21. Sotto Copertura

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Istruire Malfoy sul da farsi è stato più semplice del previsto, ha opposto resistenza solo quando gli ho parlato di abiti babbani... deve sdrammatizzare quel rigido completo da mago, spero ci riuscirà.
La giornata si trascina lenta, sicuramente complice l'ansia che mi attanaglia lo stomaco. A pranzo mi sono dovuta sforzare per non destare sospetti, anche se le frequenti occhiate in tralice del furetto non aiutavano a mantenere la calma.

Per far passare il tempo tra la fine delle lezioni e il crepuscolo ho deciso di passare il pomeriggio con Hagrid, a casa sua. Mi mancava la presenza fisica e la spiccata bontà del mio amico di sempre.
Ma lui, come le persone che ormai mi conoscono bene, si è accorto che c'è qualcosa che non va. Ho deciso di raccontargli della rottura con Ron per sviare la sua -e la mia- attenzione da quello che sto per fare.

Ho infranto parecchie regole ad Hogwarts , specialmente durante la guerra e questo mi ha sempre fornito un alibi di ferro contro i miei sensi di colpa.
Ma adesso sono un insegnante!! Santo Godric perché ho avuto questa folle idea?!
Lo saluto con un abbraccio e senza farmi notare mi dirigo verso il platano picchiatore, il luogo di ritrovo.

Parlare con Hagrid mi ha lasciato una strana sensazione addosso, raccontargli di Ron non mi ha quasi scalfito. Un po rimpiango quella dolce ragazza innocente e con la lacrima facile, il tempo sicuramente mi ha cambiata... ma...
Un pensiero mi attraversa la mente come un flash: non mi interessa.
Del fatto che vuole rifarsi una vita, del fatto che non ci sia più io nella sua vita e che sembri non interessargli.

- Che se ne vada al diavolo, per Merlino!!- esclamo con un gesto stizzito delle mani.
- Che linguaggio scurrile, Granger. Spero non sia rivolto a me! - esclama spuntando dal nulla e fissandomi con quegli occhi tempesta.
- L'ultima volta che ho provato la tua rabbia non è stato piacevole - ghigna mentre si accarezza distrattamente il mento.
Ricordo perfettamente il pugno del terzo anno. Come scordarlo, lo odiavo così tanto! Resto a fissarlo a bocca aperta, Malfoy che ammette di averle prese da me?
- Chiudi la bocca e cammina Granger, ripeto: non sei fine -.
Chiudo la bocca di scatto e lo seguo inviperita.

Come osa?!

Pesto bene i piedi per terra per manifestare il mio dissenso lungo tutto il percorso verso l'albero. So bene che è un comportamento infantile, ma è più forte di me.

L'incanto Immobilus ci permette di usare il passaggio nascosto sotto il Platano senza difficoltà, raggiungiamo velocemente ed in silenzio la Stamberga Strillante mentre il sole sparisce dietro le montagne.

- Sai dove dobbiamo andare? - chiedo una volta usciti dalla casa.
Lui si gira a malapena a guardarmi e con tono altezzoso risponde - Ovviamente -. Mi prende il polso e una leggera scossa mi scalda la pelle sotto la sua mano, prima di sentire il tipico strappo sotto l'ombelico ed essere risucchiata dal vortice della Smaterializzazione.

Ci ritroviamo in una via scarsamente illuminata e decisamente sporca, il vento freddo fa volare fogli di giornale e spazzatura lungo la strada. Mi stringo più forte nel cappotto per ripararmi da questo vento gelido, che si insinua senza pietà fin nelle ossa. Davanti a noi si trova un edificio basso in mattoni, che una volta erano sicuramente rossi, le finestre rinforzate con il cartone per difendersi dal freddo.

In che posto siamo finiti?!

Alzo lo sguardo su Malfoy che, se possibile, è ancora più scandalizzato di me. Mi indica un portone e ci avviciniamo in silenzio, sul piccolo palazzo noto la targa con l'indicazione della via: Markfield Road 70-72. Ora si spiega tutto siamo in pieno Tottenham Hale, una delle zone babbane più povere di Londra!

Il biondo si avvicina con sicurezza al campanello con l'interno 70, sicuramente grazie alle informazioni prese a scuola.
- Come hai fatto a raccogliere tutte queste informazioni? - chiedo infatti.
- Ho i miei metodi, Granger. E ora zitta e lascia fare a me -.
I suoi modi bruschi mi fanno ritornare velocemente sul piede di guerra e sto per rispondergli a tono, quando una vecchina viene ad aprirci la porta.
- Voi siete? - chiede con voce flebile.
- I professori di suo nipote Scorpius, signora. Possiamo accomodarci? - diretto e per niente delicato, una vera serpe.
La signora ci squadra entrambi e decide di farci accomodare.
Davanti a noi si apre un angusto salotto fumoso e ci accomodiamo sul piccolo divano, mentre la signora si siede sulla poltrona e riprende il lavoro a maglia.
Il caldo quasi soffocante ci costringe a spogliarci dei cappotti. Cerco di decifrare l'abbigliamento di Malfoy, sperando quasi  di trovare qualcosa fuori posto.

Macchè quello è maledettamente perfetto anche vestito da babbano!!

Riporto la mia attenzione sulla vecchina prima che quella serpe se ne accorga.
Lei sembra essersi dimenticata di noi e prosegue il suo ricamo, come da accordi lascio che sia sir Malfoy a vedersela con lei. Quello che non capisco è la sua tranquillità, pensavo di dover gestire una nonna apprensiva alla vista di due professori della lontana scuola dell'unico nipote.
- Signora, vorremmo farle qualche domanda sul passato di suo nipote - parte il biondo che sembra aver cancellato dalla faccia l'espressione schifata made in Malfoy.
Non ottenendo risposta si gira verso di me con un espressione che vuol dire chiaramente: questa è una perdita di tempo.
Decido di provare a parlarle io, ma una brutta sensazione mi chiude lo stomaco, la mente riporta a galla i ricordi della visita a Bathilda Bath fatta con Harry prima della guerra.
- Suo nipote è uno studente brillante, uno dei migliori, ma temiamo abbia problemi a dormire. È mai stato sonnambulo? - cerco di sembrare più loquace del mio compagno per metterla a suo agio.
- Quel ragazzo è sempre stato strano, non fraintendete nessuna malattia, ma strano - sussurra mettendo via il lavoro a maglia - Volete rimandarlo a casa? Io... io... faccio fatica a sfamarci e ad educarlo. Sono così stanca! - continua con voce rotta.
Il dolore è percepibile da ogni parola e mi si stringe il cuore.
- No, signora no! Noi non vogliamo mandarlo a casa, ma solo aiutarlo - mi sporgo per toccarle rassicurante una mano raggrinzita.
- È sempre stato un ragazzino silenzioso, non mi raccontava nulla e non aveva amici nel quartiere. Usciva ben poco di casa oltre gli orari di scuola - continua più tranquilla - La sua camera è in fondo al corridoio, quella pasticciata - ci indica con la mano tremante un apertura immersa nell'oscurità, che non avevo notato.
Malfoy si alza per andare a controllare e lo lascio fare.
Immaginavo già che non riuscisse a trattare con un anziana piena di dolore e babbana per giunta.
Pochi secondi dopo che è sparito nel buio  sento la sua voce allarmata chiamarmi dal fondo del corridoio
- Granger!! -
Mi alzo di scatto con uno sguardo di scuse all'anziana signora e corro da lui, mano sulla bacchetta.


Capitolo sperato e desiderato:
ECCOTI!!
Cosa troveranno nella camera del piccolo Scorpius?
Domande? Idee? Sospetti?

Troveremo nel prossimo capitolo un pò di azione -finalmente- maaaaa le cose vanno studiate bene e il tutto&subito non è la medicina che uso solitamente!!
Mie serpi e grifoni ---> a voi il microfono! Congetturateeee

Kiss
E.

The Awakening  - L'Oscurità non smette mai di lottare. Dramione COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora