Siamo noi gli artefici del nostro destino

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“Alyssa. Lui è Liam Payne”

“Un nuovo ragazzo della scuola?” Domando io, mentre mi avvicino al mio rosso fiammeggiante scooter.

“Hai battuto la testa?” E’ al quanto scioccata.

“No. L’unica cosa che ho battuto è stato il mio fondoschiena” Preciso, sganciando la catena che imprigionava la gomma posteriore del motore al paletto.

“Deficiente! È Liam” Torna a dire con gli occhi sognanti.

“Quando ti decidi a dirmi chi è, sarà troppo tardi” Sbuffo.

“E’ un componente dei One Direction” Risponde, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.

“One che?”

“Oddio. Ho un’amica fuori dal mondo” Si passa una mano sulla faccia esasperata.

“Che fanno questi tizi?”

“Cantano”

“Se non hanno a che fare con gli Imagine Dragons, non li conosco”

Detto ciò, salgo sullo scooter e Eloise fa lo stesso, aggrappandosi alla mia vita.

Arriviamo, dopo un quarto d’ora, con l’ora di punta londinese, al suo palazzo.

“Abbiamo visto Liam. Non ci credo!” Continua a borbottare.

Sbuffo sonoramente, non vedendo l’ora di mettere piede a casa, in tranquillità.

“Va bene. Però ora devo andare” Mi giustifico io.

“Vai in ospedale oggi?” Domanda tornando seria.

“Si El. Oggi è giovedì e come tutti i giovedì e come tutti i martedì, vado in ospedale” Specifico leggermente sarcastica.

“Mi farai sapere com’è andata?” Domanda apprensiva.

“E che fine fa il segreto professionale?” Domando a mia volta divertita.

“Che si fotta”

Scoppio a ridere e mi trascino anche lei dietro.

Mi abbraccia e dopo un leggero bacio sulla guancia scappa via.

Eloise, la mia amica tutto pepe ma tremendamente apprensiva.

“Come si è sentita oggi?” Domanda la psicologa, dietro i suoi occhiali squadrati, mentre prende appunti su un blocnotes.

“Come sempre” Rispondo vaga, mentre guardo fuori dalla finestra, un sole timido sta tramontando facendo diventare il cielo di mille sfumature rosa, rosse e arancioni. E l’unica cosa a cui penso è che vorrei essere lì fuori e correre per raggiungere e salutare il sole che va via.

“Cioè?” Domanda lei.

“Dottoressa, con tutto rispetto, ma glielo dico ogni volta che ci incontriamo” Sbuffo esasperata. Non voglio venire a queste sedute.

Il dottore mi ha detto che mi faranno solo bene. Ma questa donna di fronte a me mi porterà solo all’esasperazione.

“Dimmelo ancora una volta Alyssa”

“Inadeguata” Mormoro. “Vorrei trovarmi da tutt’altra parte. Vivere una vita diversa” Rispondo a memoria. Ormai è sempre questa la risposta che le do.

“Perché?”

“Non è quello che chiedono le persone come me? Non vogliono vivere una vita diversa da quella che stanno vivendo?”

Lei si toglie gli occhiali e mi guarda attentamente.

“Siamo noi gli artefici della nostra vita Alyssa. Le scelte che prendiamo, le strade che percorriamo, ci segnano. Ci fanno diventare quello che siamo e di conseguenza decidiamo noi stessi della nostra vita” Spiega lei impassibile.

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