Demoni

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“I-Io, mi dispiace, non volevo” Mi scuso cercando di scappare via.

“Hei, hei. Calma. Non ti mangio. Tutto ok?” Mi afferra per le spalle e mi scruta con i suoi occhi castani, così profondi e lo vedo perdersi nei miei così diversi dai suoi: spaventati e chiari.

La sua vicinanza è inebriante. Dal suo stesso odore, misto a pompelmo e spezie orientali.

“Sto bene. Grazie” Bugia.

Lui mi lascia e mi studia attentamente.

“Pink Floyd?” Domanda accennando al disco.

“Hem si. Ti piacciono?” Domando. Ma che diamine sto dicendo?

“Scherzi? Li adoro!” Mi fa un sorriso incoraggiante, che mi trovo a ricambiare.

“Ora devo andare” Riprende a parlare, dopo aver notato i miei pentagrammi.

“Oh, certo certo. Ciao” Saluto, tornando a guardarmi le punte delle scarpe.

Dio, che deficiente che sono! Non gli ho nemmeno fatto i complimenti. Ma per cosa alla fine? Non sono nemmeno una sua fan.

“Attenta a non andare addosso a nessun altro” Mi strizza l’occhio e salutandomi, va via.

Rimango a bocca aperta, mentre lo guardo di spalle uscire dal negozio. Si infila gli immancabili occhiali da sole e non appena esce viene affiancato da un gigante vestito di nero.

Ah, le star!

Sbadigliando salgo, svogliatamente, i gradini della scuola. Oggi mi sento stanca, tremendamente e avrei voluto tanto restare a casa, sotto le coperte a dormire. Ma ovviamente, per sane ragioni e per non far preoccupare inutilmente mio padre, ho appoggiato i piedi a terra e mi sono trascinata fino a scuola e oggi in più lo scooter non ne ha voluto sapere di partire. Ottima giornata insomma.

Per fortuna oggi è l’ultimo giorno di scuola e domani inizia il week end. Ciò vuol dire: dormire, pianoforte e musica.

“Hei, bella gioia” Eloise, come al solito, mi si getta tra le braccia e mi stringe a se.

“Buongiorno. Non capisco come tu possa essere super attiva di mattina” Cerco di trovare una spiegazione più che logica al suo perenne buon umore.

“Bhè, oggi per fortuna non piove ed è già qualcosa. No?”

“Ottima deduzione signorina Hill”

All'ingresso della scuola troviamo un tumulto di gente, che scruta impazzita la bacheca degli avvisi. Sembra ci sia qualcosa che attrae la loro attenzione.

“Che succede qui?” Domanda sgomenta Eloise.

“Avranno visto qualche seminario interessante” Butto lì, non convinta.

“Nah, non credo proprio” Effettivamente, rari sono i casi sia di un seminario interessante in questa scuola, sia che i suoi studenti siano ligi al dovere.

Incuriosite, ci infiliamo tra la folla e la prima cosa che balza agli occhi è un volantino enorme tutto colorato che riporta tali diciture: E’ finito il momento di sognare, prendi le redini e dai voce al tuo desiderio.

È un invito a una gara di canto che si terrà a scuola oggi stesso, nell’auditorium scolastico, ma la cosa che incuriosisce tutti, sono i giudici. Niente poco di meno che loro, il fenomeno del momento: gli One Direction.

“Non ci credo” Sibila, allo stremo dello svenimento, Eloise.

“Hei” Dico afferrandola per un gomito. “Non mi cedere proprio ora, altrimenti come ti faccio a portare in classe?”

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