sono dei barzellettieri.
"Avete fatto amicizia," ci chiede Leo.
"Amici del cuore, stasera pigiama party," gli rispondo con un sorrisetto.
Visto, ho fatto una battuta.
"Fra, non ho capito se era una minaccia," dice il simpatico indicandomi, "a proposito di pigiama, com'è che tu e la bionda qui non avete ancora fatto zozzate," chiede divertito.
Mi volto con un espressione inorridita in volto, fisso Leo che se la sta ridendo con suo fratello, quando finalmente mi nota, finge di tornare serio, gli da una pacca in testa, l'altro si volta e lo guardarlo male, ed il mio ragazzo mi indica, ora ambedue mi fissano con in espressione colpevole.
"In ogni caso io sono Dylan, piacere," tende una mano nella mia direzione, glie la stringo e gli ripeto il mio nome.
Cucino per tutti, parlano tra di loro divertiti, si raccontano aneddoti e storie incredibili.
Sono decisamente di troppo, opto per andare a farmi una doccia e lasciarli tra di loro, da quanto ho capito ne hanno un sacco da raccontarsene.
Sento la porta del bagno che si apre, mi sporgo sulle punte per vedere oltre la linea opaca, è Leo,  sorrido e mi rilasso, l'acqua calda mi scende sul viso, che sensazione meravigliosa.
"Sai, qualcuno prima, ha interrotto la mia doccia," lo sento dire, mormorò un mmmm di risposta.
"Quindi...." non termina la frase ma rispondo comunque con un mmmm.
Apre improvvisamente la porta della doccia, lo sento dietro di me, prendo un respiro, uno bello profondo.
Mi volto lentamente e lo guardò in volto, ha lo sguardo abbassato, fissa il mio corpo completamente nudo, l'acqua gli sta bagnando i capelli.
"Sei bellissima," mi dice poi guardandomi con un sorriso fantastico.
Mi burro con impeto sulle sue labbra, lo voglio, lo voglio veramente, lo voglio adesso.
Aggiungo passione ad un bacio che già ne trabocca, mi afferra più stretta e mi stringe a se.
"Victoria," dice tra un bacio e l'altro.
"Non fermarti," lo supplico, lo voglio, voglio lui.
Afferra le mie gambe e se le mette in vita, per lui sembra che non peso niente, usciamo fradici dalla doccia, ma al diavolo i dettagli, voglio vivere tutto con Leo.
Mi posa con dolcezza infinita sul letto, lui sopra di me, continua a baciarmi e si struscia su di me.
Lo sento tra le mie gambe, cerco di andargli incontro per fargli capire ciò che voglio.
"Sei sicura," mi chiede a bassa voce.
Si è staccato dal nostro bacio, mi guarda fisso, vuole accertarsi della mia certezza.
"Si, sono sicura di volere te, solo te." Dico mordendomi le labbra.
Gli scoppia un sorriso, il bacio prosegue, una sua mano scende lenta.

Mancava qualcuno neo capitoli precedenti, quindi ovviamente eccolo qui.
Dylan = Diego

Sooner or later you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora