27. Buon San Valentino - pt. 2

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È da un ora che sono qui, nel mio studio, senza aggiungere nulla sulla pergamena vuota. L'alba si è affacciata da poco, annunciando l'arrivo di una nuova giornata.
Decido di tornare in camera mia per darmi una rinfrescata e scacciare questo umore scuro.
Non so nemmeno io cosa mi prenda, sono settimane grigie.
Quello che provo quando vedo Malfoy, le emozioni che mi si scatenano quando passiamo del tempo assieme. Dopo cinque mesi di scuola, il nostro rapporto si è trasformato da diffidente a professionale e da professionale a...

A non lo so nemmeno io.

Sbuffo mentre chiudo la porta dell'ufficio. I corridoi sono immersi nell'ombra, silenziosi e deserti.
Un suono ritmico attira la mia attenzione, proviene da un aula in fondo al corridoio.
Le grandi finestre illuminano il vecchio Gazza che, con il suo inseparabile scopettone, pulisce lo stesso lastrone in modo ritmico.
Oramai in pensione, nessuno si è sentito di mandarlo via dalla scuola, sopratutto dopo la morte di Mrs. Purr pochi anni dopo la guerra.
Lo lascio al suo dolore e torno sui miei passi.
Sto per pronunciare la parola d'ordine della mia camera quando un urlo mi blocca. Lo stesso urlo che ho già sentito, che pensavo fosse seriamente frutto della mia immaginazione, sembra provenire da questo corridoio. Si ripete un'altra volta, straziante e capisco che proviene dalla camera di Malfoy. Mi precipito alla sua porta e inizio a bussare frenetica.
Queste dannate porte sono protette da una parola d'ordine univoca, un semplice Alohmora non basterebbe.
Ma ho imparato a capire e, a volte ad apprezzare, il suo strano senso dell'umorismo e ci provo ugualmente.
- Alohmora - sussurro sull' orlo delle lacrime.
La porta scatta e mi butto all'interno. Tutto sembra immobile a parte dei respiri affannosi che provengono dal baldacchino. Mi avvicino e lì, agitato e imperlato dal sudore, c'è Malfoy. Si agita nel sonno, la fronte corrugata come se provasse un dolore immenso.
Un nuovo lamento esplode tutto intorno a me, lui riprende a dibattersi ma la sua bocca resta sigillata.

Ora capisco perché nessuno sembra sentirlo, perché lo sento solo io. Nella mia mente!!

Vederlo soffrire così mi spezza il cuore, inizio a scuoterlo per le spalle nude nella speranza di strapparlo a questi incubi. Dopo pochi minuti sembra riprendere coscienza di se e apre gli occhi.
Il suo sguardo si focalizza su di me, inizialmente sorpreso poi rassicurato. Gli accarezzo il viso mentre una lacrima sfugge al mio controllo e atterra sul suo petto sudato.
- Che succede Granger? - mi chiede con la voce resa roca dal sonno.
- Io ti ho sentito urlare... dopo quello che è successo a Londra ho avuto paura - ammetto in un sussuro mentre il mio sguardo vaga ovunque tranne che su di lui. La sua nudità, la sua vulnerabilità mi mettono a disagio.
La sua mano mi sfiora il mento e i nostri occhi si scontrano nella penombra.
- Era solo un brutto sogno - minimizza.
- Non è vero. Lo sai che non è vero - mi inalbero io senza interrompere il nostro contatto visivo - Io ti sentivo urlare nella mia testa. E non è nemmeno la prima volta - ammetto.
I suoi occhi si spalancano leggermente, sorpresi.
Entrambi sappiamo che, nonostante tutto, ci siamo tenuti nascosti dei dettagli importanti di questa storia.
E che, se vogliamo arrivare a una qualche risposta, dovremo iniziare a fidarci realmente l'uno dell'altra.
- Lo sai che dobbiamo parlare, vero? - dice guardandomi di sottecchi.
- Si, lo so - convengo con un sospiro - Ma adesso è tardi dobbiamo preparaci per le lezioni -.
Appena mi allontano, percepisco la sua lontananza dall'aria fresca che torna ad avvolgermi.
- Ne parliamo stasera - suggerisce mentre si alza.
Ho paura di restare impalata a guardare il suo petto nudo illuminato dal sole neonato. Potrei perdermi tra zone di luce ed ombra, restarne ipnotizzata fino a volerlo toccare.
Mi risveglio da questi pensieri caldi e mi fiondo in camera, sostituisco il mantello che indosso con uno blu con bordo in pelliccia e mi dirigo in Sala Grande.
È arrivato il momento di scegliere se posso fidarmi realmente di lui e collaborare oppure continuare a tacere.
Il suo aiuto è stato prezioso in questi mesi, ha dimostrato più una volta di essere dalla mia parte ma... i pregiudizi sono duri da estirpare.
Possono il ragazzino arrogante e questo uomo arguto essere la stessa persona?
E chi sono io per non dargli una seconda opportunità?
Continuo a tormentarmi la ciocca di capelli sfuggita dalla crocchia improvvisata.

The Awakening  - L'Oscurità non smette mai di lottare. Dramione COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora