4. Il Banchetto di Halloween

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Sono scappata.

Hermione Jane Granger che scappa da un Malfoy.

Un Malfoy che sembrava leggermi l'anima con quei terribili occhi color tempesta.

Anche se, la vera tempesta l'ha lasciata lui nella mia pancia, che si tratti di farfalle?

No, sono pronta ad usare anche l'insetticida.

Dopo la guerra e l'incarcerazione di suo padre, si dice sia sparito per alcuni anni lasciando dietro di se molti dubbi. Dopo essere stato scagionato da tutte le accuse grazie alla testimonianza di Harry, ha completato gli studi a Durmstrang.
Lo osservo e capisco le sofferenze che ha lasciato su di lui la guerra, lo sguardo spento ed il sorriso tirato. Per un attimo ho quasi compassione per lui.

La serata trascorre piacevolmente, i ragazzi si divertono e dopo un ballo piuttosto stancante con Hagrid, vista la differenza fisica tra noi, esco a prendere una boccata d'aria nel giardino.

Prima, in sala, mi sono accorta della sua assenza e adesso, vederlo vicino al Lago Nero con i capelli che riflettono i raggi della luna mi provoca uno strano movimento interno.
Potrei fare finta di nulla e procedere con la mia passeggiata, ma qualcosa mi spinge a raggiungerlo.

Non l'ho nemmeno ringraziato per non avermi fatta cadere per terra come una patata, mi giustifico mentalmente mentre attraverso il parco.

L'umidità della sera mi fa rabbrividire mentre arrivo al suo fianco.

- Volevo ringraziarti per prima, ero di fretta e.. -

- Eri imbarazzata e sei corsa via da me. Guarda che non mordo mica -quasi mi accusa puntando le sue iridi tempesta nelle mie.

- Più che altro volevo evitare che scappassi urlando in infermeria per avermi toccata - replico piccata, le offese del passato che bruciano ancora.

-Non siamo più bambini Granger, forse non te ne sei accorta - fa serio.

La sua stoccata non mi permette di replicare. Forse non mi sto dimostrando così matura come credo di essere, comportandomi così.
In silenzio resto a fissare il lago, la sua compagnia resa piacevole dallo stesso tipo di silenzio.
Un'improvvisa folata di vento mi fa rabbrividire e lui da vero galantuomo mi posa la sua giacca sulle spalle. Vorrei replicare in modo acido ma il suo sguardo è abbastanza eloquente e preferisco tacere.

Mi stringo nella giacca e vedo lo sguardo di Malfoy, sconvolto, fisso su di me. Non capendo cosa stia guardando seguo il suo sguardo fino a trovare il mio marchio, in risalto sulla pelle candida, e mi affretto a coprirlo ma lui più veloce con uno scatto mi prende il polso costringendomi ad esporre il braccio ai raggi della luna.

- Mi dispiace - la sua voce è quasi un sussurro mentre mi sfiora la scritta Mezzosangue con l'indice.

- Mi dispiace - la sua voce è quasi un sussurro mentre mi sfiora la scritta Mezzosangue con l'indice

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La sua delicatezza mi provoca un altro brivido lungo la schiena, che fatico ad associare al freddo.

- Ormai è il passato - vederlo senza la sua armatura di arroganza e sentire le sue scuse mi spiazza così tanto che non riesco più a parlare.

E restiamo così, occhi negli occhi, nudi e indifesi come non mai mentre continua a sfiorare la cicatrice, che ora brucia come fuoco. Quasi non sento più il vento sulla pelle e il canto dei gufi.

La magia viene rotta da un rumore di passi di corsa e ansimi di fatica.
Qualcuno corre disperato verso il castello, ci voltiamo in contemporanea verso la fonte del rumore e subito riconosco Scorpius Hyperion Percival.
I capelli madidi di sudore attaccati alla fronte, gli occhi appannati e il respiro pesante.
Mi precipito da lui seguita a ruota da Malfoy che è quasi spaventato quanto me.

-Signorino Percival! - mi ritrovo a gridare  - Scorpius ti prego fermati! -

Lo raggiungiamo e lo prendo al volo tra le braccia, al mio tocco lui si irrigidisce e sviene.

- Draco, veniva dalla foresta cosa gli sarà successo? - esplodo preoccupatissima.
Lui mi guarda così sorpreso che mi accorgo solo in ritardo di averlo chiamato per nome, ma si riprende velocemente e dopo aver preso il bambino in braccio corriamo verso il castello, diretti in infermeria.

Anche per Madama Chips gli anni sono passati, ma vedendola affaccendarsi attorno al piccolo Scorpius ancora privo di sensi, sono certa che sia efficace e pratica come sempre.

Il nervosismo mi divora, e sono ancora più preoccupata dalla stranezza dei fatti, che sembrano lontani da ogni filo logico. Io stessa sono certa di aver visto Scorpius al banchetto, tranquillo come sempre e uscire poco dopo la cena da solo, convinta fosse diretto al suo dormitorio.

- L'avete trovato cosciente o era già svenuto? - poche e pratiche parole come sempre.

- No, correva fuori dalla Foresta Proibita a perdifiato ma non sembrava presente, non ci ha nè visti nè riconosciuti - risponde Malfoy al mio posto - Come lo abbiamo toccato si è irrigidito ed è svenuto -.
In questo momento apprezzo la sua presenza, sento un legame con questo bambino che non riesco a spiegare, il che mi rende difficile essere lucida come al solito.

- Sembrava stregato, aveva gli occhi vitrei come fossero senza vita - continua a descrivere lui, dimostrando una lucidità che non credevo possibile.

- Hermione ho ricevuto il tuo Patronus - il suo sguardo cade su Scorpius - Poppy come sta il ragazzo? -

- Per il momento possiamo solo aspettare Minerva, ma una cosa è sicura: il ragazzo non è stato stregato da altri, è come se si fosse auto indotto una specie di trance -.

Tutti i nostri sguardi si concentrano su di lui, un bambino innocente che giace nel lettino dell'infermeria ignaro della nostra preoccupazione e delle nostre domande.

- Adesso andate a letto professori, quando si sveglierà vi avviserò. Ora ha bisogno di tranquillità - decisa come sempre Madama Chips ci caccia dall'infermeria.

Mentre ci allontaniamo, raccontiamo a Minerva l'accaduto nei minimi particolari. Sembra sconvolta anche lei, ma lo nasconde dietro la curiosità nata dal saperci insieme senza le bacchette sguainate.

Dopo averla salutata ci dirigiamo verso le nostre stanze, in silenzio, persi nei nostri pensieri.

O nel nostro imbarazzo..

Non so quale sia la sua stanza, ma come vedo la porta della mia, mi ci fiondo quasi correndo, salutandolo velocemente.

- Buonanotte Malfoy – sussurro mentre l'uscio si chiude alle mie spalle.

Non gli do nemmeno il tempo di replicare, anche perché temo qualche battuta di cattivo gusto.

- Buonanotte Granger - un sussurro talmente flebile che potrei essermelo anche immaginato.
Mi blocco e tendo le orecchie per captare i suoi movimenti. Dopo pochi secondi riprende a camminare e lo sento chiudersi alle spalle la porta della sua camera.

Allora non siamo lontani.

Un pensiero forse un po' troppo malizioso da parte mia, che cerco di cancellare mettendomi seduta alla scrivania e rispondendo alla lettera di Harry.



Cari tutti... nonostante il duro lavoro ecco a voi il quarto capitolooo!! Spero che vi piaccia aspetto -e spero- commenti!! Un bacione a settimana prossimaaaaa =)
E.

The Awakening  - L'Oscurità non smette mai di lottare. Dramione COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora